Dunque, se state pensando di acquistare Value Proposition Design sappiate che non è un libro che si legge una volta sola. La sensazione che si ha, sfogliando le pagine e scoprendone i contenuti, è proprio che una lettura non basterà.
Il libro è una guida pratica a tutte le fasi di ideazione e validazione di proposte di valore, perciò viene spontaneo pensare che certi capitoli andranno presi e riletti durante il percorso. Ma vediamo nel dettaglio com’è composto questo libro.
Profilo del cliente e mappa del valore: i Canvas
Il libro segue il percorso logico dell’ideazione di una nuova proposta di valore. Essendo uno strumento molto pratico, fa sempre riferimento a strumenti e supporti utili ai ragionamenti e ai brainstorming. I primi strumenti che ci vengono presentati sono due Canvas.
Se ti stai chiedendo i Canvas cosa sono, la risposta è semplice: sono “canovacci”, fogli bianchi con una struttura pre-tracciata, che ti consentono di appuntare le idee che emergono seguendo un processo di brainstorming e analisi.
Si dice spesso di mettere i clienti al centro delle proprie attività e nel primo capitolo del libro si approfondiscono proprio i metodi per studiare i propri clienti. Cosa si studia dei clienti?
- job, ciò che desiderano ottenere
- vantaggi, gli esiti e i benefici che cercano
- difficoltà, ciò che li allontana dall’obiettivo
L’obiettivo è fare match tra questi 3 punti e i prodotti e servizi venduti e descritti nella mappa del valore. Quando ciò che si vende genera vantaggi e riduce le difficoltà, esiste il match ed esiste il valore.
Il capitolo spiega nel dettaglio come analizzare ognuno dei 3 punti dei Canvas presentati, con esempi davvero pratici e utili.
Come dar forma alle idee? Spunti di Design
Una volta impostati i Canvas, è il momento di dar forma alle idee per iniziare a validarle.
La progettazione può partire in due modi:
- push, ovvero partendo dalla nostra proposta di valore
- pull, ovvero da un job o una difficoltà dei clienti
Nel capitolo troviamo differenti metodi di analisi delle idee e spunti per iniziare a dargli forma al meglio. Una volta disegnati i primi schizzi, è importante fare una riflessione sul giusto modello di business da scegliere.
Armatevi di matita e post-it perché il libro stimola numerose riflessioni ed è importante appuntarle subito.
Ho molto apprezzato anche i dettagli su come organizzare workshop aziendali, ci sono tantissimi metodi da seguire (come la dotmocracy) e sono descritti sufficientemente nel dettaglio per provare a esplorarli subito.
Farsi (e fare) le giuste domande: la fase di Test
Il capitolo si apre così: non ci sono fatti all’interno della vostra azienda, dovete uscire e testare le idee con clienti e stakeholder.
Questo, probabilmente, è il capitolo che ho preferito. Gli strumenti utili in questa fase prendono i nomi di Test Card e Learning Card (entrambe disponibili nell’ampia libreria di contenuti aggiuntivi del libro).
La vera chicca? La biblioteca degli esperimenti. Si trovano moltissimi metodi per sperimentare a costi contenuti la propria idea. Ne elenco alcuni, ma non voglio spoilerare troppo.
- MVP funzionali, che simulano una proposta di valore senza realizzarla totalmente
- Speed Boat, per dare priorità alle difficoltà dei clienti
- Buy a feature, per capire le caratteristiche irrinunciabili di un prodotto o servizio
In conclusione
A chi è rivolto: startupper ma anche membri di organizzazioni consolidate, è per tutti coloro che vogliono introdurre nuove proposte di valore in azienda
Quanto è pratico: estremamente pratico, sia nel suo formato già “pasticciabile” che in tutti i contenuti aggiuntivi raggiungibili online
È da avere in libreria: sì, tenetevelo stretto perché diventerà una bibbia e sarà ricco di appunti e intuizioni