RECENSIONE DEL LIBRO

Cura

Voci del lavoro nuovo

Editore:

Franco Angeli

autore

Riccarda Zezza

pubblicazione:

pagine:

Gennaio 2025

166

Autore

Riccarda Zezza

Editore

Franco Angeli

Pubblicazione

Gennaio 2025

Pagine

166

Prezzo

22,00

Autore

Riccarda Zezza

Pagine

166

Editore

Franco Angeli

Prezzo

22,00

Autore

Riccarda Zezza

Pubblicazione

Gennaio 2025

costo:

Editore

Franco Angeli

Pagine

166

22,00

Il saggio di Riccarda Zezza “Cura” fa parte della collana – curata da Silvia Zanella – “Voci del lavoro nuovo” (Franco Angeli) per la quale sono già usciti e recensiti da noi:

Come definire la cura

Occorrono solo 40 secondi per dimostrare empatia verso un’altra persona. Un tempo brevissimo in cui abbiamo il potere di far stare meglio chi abbiamo di fronte e magia! stare meglio anche noi. Prestare cura però richiede attenzione e tempo: quante e quanti di noi hanno la volontà di farlo?

Il saggio approfondisce le ragioni per cui – sia come singoli individui che come parte di organizzazioni più complesse – ne trarremmo concreti e innumerevoli benefici.

Trasformare il lavoro attraverso la cura

All’assenza di cura ci abituiamo all’ingresso nel mondo del lavoro e, andando avanti ne diamo e chiediamo sempre meno, perché ci hanno convinte che la vita professionale e quella privata debbano essere due mondi separati, che non devono mai entrare in contatto. Invece è stato dimostrato che le soft skill che usiamo in famiglia e nel tempo libero potrebbero esserci di grande aiuto sul lavoro e viceversa.

Quindi perché non approfittarne? Riccarda Zezza ci suggerisce due motivi: perché non sappiamo di poterlo fare e soprattutto non abbiamo appreso come si fa.

Il concetto di transilienza

La capacità di trasferire competenze e risorse tra ambiti diversi della nostra vita è stata definita da Riccarda Zezza e Andrea Vitullo “transilienza”, un neologismo formato da transizione e resilienza.

Come racconta Riccarda Zezza: “La transilienza funziona proprio perché porta in ruoli nuovi, insieme alle competenze, anche una dimensione identitaria: un modo di essere e di stare nelle cose che accresce il nostro senso di responsabilità e la nostra capacità di compassione.”

Pertanto, portare cura e curiosità (che guarda caso hanno la stessa origine) all’interno del proprio ruolo lavorativo ci rende capaci di maggiore agilità cognitiva, ci permette di ampliare il contesto di riferimento e trovare così nuove alleanze.

Per esempio, la transizione di ruolo da figlio a caregiver e da collaboratore verso il manager si traduce in nuove regole della relazione che fanno nascere nuove forme di collaborazione e competenze: così la cura si traduce in competenze.

Il caregiver verso il proprio genitoreIl collaboratore verso il proprio manager
Sa quando adottare un ruolo più attivo nella cura della malattia.Sa utilizzare un approccio graduale nell’assumersi i compiti di cura della malattia.Per preservare la percezione di efficacia personale della persona malata, sa quando fare un passo indietro.Sa quando non deve aspettare che gli venga detto che cosa fare: quando avere un ruolo più attivo. Assume su di sé crescenti responsabilità senza che gli venga chiesto. Tutela la leadership del capo riconoscendo in quali situazioni fare un passo indietro. 12

Continua riccarda Zezza “Oggi, in una realtà lavorativa in continuo cambiamento, è sempre più necessario aggiornare le definizioni dei nostri ruoli, sia per renderli più adeguati al contesto sia per adattarli a persone che, attraversando frequenti transizioni di vita, sono in continua trasformazione.”

I danni causati dalla mancanza di cura sul lavoro

Le principali cause di dimissioni analizzate negli ultimi dieci anni riguardano questi tre aspetti.

  • Mancanza di opportunità di sviluppo e avanzamento di carriera: dieci anni fa coinvolgeva il 30% dei dipendenti contro il 63% degli attuali, con una forbice di 9 punti percentuali se distinguiamo tra donne (68%) e uomini (59%).
  • Retribuzione inadeguata: oggi è citata dal 56% contro il 25% del 2010, dato confermato dal gender pay gap (61% donne versus 51% uomini).
  • Cattiva gestione e cultura aziendale tossica: sono motivazioni fondamentali per il 57% delle persone occupate contro il 20% del 2010 (64% donne e 50% uomini).

Tutto questo riflette i dati odierni della GenZ per i quali i valori aziendali e l’equilibrio vita-lavoro sono dei key points imprescindibili per la scelta di un impiego.

L’iceberg del coinvolgimento

Analizzando l’“iceberg del coinvolgimento” si vede che i due terzi delle nostre caratteristiche e identità emergono in ruoli extra professionali: dato ancora più marcato per coloro che appartengono a stereotipi lavorativi come donne, giovani, caregiver, genitori, stranieri…

Parafrasando quello che scrive Riccarda Zezza, lavoriamo con amore quando sappiamo perché lo facciamo, chi siamo nel farlo e che farlo ci viene bene. Non sarà il lavoro perfetto o l’unico, ma è il nostro lavoro.

Quello che trasmetteremo alle altre persone sarà la cura: come? Mettendola in circolo, riconoscendola quando c’è e soprattutto pretendendola quando invece sarà una grande assente.  E sarà tutto questo a dare un senso alle nostre giornate perché ci aiuterà a comprendere che attraverso il nostro modo di stare a lavoro, potremo prenderci cura del mondo.

Conclusioni del libro

Riccarda Zezza ci racconta l’opportunità di ripensare il modo in cui le aziende costruiscono le proprie relazioni, non solo con i propri clienti ma anche internamente verso il team, tra colleghe e colleghi, responsabili e, non ultimo, se stessi.

Ho letto questo libro come una sorta di manuale self help perché approfondisce tematiche molto interessanti per la crescita professionale ma, soprattutto, personale. È ricco di grafici e testimonianze da parte di uomini e donne che ricoprono ruoli diversi sia in ambiti professionali che extra lavorativi, permettendoci di avere una visione di insieme.

Libri di marketing recensione

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Elena Boldrini
Sono curiosa, creativa, appassionata della comunicazione efficace e del potere delle parole. Ho estrema fiducia nel lavoro di squadra e mi impegno tutti i giorni per promuovere un ambiente di lavoro alleato delle persone. Le mie competenze principali spaziano dal copywriting al digital marketing, dall’email marketing alla comunicazione, con un forte focus sulle politiche DEI (Diversità, Equità e Inclusione). Divoro libri di narrativa e saggi. Le migliori ispirazioni? Le trovo camminando!

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Sono curiosa, creativa, appassionata della comunicazione efficace e del potere delle parole. Ho estrema fiducia nel lavoro di squadra e mi impegno tutti i giorni per promuovere un ambiente di lavoro alleato delle persone. Le mie competenze principali spaziano dal copywriting al digital marketing, dall’email marketing alla comunicazione, con un forte focus sulle politiche DEI (Diversità, Equità e Inclusione). Divoro libri di narrativa e saggi. Le migliori ispirazioni? Le trovo camminando!

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