Nel mondo del marketing e della comunicazione, saper parlare in pubblico non è più un’opzione, ma una competenza imprescindibile. È su questa premessa che si fonda “Parlare in pubblico. Farsi capire, farsi ascoltare, persuadere il gruppo”, un volume scritto da Cesare e Alessandro Sansavini, padre e figlio, professionisti con un background complementare nel public speaking, nella formazione e nella psicologia della comunicazione.
Nel vasto panorama dei manuali dedicati al public speaking, esso si distingue per un approccio estremamente pragmatico e centrato sull’esperienza concreta. Il libro non si limita a trasmettere tecniche retoriche, ma offre una vera e propria guida al miglioramento delle proprie competenze comunicative in ambito professionale e personale.
Il sottotitolo – “Farsi capire, farsi ascoltare, persuadere il gruppo” – racchiude perfettamente gli obiettivi del volume: aiutare il lettore a costruire un messaggio chiaro, mantenere alta l’attenzione dell’ascoltatore e, soprattutto, generare impatto e consenso. Temi fondamentali per chi lavora nel marketing, nella formazione, nella leadership, ma anche per studenti e professionisti che desiderano affinare le proprie capacità oratorie.
Parlare in pubblico: le componenti fondamentali
Il testo si articola in capitoli brevi e ben strutturati, ricchi di esempi concreti, suggerimenti operativi e casi reali tratti dall’esperienza degli autori – entrambi professionisti affermati nella consulenza e nella formazione aziendale.
Gli autori scompongono l’atto del parlare in pubblico nelle sue componenti fondamentali: chiarezza del messaggio, struttura del discorso, gestione delle emozioni, coinvolgimento dell’audience, e soprattutto, capacità persuasiva. Ogni capitolo è costruito con un linguaggio semplice ma rigoroso, arricchito da esempi reali, schemi e suggerimenti pratici.
Tra gli argomenti più interessanti:
- Le tecniche per superare l’ansia da palcoscenico
- L’importanza del linguaggio del corpo e della voce
- La gestione delle obiezioni in tempo reale
- Come creare una struttura del discorso che catturi l’attenzione fin dall’inizio
- La comunicazione con piccoli e grandi gruppi: differenze e strategie
In particolare, colpisce la concretezza delle indicazioni: ogni consiglio è accompagnato da esercizi pratici, rendendo il libro uno strumento di lavoro, più che una semplice lettura teorica. Una guida quindi immediatamente “actionable” che rende ogni capitolo o sottocapitolo una fucina di suggerimenti concreti su come gestire al meglio le conversazioni e gli speech.
Gestire le obiezioni
Interessante lo spunto fornito per gestire le obiezioni. Immaginiamo di ricevere, durante uno speech, una presentazione o una semplice conversazione di lavoro, una obiezione del tipo “Io non sono d’accordo con quanto lei sta affermando!”.
Gli autori suggeriscono di dare segnali di incoraggiamento – stroke positivi – per gratificare la controparte ma contestualmente riaprire la conversazione. Uno spunto concreto che suggeriscono è “Mi fa piacere che qualcuno la pensi diversamente, perché possiamo stimolare una buona discussione!”. Lo stroke positivo ha lo scopo di rafforzare il valore del partecipante sia di fronte a se stesso che verso il resto del gruppo (qualora fosse presente) ma, per essere efficace, deve essere genuino e sincero così da mantenere aperte le porte della conversazione e del dibattito.
Persuasione: Ethos, Pathos e Logos
Tra gli spunti più interessanti legati al tema della persuasione, troviamo la citazione della triade:
- Ethos: intesa come l’etica, l’autenticità, la forza morale e la reputazione dell’oratore;
- Pathos: ossia l’emotività, l’empatia, la capacità di fare appello alle emozioni;
- Logos: è la logica, l’utilizzo delle parole, degli aneddoti e degli esempi.
Quali di questi tre elementi incide maggiormente sulla capacità di persuasione? Secondo Aristotele il fattore determinante è il Logos. Mentre James Bors, psicologo statunitense esperto in tematica legate al tema del convincere le persone, riconosce il primato dell’Ethos, seguito dal Pathos e quindi dal Logos.
Comunicazione efficace: tra tecnica e consapevolezza
Un punto di forza del testo è l’equilibrio tra tecnica e introspezione. Non si tratta solo di imparare come tenere un discorso ben fatto, ma di sviluppare consapevolezza di sé come oratori: cosa trasmettiamo con il tono, con lo sguardo, con il corpo. Vengono affrontati anche i meccanismi della persuasione, della gestione dei conflitti e della comunicazione assertiva, sempre con un approccio accessibile ma profondo.
Particolarmente interessante è l’attenzione riservata al contesto aziendale e formativo, dove la comunicazione non serve solo a “parlare bene”, ma a guidare, motivare e ottenere risultati.

Perché leggerlo (e consigliarlo)
In un’epoca in cui comunicare con efficacia è un vantaggio competitivo, “Parlare in pubblico” si propone come un alleato concreto per chi opera nel marketing, nella comunicazione aziendale o nella formazione. La chiarezza espositiva, l’esperienza degli autori e la vocazione pratica del testo lo rendono una lettura imprescindibile.
Consigliato a chi:
- Tiene presentazioni, speech o webinar
- Coordina team o ha ruoli di leadership
- Desidera migliorare la propria autorevolezza in pubblico
“Parlare in pubblico” non è soltanto un libro: è una vera e propria cassetta degli attrezzi per diventare comunicatori più efficaci, empatici e persuasivi. Non promette miracoli, ma offre strumenti solidi, accessibili e immediatamente applicabili per chi vuole fare della comunicazione il proprio punto di forza.
