RECENSIONE DEL LIBRO

Streaming Revolution

Nuovi protagonisti, evoluzione della concorrenza e prospettive del mercato

Editore:

Dario Flaccovio Editore

autore

Ester Corvi

pubblicazione:

pagine:

Febbraio 2024

208

Autore

Ester Corvi

Editore

Dario Flaccovio Editore

Pubblicazione

Febbraio 2024

Pagine

208

Prezzo

22

Autore

Ester Corvi

Pagine

208

Editore

Dario Flaccovio Editore

Prezzo

22

Autore

Ester Corvi

Pubblicazione

Febbraio 2024

costo:

Editore

Dario Flaccovio Editore

Pagine

208

22

Netflix, Disney+, Prime Video, Dazn, Apple Tv+, Now, Paramount+ e Infinity Plus sono queste solo alcune delle molteplici piattaforme di streaming video che offrono film, serie televisive, show, sport o altri contenuti d’intrattenimento con il pagamento di un abbonamento solitamente mensile o annuale.

Una formula All You Can Eat, che, come già utilizzata per altri settori merceologici, in questo caso consente all’utente di accedere con facilità a un vasto catalogo di contenuti video, potendoli così vedere dove, quando e come si vuole.

A quattro anni dalla pubblicazione della prima edizione, Ester Corvi, giornalista economica finanziaria, decide di impreziosire il suo lavoro includendo, nel nuovo volume pubblicato a febbraio 2024, un focus sulle strategie adottate dagli operatori di streaming, sull’entrata nel mercato di nuovi protagonisti che in questi ultimi anni hanno seguito le orme di Netflix. Otto capitoli arricchiti da interviste e case history, tra cui quelle citate di Blockbuster, DisneyLife e CBS All Access. L’autrice dedica poi un intero capitolo, l’ultimo, all’aggiornamento del quadro normativo, necessario visto lo sviluppo del settore nei mercati maturi e in fase di espansione, come quelli asiatici e dell’America del Sud.

In questo libro, l’autrice Illustrerà le prospettive e gli scenari economici, accompagnando il lettore nella comprensione, anche mediante dei grafici, di come è cambiato il settore dello streaming video, il quale ha recentemente posto maggiore enfasi su ricavi e profitti, sebbene continui a ruotare intorno a 3 fattori chiave: acquisizione dei clienti, fidelizzazione e coinvolgimento, quest’ultima la metrica più importante per la percezione del valore di una piattaforma.

La pubblicità come nuova possibilità di business

Quello dell’entertainment è un comparto in cui le novità sono all’ordine del giorno. Ora anche il colosso dell’e-commerce Amazon, ha deciso di inserire, a partire dal 9 aprile 2024, la pubblicità sul proprio servizio di streaming video on demand Prime Video. Per chi invece volesse evitarla, dovrà pagare un sovraprezzo di 1,99 euro.


Sempre più aziende, dunque, decidono di includere la modalità di abbonamento a un prezzo inferiore con l’inserimento di offerte pubblicitarie (AVOD), proprio come aveva fatto il gruppo californiano Netflix, prima (nel 2022), e Disney+, poi.

La mission degli operatori rimane quella di avere contenuti originali ed esclusivi, al fine di far crescere il numero degli abbonati. Ma attrarre, trattenere e fidelizzare gli abbonati richiede investimenti massicci e continui. Chi propone la variante della pubblicità vuole raggiungere nuovi target di utenti, che accettano di buon grado le interruzioni pubblicitarie.

Al giorno d’oggi, è difficile trovare una famiglia che non sia titolare di un account in un servizio di streaming video (SVOD o AVOD), malgrado l’inflazione continui ad erodere i portafogli, spingendo così gli utenti a ridurre le spese. Negli Stati Uniti, alcuni sondaggi hanno mostrato che i consumatori in media posseggono due o tre abbonamenti per utente.

Regno Unito, Germania, Francia, Italia e Spagna. Questi i mercati europei dei premium SVOD più importanti

Se il nostro Paese si distingue in Europa per il gran numero di abbonamento a DAZN, la Germania è invece il secondo mercato video OTT più importante nel vecchio continente, con i contenuti sportivi che rappresentano il motore principale della crescita. Buoni i dati anche sulla Spagna, con la seria La Casa de Papel diventata una delle non-inglesi più note, ma è in Francia che si registra una delle percentuali più alte in Europa. Qui infatti le piattaforme VOD devono avere nei loro cataloghi almeno il 60% di contenuti europei, con il 40% relativi alle opere francesi.

