Un vero e proprio manuale di sopravvivenza per direttori creativi pubblicitari (e non solo) in equilibrio tra creatività, pragmatismo e umanità.
L’opera di Sergio Rodriguez offre una preziosa prospettiva sulle sfide affrontate dai direttori creativi nel campo della pubblicità (appassionati di What Women Want e Leoni d’Oro siete all’ascolto?) e per tutti coloro che respirano creatività sia in ambito lavorativo che personale.
«Non pretendo di insegnarti niente, ben inteso, ma posso contribuire a darti una impostazione migliore, perché l’ho fatto per anni e con una lusinghiera percentuale di successo. Lo deduco dal numero di miei ex creativi che oggi siedono, senza essersi “bruciati subito”, ai vertici di agenzie importanti. Per riuscirci, ti sciorinerò azioni e reazioni nel loro nudo avvenire, così riuscirai a inquadrarle al loro insorgere come problemi o come opportunità».
Sergio Rodriguez: da Diario personale a Opera magistrale per creativi (e non solo!)
Inizialmente un diario personale, raccolto ed ordinato in più di trent’anni di lezioni sul campo. Un vero e proprio taccuino personale di tutto ciò che Rodriguez ha affrontato e vissuto nel meraviglioso e complesso day by day di una agenzia creativa e che ha poi deciso di dare alle stampe e rendere quindi questo intimo diario, un patrimonio per tutti. Trent’anni di esperienza condensati in un testo, offrendo una guida non solo per aspiranti pubblicitari ma anche per coloro che cercano orientamento nella loro carriera.
Un testo da scrivania oltre che da libreria, dal quale poter rubare dritte on demand o riflessioni per affrontare il quotidiano nel quale la dominanza digitale sta prendendo il sopravvento rispetto alla componente umana ma in questo mestiere «practices change but principles remain» , come Rodriguez stesso ci ricorda parafrasando Sir John Hegarty (fondatore dell’omonima agenzia di comunicazione e pubblicitario di fama mondiale).
Sergio Rodriguez: carriera e premi
Rodriguez, noto per la sua carriera brillante e innovativa, ha lavorato con marchi di spicco come Pirelli, Campari e Mulino Bianco che hanno segnato l’immaginario collettivo. Non si contano i Leone d’Oro collezionati come Direttore Creativo così come le collaborazioni con Leo Burnett e Wunderman Thompson fino all’attuale Epik Johannes di cui ricopre il titolo di VP. Un curriculum esplosivo caratterizzato da un approccio umano alla comunicazione, la cui capacità di fondere narrazione e persuasione lo distinguono come figura di riferimento nel settore.
Altrettanto umane sono le riflessioni sulla paternità e sulla vulnerabilità e sulla sfida di preservare quel lato vulnerabile (appunto) e autentico che ha sempre caratterizzato i più efficaci messaggi pubblicitari, mentre corriamo a capofitto verso un mondo sempre più automatizzato.
Attenzione a non confondere vulnerabilità con fragilità. Se la prima è un punto debole in un sistema forte, la seconda invece si distingue per essere strutturale. “Nel mio percorso umano, consapevole di questo, ho lavorato per trasformare le mie vulnerabilità in punti di forza. Senza mai nasconderla, ma cercando di trasformarla in forza empatica”.
Sergio Rodriguez: le lezioni che ti porterai a casa
Parlando della sua carriera, Rodriguez sottolinea l’importanza di accettare incarichi diversi e di comprendere a fondo la realtà locale per guidare un processo creativo significativo.
Una delle lezioni fondamentali del libro riguarda il bilanciamento tra creatività e gestione economica. Rodriguez esorta i giovani creativi a non concentrarsi solo sui premi, ma a considerare l’impatto effettivo delle loro idee sul mercato.
Altra golden rule? Il rapporto 70/30! Non potendo essere perfetto in tutto, è importante avere il 70% di una competenza specifica e un 30% di potenziale da sviluppare così da avere il giusto balance tra solide skills e nuove challenge.
Inoltre, Rodriguez offre consigli preziosi sulla leadership, incoraggiando i direttori creativi a diventare manager delle idee piuttosto che cercare solo il riconoscimento personale.
Guardando al futuro della pubblicità, Rodriguez esprime preoccupazione per l’influenza crescente dell’intelligenza artificiale, temendo la perdita di vulnerabilità e umanità nei messaggi pubblicitari. Tuttavia, rimane ottimista che possa emergere una nuova generazione di creativi pronti a resistere al potere delle macchine.
In conclusione, “Vedrai che si brucia subito” di Sergio Rodriguez è molto più di un semplice libro di memorie. E’ un vero e proprio atto di generosità: è la condivisione con il mondo delle fatiche di un direttore creativo spiegate a un sognatore, attraverso i suoi preziosissimi taccuini, diario intimo di trent’anni di creatività pubblicitaria.
“Il nostro compito è svuotare gli scaffali dai prodotti, non riempire i propri di premi“