La content strategy è essenziale per comunicare al meglio l’identità di un brand ma soprattutto per permettergli di emergere all’interno di uno scenario sempre più affollato di messaggi e informazioni.
L’obiettivo è distinguersi dalla massa, lo strumento per farlo è la creazione di contenuti autentici.

Se ti appassiona il mondo del content marketing e vorresti scoprire cosa si cela dietro a un contenuto perfetto, “Content Strategy” di Giovanna Ferrero è il libro che fa per te.

Dall’evoluzione del brand nell’era digitale, passando per la spiegazione delle principali piattaforme social utilizzate da content creator e influencer, fino ad arrivare all’espansione dell’intelligenza artificiale.

Grazie al racconto delle storie di professionisti del marketing e grazie alla spiegazione di concetti attraverso esempi concreti, il libro risulta molto scorrevole, chiaro e conciso.
Un libro utile per tutti coloro che si approcciano alla prima volta al mondo del content marketing ma anche a chi vuole approfondire aspetti fino a ora sottovalutati.

I brand nell’era digitale

Prima ancora della content strategy, parliamo di brand.
Il brand è un entità dinamica e interattiva che si relaziona con il suo pubblico attraverso canali online e offline. Non parliamo più solo di logo, payoff, claim o prodotto, i brand di oggi sono evoluti e adottano una strategia di comunicazione bidirezionale. I consumatori, infatti, vivono il brand, possono interagire con esso ed esprimere la loro opinione.

Ed è proprio grazie a queste opinioni che il brand può ascoltare e analizzare il sentiment del pubblico, offrendogli così un’esperienza (non più solo un prodotto o servizio) personalizzata.

Ed ecco che entra in gioco la content strategy: il brand crea contenuti di valore. Quindi, non vende solo un prodotto ma una storia che attira l’attenzione dell’utente creando una connessione stabile. Con contenuto “di valore” intendiamo un contenuto utile, educativo, di qualità e che va oltre la vendita.

Giovanna Ferrero, nei primi capitoli del libro, pone l’attenzione sull’importanza della flessibilità e adattabilità del messaggio a vari canali di comunicazione. Ogni piattaforma, infatti, ha il suo pubblico (che a sua volta ha le sue abitudini e le sue preferenze) e il suo modo di comunicare. Nell’era digitale i brand sono flessibili, si adattano al pubblico che si trovano davanti senza perdere la loro identità ma, anzi, evolvendosi.

Questa flessibilità è possibile solo dopo una definizione di valori e identità aziendali ma soprattutto dopo un’attenta analisi del consumatore. I consumatori moderni, infatti, sono imprevedibili, sommersi da informazioni provenienti da ogni dove e, proprio per questo, super informati. Ecco perché tutti noi cerchiamo contenuti di qualità dai quali possiamo trarre novità e informazioni aggiuntive.

C’è solo una regola per portare a casa una comunicazione di successo: studiare le abitudini e monitorare le preferenze delle varie generazioni così da veicolare un messaggio adattabile ai vari contesti.

Content strategy: l’evoluzione del contenuto

Dalla pubblicità tradizionale a quella moderna fino a quella prodotta direttamente dagli utenti.
L’evoluzione del contenuto è avvenuta a seguito dell’avvento dei dispositivi mobili e delle piattaforme social che, grazie alla connessione internet sempre presente, possono rimanere connessi in qualsivoglia contesto.

Dalla nascita dei blog e YouTube per i video, a quella di Facebook e Instagram per foto professionali, fino alla comparsa di TikTok e Clubhouse per storie immersive che coinvolgono l’utente instaurando una conversazione bidirezionale.

Molti sono i brand che hanno trasformato le loro strategie di comunicazione allontanandosi dalle regole tradizionali. Giovanna Ferrero, tra i vari esempi presenti nel libro, approfondisce il caso di Netflix e IKEA.
Il primo ha introdotto la pratica di binge-watching, ovvero guardare un grande numero di episodi di una serie tv in un periodo di tempo breve. Il secondo, invece, ha introdotto la realtà aumentata con la sua app “IKEA app” che permette di visualizzare mobili e arredamenti direttamente in casa propria.

Il COVID-19 ha influito molto sui cambiamenti online che stiamo vivendo. Gli utenti, infatti, hanno iniziato a fruire sempre di più contenuti video e a preferire storie autentiche. Questo perché ormai sono diventati esperti ed esigenti e riconoscono quando un contenuto non è sincero.

Content strategy: modelli e fasi di acquisto

Giovanna Ferrero, nel suo libro Content Strategy, ha dedicato un intero capitolo alla vita del contenuto all’interno del consumer journey. Non solo, ha approfondito i modelli che definiscono le fasi del percorso del consumatore: AIDA, 5As, Customer Journey Value e See, Think, Do, Care sono solo alcuni dei modelli che approfondirai in questo capitolo.

• Consapevolezza: in questa fase si prediligono contenuti che forniscono informazioni rilevanti, educative o di intrattenimento.
• Considerazione: in questa fase i contenuti devono mettere in luce le caratteristiche distintive del brand rispetto ai competitor.
• Decisione: in questa fase l’obiettivo è quello di fornire all’utente tutto ciò che può servirgli per prendere una decisione. Esempio: opportunità di sperimentazione di un prodotto.
• Acquisto: nell’ultima fase i contenuti dovranno informare l’utente sulla sicurezza dei pagamenti, sulle modalità di spedizione e le interfacce dei siti, invece, dovranno essere friendly.

L’ultima fase, quella “acquisto”, in realtà è seguita da un’altra fase, quella del “post-acquisto”.
Questo momento, infatti, è importante per rimanere in contatto con l’utente, ricevere feedback e offerte personalizzate.

Social media: caratteristiche di canale e contenuto

Ormai lo hai capito: ogni canale ha il suo contenuto e il suo modo di comunicare.
Il brand deve adattare il messaggio non solo alla piattaforma ma anche al pubblico che vi ci abita.

L’autrice ha dedicato un capitolo intero alle caratteristiche delle principali piattaforma social.
X (ex Twitter) funziona come amplificatore per le voce influenti. Non a caso, infatti, è diventato uno strumento indispensabile per i politici e giornalisti perché basato sul real time.
LinkedIn è il social professionale per eccellenza. Qui i contenuti rispecchiano la professionalità e l’identità di chi li crea. Ogni articolo, post o commento diventa una fonte di informazione costruendo connessioni e dialoghi tra professionisti. Oltre alla possibilità di imparare, la piattaforma offre un terreno fertile per trovare lavoro.
Pinterest, invece, è una piattaforma incentrata sull’estetica e l’ispirazione visiva, un punto di riferimento per chi cerca idee. Ecco perché offre ai brand l’opportunità di catturare l’attenzione del pubblico attraverso foto accattivanti, grafiche e infografiche.

Queste sono solo alcune delle piattaforme social che imparerai a conoscere grazie al libro Content Strategy. Per non parlare dell’approfondimento delle piattaforme di streaming, come YouTube e Twitch, e quelle audio, come Spotify e Amazon Music.

Nonostante il mondo del Digital Marketing corre alla velocità della luca, questo libro offre un panorama approfondito e attuale analizzando metodologie e casi studio. Le interviste agli esperti ti saranno molto utili per spunti di riflessione.

Se non sai da dove iniziare per creare contenuti autentici e di valore o, se hai voglia di approfondire e analizzare la trasformazione delle strategie di comunicazione, Content strategy di Giovanna Ferrero è il libro che deve esserci nella tua libreria.