Un terzo delle piattaforme SVOD e TVOD disponibili in Europa appartiene a operatori statunitensi. La diffusione delle Smart Tv, tipico strumento di intrattenimento in streaming, insieme alla modalità di visione dei contenuti su dispositivi mobili, hanno facilitato la crescita del settore video OTT in Europa Occidentale.
Secondo un report dell’Osservatorio Audiovisivo Europeo, a maggio 2022 si contavano 3193 servizi on demand (VOD) attivi in Europa, 923 riferibili a offerte SVOD, ovvero servizi con canone fisso periodico per accedere a contenuti audiovisivi presenti in catalogo in maniera illimitata e senza vincoli di orario.

Il 37% della spesa globale degli streamer per contenuti originali europei è concentrato in Spagna e Regno Unito. A seguire troviamo Italia, Danimarca e Svezia.
Per quanto riguarda il Belpaese, in Italia, a fine 2023, si contavano 24,7 milioni di abbonamenti SVOD a pagamento, rispetto agli 8,5 milioni del 2019. I primi cinque player sono: Amazon Prime Video, Netflix, DAZN, Disney+ e TIMVision.

Sempre meno spettatori nei cinema

Tra Covid-19, carovita e diffusione delle piattaforme streaming, gli spettatori nelle sale cinematografiche sono in diminuzione. In media si spendono 13 euro/mese per un abbonamento su Netflix contro i circa 10 euro per un biglietto al cinema. I consumatori sembrano diventati più selettivi quando si tratta di andare al cinema.
Un trend decrescente registrato negli ultimi 10 anni, che l’autrice descrive nel XII capitolo del suo libro, per comprendere come l’arrivo delle nuove piattaforme abbia trasformato anche abitudini storiche. Quali sono le sfide che le major sono costrette ad affrontare?

Il settore dell’entertainment è diventato una vera e propria industria del business in continua espansione e l’emergenza pandemica, momento in cui i consumi di contenuti video sono esplosi, non ha fatto altro che accelerare la crescita e la competizione tra gli operatori, i quali si impegnano a garantire agli utenti una vasta e diversificata offerta di contenuti, riducendo al contempo il churn rate (tasso di abbondono).

Consigliamo questo scorrevole libro a imprenditori, innovatori, investitori e a chi è appassionato al genere cinematografico. A chi vuole consolidare il proprio business prendendo spunto dalle concrete e moderne storie imprenditoriali. A chi vuole apprendere l’evoluzione dei mercati, la rivoluzione delle abitudini dei consumatori e le strategie adottate per aumentare i profitti e controllare i costi, in un settore, quello dei servizi di streaming video, in cui, malgrado la massiccia competizione e i numeri da capogiro già raggiunti, continuerà a far parlare di sé e a crescere anche nei prossimi anni.

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Vincenzo Iannuzziello
Vivo a Matera, in Basilicata. Laureato in Strategie d’Impresa e Management presso l’Università degli studi Aldo Moro di Bari e con un master in Digital Reputation Management. Sono un perito agrario abilitato, editorialista e copywriter presso la testata giornalistica internazionale FreshPlaza. Sono inoltre un consulente marketing B2B e Social Media Manager, oltre che un fisarmonicista e sportivo. Da sempre interessato ai temi socio-economici, mi sono appassionato al marketing e alla comunicazione aziendale sin dai primi mesi dell’università. Tra i libri che preferisco leggere rientrano sicuramente quelli che trattano di imprenditoria, di advertising, di neuromarketing e social media.

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Vivo a Matera, in Basilicata. Laureato in Strategie d’Impresa e Management presso l’Università degli studi Aldo Moro di Bari e con un master in Digital Reputation Management. Sono un perito agrario abilitato, editorialista e copywriter presso la testata giornalistica internazionale FreshPlaza. Sono inoltre un consulente marketing B2B e Social Media Manager, oltre che un fisarmonicista e sportivo. Da sempre interessato ai temi socio-economici, mi sono appassionato al marketing e alla comunicazione aziendale sin dai primi mesi dell’università. Tra i libri che preferisco leggere rientrano sicuramente quelli che trattano di imprenditoria, di advertising, di neuromarketing e social media.

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