“Generazioni a confronto è una delle guide più complete su come avvicinare e riunire con successo generazioni con valori e modi di lavorare differenti. La scrittura di Rachele Focardi è chiara, interessante, spesso divertente, ma sempre avvincente. Una lettura eccellente“.
Se questa recensione di Bob Aubrey non ti ha convinto ad acquistare il libro di Rachele Focardi, allora leggi questa del team di Libri Di Marketing. Qui approfondiremo alcuni aspetti più importanti del libro, sottolineeremo le aspettative, i modi di comunicare e le caratteristiche delle diverse generazioni fino ad arrivare alla nostra personale conclusione.
La curiosità inizia ad aumentare, vero? E allora andiamo subito nel vivo del libro.
L’impatto dei Millennial e l’ascese della Gen Z.
Nella prima parte del libro “Generazioni a confronto”, la frase che più mi ha colpito, e anche quella che descrive appieno il pensiero dell’autrice, è una: “ogni nuova generazione è una fresca invasione di selvaggi” di Hervey Allen.
Ed è proprio con questa espressione che Rachele Focardi racconta l’impatto dei Millennial e l’ascese della Gen Z.
I primi hanno introdotto un concetto fondamentale: i giovani contano. Le loro idee, la loro voglia di farsi valere, il loro essere se stessi (anche e soprattutto a lavoro) sono le loro armi vincenti.
È grazie ai Millennial se oggi la vita privata conta più di quella lavorativa.
Questa generazione è attratta da datori di lavoro che dimostrano principi e valori etici e sostenibili; da un ambiente in evoluzione, collegato internazionalmente per continuare a crescere e conoscere nuove persone.
I Gen Z, invece, vogliono cambiare, non solo il mondo del lavoro, ma anche il modo in cui vivere la vita (e in parte, lo stanno già facendo). Evitano le etichette; sono attivi su diverse cause; credono nel dialogo per risolvere conflitti. Di conseguenza questa generazione è la più autentica e sincera (anche sui social).
Con l’ascesa della Generazione Z, si è assistito a un calo del numero di persone iscritte all’università. E sai perché? Perché vogliono entrare subito nel mondo del lavoro, non hanno bisogno di titoli ma vogliono apportare cambiamenti importanti e lo vogliono adesso.
Mentalità, aspettative e modi di comunicare differenti delle generazioni
La seconda parte si apre con una delle frasi più famose di George Orwell: “ogni generazione immagina di essere più intelligente di quella che l’ha preceduta, e più saggia di quella che la seguirà”.
Rachele Focardi ha intervistato Boomer, Gen X, Millennial e Gen Z riguardo la loro mentalità, aspettative e modi di comunicare differenti. Ti divertirai a rispondere agli esercizi dell’autrice del libro sulle caratteristiche più difficili e i punti di forza di ogni generazioni. Qui ti renderai conto di quanto sono radicati in noi gli stereotipi.
I Boomer dimostrano la propria fedeltà a lavoro con gli straordinari, dedicando la maggior parte del loro tempo alla vita professionale e lasciando da parte quella privata; i Gen X amano cambiare azienda perché cercano sempre l’opportunità migliore.
Millennial e Gen Z viaggiano a una velocità diversa dalle prime due generazioni, non amano l’ambiente lavorativo che hanno creato, la loro rigidità e la loro poca propensione all’ascolto che li fa sentire frustati e non sufficientemente apprezzati.
Nel corso delle pagine del libro capirai come i diversi stili di parenting hanno influenzato il modo di vivere e lavorare delle diverse generazioni.
Ora proviamo a fare uno schema e a descrivere le 4 generazioni a confronto:
- I Boomer sono gerarchici, testardi e conservatori ma anche leali e preparati
- I Gen X sono esigenti, pragmatici e individualisti ma anche adattabili e pieni di risorse
- I Millennial sono sicuri di sé, sensibili e presuntuosi ma anche creativi e innovativi
- I Gen Z sono inesperti, impazienti e si annoiano facilmente ma anche attenti all’ambiente e idealisti
Hai altro da aggiungere? In quali di questi aggettivi ti identifichi?
La collaborazione tra le diverse generazioni
Nella terza e ultima parte del libro Generazioni a confronto, Rachele Focardi affronta il tema della collaborazione tra le diverse generazioni.
Le grandi aziende, negli ultimi anni, hanno affrontato un grande cambiamento interno.
Dopo l’ascesa dei Millennial hanno adottato una mentalità aperta al confronto; i vestiti professionali e gli straordinari non erano più prerogativa di un buon lavoratore o buona lavoratrice. Finalmente i dipendenti possono essere se stessi e indossare gli abiti che più gli rappresentano.
Ma la vera rivoluzione è stata nel modo di preparare i giovani alla leadership. Non bisogna plasmarli ma aiutarli a scoprire il loro vero potenziale, responsabilizzarli e offrirgli un percorso multidimensionale (programmi aziendali volti a favorire la creatività dei dipendenti anche su argomenti totalmente diversi rispetto al loro attuale lavoro).
Il segreto per lavorare al meglio è lo scambio di conoscenze tra le diverse generazioni. Queste possono e devono imparare le une dalle altre.
Il libro Generazioni a confronto di Rachele Focardi è adatto a tutti coloro che sono interessati a scoprire le diversità delle generazioni, capirle e approfondirle per migliorare il modo di lavorare.
I Gen X e i Boomer devono imparare dalle nuove generazioni a rispettare l’ambiente, a digitalizzarsi e a essere più multitasking. I Gen Z e i Millennial, invece, devono imparare dalle vecchie generazioni l’etica del lavoro, l’arte della leadership e l’attenzione ai dettagli.
Nessuna generazioni è meglio dell’altra. Solo quando tutte collaboreranno insieme verso un nuovo modo di vedere la vita e il lavoro che si arriverà al successo aziendale.
Abbiamo intervistato Rachele Focardi al WMF di Giugno 2024: eccoti qui la sua intervista!