Sei una di quelle persone che si pone continuamente domande rispetto al contesto che vive? O fai parte di quelle persone che cercano la scorciatoia per arrivare a destinazione nel modo più veloce possibile? Se appartieni al primo gruppo di persone, questo è il testo che dovresti cominciare a leggere subito!
Rocco Rossitto parte dalla sua esperienza personale di advisor e consulente di comunicazione freelance per riflettere e porre domande scomode sulla comunicazione al giorno d’oggi. Il suo è un excursus fuori dagli schemi a 360° che parte dal passato per arrivare al presente e al futuro (l’intelligenza artificiale) ed espone il “non definito” come metodo per gestire la comunicazione tra aziende e persone.
Dire qualcosa non vuol dire avere qualcosa da dire: perché questo titolo?
Il titolo del libro “Dire qualcosa non vuol dire avere qualcosa da dire” nasce dall’idea di fermarsi (come aziende, professionisti e persone) e pensare all’effettiva necessità di avere qualcosa di rilevante da dire. E questa riflessione bisogna cominciarla per evitare di cominciare dei monologhi e rinunciare alla conversazione quando, invece, i mercati stessi sono delle conversazioni. E partendo da qui si può cominciare a pensare a 360° a come impostare delle attività di comunicazione veramente influenti per il pubblico a cui interessano.
Quanto costa un sito? Gli influencer funzionano? Facciamo un podcast? Se spendo 1000 euro in advertising quanti follower ottengo? Gli hashtag servono veramente per i social? Quanti post sui social bisogna pubblicare? Queste sono solo alcune delle domande a cui qualsiasi consulente di comunicazione si è ritrovato a rispondere almeno una volta nella vita.
Sono domande che hanno come risposta un semplice “dipende”, fondamentale per affrontare “l’indeterminatezza nei processi di comunicazione che nessuna esperienza potrà mai sostituire. Il motivo per cui la risposta nelle attività di comunicazione (digitale) è dipende è dato dalla variabile indefinibile dell’interazione-umana. È nella reazione di chi riceve il messaggio che si gioca la partita.”
Marketing e comunicazione: la differenza
Qual è la differenza tra marketing e comunicazione? Questa è sicuramente una delle difficoltà che tutti gli addetti al settore (agenzie di marketing, agenzie di comunicazione, liberi professionisti, ecc.) hanno trovato nel momento in cui si sono ritrovati a spiegare il proprio ruolo alle numerose piccole e medie imprese districate in tutta Italia.
Perché questa difficoltà? La risposta sta nel fatto che molto spesso la parte di marketing e comunicazione all’interno dell’azienda è affidata a ruoli non specialistici quali la parte commerciale o altri. E così cominciano i dibattiti legati a quali attività di marketing e comunicazione svolgere, peccato che molto spesso non si arrivi ai risultati desiderati per problemi a monte.
La verità, infatti, è che – come afferma l’autore – “la comunicazione viene dopo, perché non risolve i problemi di marketing, non risolve nello specifico i problemi di prodotto”.
Recensione del libro Dire qualcosa non vuol dire avere qualcosa da dire: perché leggerlo
Dire qualcosa non vuol dire avere qualcosa da dire è il testo perfetto per chi vuole mettersi in discussione, per scoprire l’importanza della risposta “dipende”. Perché, nel mondo della comunicazione e del marketing è molto spesso l’unica risposta possibile, visto che ogni caso è unico e solo dei test e un’approfondita analisi possono portarci alla verità e a raggiungere i risultati desiderati. Dopo averti lasciato alcuni key points presenti nel libro, ti lascio 3 motivi per cui dovresti ritagliarti il tempo per leggere il testo scritto da Rocco Rossitto ed edito da Apogeo:
- Ti soffermerai sulla parola dipende e su come questa possa essere la risposta più corretta a molte domande;
- Ripercorrerai l’evoluzione dei social media e della comunicazione degli ultimi 20 anni per mettere in luce quanto è cambiato;
- Allenerai il tuo spirito critico e comincerai a valutare il passato e il presente che stiamo vivendo con uno sguardo differente;
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A chi è consigliato? A chi ha la voglia di cambiare prospettiva, punto di vista e guardare il mondo della comunicazione digitale e del marketing digitale con occhi diversi. Che tu sia un imprenditore, un professionista di marketing e comunicazione, un libero professionista o uno studente appassionato, troverai nel testo una serie di riflessioni fuori dagli schemi per mettere in discussione il passato, presente e futuro della comunicazione.
Quanto è pratico? La praticità del testo si esprime ad ogni capitolo con la rubrica “Cinque domande per te” che lascia modo al lettore di mettere per iscritto una riflessione dopo quanto approfondito.