Viviamo in un’epoca in cui i dati sono la nuova moneta. Ogni azienda, grande o piccola, ha accesso a una quantità di informazioni senza precedenti, ma lo sapevi che circa l’85% dei dati raccolti dalle imprese rimane inutilizzato? Questo spreco di risorse fa riflettere: se i dati sono il nuovo petrolio, saperli interpretare e sfruttare è la chiave per il successo.
“Data. Insight. Action. Guida all’uso dei dati per la tua strategia di business” di Federica Brancale offre una risposta concreta a questa sfida, proponendosi come guida pratica per trasformare i dati in azioni concrete, riducendo il caos informativo e puntando dritto all’obiettivo: far sì che i numeri raccontino una storia e portino risultati tangibili.
Ma siamo davvero pronti a fare questo passo? O stiamo ancora annegando nella tempesta dei dati senza riuscire a capirne il vero valore?
L’autrice: Federica Brancale
Federica Brancale non è nuova al mondo dei dati. Con un solido background nel marketing e nella business analysis, aveva già esplorato l’importanza dell’uso dei dati nelle decisioni di marketing con “Data Driven Marketing” pubblicato nel 2018, aspetto che approfondisce ora con la pubblicazione di “Data. Insight. Action.”
Tuttavia, in questo nuovo lavoro, Brancale non si limita a fornire teorie e consigli pratici, ma sfida direttamente il nostro modo di approcciarci ai numeri. Questo cambio di mentalità è il punto di partenza per un uso più consapevole dei dati.
Strategia e domande: le fondamenta dell’analisi
Tutto parte da una premessa fondamentale: senza una strategia chiara, i dati non servono a nulla. Quante volte hai sentito parlare di “big data” o di “dashboard avanzate” senza che poi questi strumenti abbiano prodotto miglioramenti concreti nel business?
Brancale ci ricorda che, nel processo analitico, ciò che conta non è semplicemente il possesso dei dati, ma la capacità di porsi le giuste domande e individuare le informazioni rilevanti. Questo approccio rifugge la dipendenza dai tool tecnologici e incoraggia a focalizzarsi sulle domande strategiche che guidano l’intero processo di analisi.
Ma come farlo?
A questa domanda risponde “Data. Insight. Action” che con i suoi 9 capitoli ci guida nel percorso per creare una strategia che metta il dato al servizio del business.
Il metodo: Data Insight Action
Il punto focale del libro è il Metodo Data-Insight-Action, un modello che aiuta a trasformare la mera analisi numerica in una storia significativa e in azioni strategiche. Questo metodo in tre fasi inizia con la raccolta dei dati (Data), passa attraverso l’estrazione di intuizioni rilevanti (Insight) e culmina nell’applicazione di azioni mirate (Action). Sembra semplice, vero?
Sebbene il percorso sembri lineare, Brancale ci avverte: comprendere queste fasi è una cosa, padroneggiarle è un’altra. Le quattro fasi chiave dell’analisi presentate nel libro – descrittiva, diagnostica, predittiva e prescrittiva – rappresentano una struttura semplice, ma efficace, per interpretare i dati in modo corretto e trasformarli in azioni concrete.
Piramide della conoscenza, data strategy e data flow canvas
Proseguendo, Brancale introduce la piramide della conoscenza o modello DIKW (Data, Information, Knowledge, Wisdom), che mostra come il dato grezzo diventi utile solo quando viene contestualizzato e collegato a domande pertinenti. L’obiettivo finale è trasformare il dato in saggezza, attraverso un processo che coinvolge pensiero critico, empatia e capacità di sintesi.
Ma come evitare di essere travolti dall’overload informativo? Qui entra in gioco il Data Flow Canvas, uno strumento pratico per definire obiettivi, domande e metriche chiave, garantendo che i dati raccolti siano effettivamente utili.
Oltre i numeri: l’importanza della visualizzazione e dello storytelling
Raccogliere i dati è solo una parte del lavoro. Una volta ottenuti gli insight, arriva il momento di comunicarli. Non basta quindi avere il dato giusto, devi anche saperlo raccontare.
Quante volte hai visto report confusi, pieni di grafici difficili da interpretare? Nel capitolo dedicato, l’autrice offre alcuni consigli su come evitare il sovraccarico cognitivo e presentare i numeri in modo chiaro.
È facile perdersi nei numeri, ma come li raccontiamo può fare la differenza tra un dato utile e uno che rimane solo un’informazione astratta. Brancale ci invita dunque a riflettere su come presentiamo i dati: il loro impatto dipende dalla nostra capacità di costruire una narrazione efficace che possa essere compresa da tutti gli stakeholder, dai manager agli analisti. La visualizzazione e lo storytelling diventano così un ponte tra l’analisi tecnica e le decisioni strategiche, e questo richiede competenze non solo analitiche, ma anche comunicative.
“Data. Insight. Action.” offre una panoramica completa e accessibile sull’uso dei dati nel business, con molti spunti interessanti per migliorare la tua strategia aziendale. Con esso sarai pronto a trasformare i dati in azioni concrete!
In un mondo in cui i dati sono sovrabbondanti, “Data. Insight. Action.” rappresenta un’ancora di salvezza per chi vuole smettere di accumulare numeri e iniziare a utilizzare il dato come strumento per prendere decisioni consapevoli. Il libro non è solo una guida tecnica, ma anche una riflessione profonda su come il pensiero critico e la capacità di storytelling possano trasformare i dati in uno strumento per il cambiamento.
Nonostante la grande utilità del metodo proposto, non tutto è perfetto. Ci prendiamo la libertà di segnalare un paio di cose che possono aiutare chi vuole leggere il libro.
Partiamo dalla sua struttura: se da un lato la ricchezza di contenuti è indubbia, dall’altro si nota una certa difficoltà nel mantenere un filo logico chiaro. I passaggi tra i diversi concetti a volte sono un po’ bruschi, e potrebbero lasciare il lettore un po’ confuso. Un altro punto da segnalare riguarda invece la leggibilità degli schemi e delle immagini: alcune illustrazioni purtroppo sono difficili da decifrare, troppo piccole o poco visibili. È sicuramente un problema relativo alla stampa, ma è giusto segnalartelo!
Se questo tema ti appassiona ti consiglio di leggere anche “Presentare i dati” di Maurizio La Cava.