“Un bravo narratore sa come farci appassionare a una persona, o a un luogo, o a una storia di cui nemmeno sospettavamo l’esistenza e di cui non sapevamo di avere bisogno”
Così definisce un narratore, o meglio un bravo narratore, Pablo Trincia. L’uomo dei podcast, colui che con la sua voce ci tiene compagnia nei momenti più disparati: durante i viaggi in auto/treno/aereo, facendo le pulizie di casa, mentre facciamo sport. O semplicemente nei momenti che dedichiamo alla scoperta delle storie che narra, da quelle più note, come il caso della Costa Concordia o di Rigopiano, a quelle di cui sapevano poco, come quella Diavoli della Bassa Modenese narrata in Veleno. Io per l’ascolto dei podcast prediligo questa modalità: seduta sul divano, comoda ma non troppo, tisana in una mano, e silenzio attorno. Solo così riesco ad assaporare ogni parola, ogni suono, ogni non detto.
Da dove partire per raccontare una storia
Trincia è uno di noi. Anche se non sembra è umano. All’inizio del libro lo dimostra raccontando come è stato difficile iniziare il processo di scrittura, tra pagine vuole, procrastinazione e mancanza di idee. Ma poi tutto è iniziato a fluire. Come? Ha trovato la storia da raccontare, la sua.
Questa scelta ci consente di seguire le diverse fasi del progetto, dalla ricerca delle fonti, alla scelta dell’incipit fino alla sua conclusione, attraverso lo svolgersi di una storia vera e che ci interessa, lasciandoci alla fine della lettura con tanti concetti nuovi appresi ma senza sentirci stanchi. Anzi.
Non si tratta infatti del classico libro su come fare un podcast. Non è un manuale, insomma. È racconto, storytelling: è quello che vogliamo imparare a fare leggendo questo libro. E secondo me, non esiste modo migliore per capire il lavoro di un professionista del vederlo all’opera.
Quindi dove si trovano le storie? Per Trincia la riposta è semplice: ogni cosa ha una storia, ma bisogna vederla, anzi studiarla. Bisogna infilarsi “dentro le cose”. Questo può essere fatto solo tramite una fase di studio che ci consenta di andare nel profondo, non fermarsi all’aspetto esteriore e facile da raggiungere. Secondo voi quante storie possono esserci intorno a un’isola dispersa nell’Oceano Atlantico? Tante, tantissime. Trincia ci racconta alcune di quelle che ha scoperto sull’Isola di Tristan da Cunha, ma non vi spoilero niente, vi lascio alla lettura per scoprirle tutte.
Podcast: la sua creazione passo a passo
Quanti podcast di Pablo Trincia avete ascoltato? Io tutti (tranne l’ultimo nato “E poi il silenzio – il disastro di Rigopiano” che spero di iniziare presto). Ovviamente ho letto questo libro sentendo la sua voce nella mia testa, pensando proprio a come lo avrebbe raccontato in un podcast, le pause, i focus sulle parole più importanti, i cambi di intonazione.
Mi ha fatto molto piacere quindi arrivare a un punto del libro dedicato proprio a come utilizzare la voce per raccontare una storia. E il consiglio è altrettanto semplice quanto complesso: pensare a come lo racconteresti a un amico. Mentre scrivi il testo “parlalo”, sottolineando le parole principali da caricare di enfasi e indicando dove metteresti una pausa, per prendere fiato e creare un po’ di suspence.
Una cosa che mi è piaciuta molto di “Come nascono le storie” è stato anche vedere come è stato il processo di creazione dietro a quei podcast che tanto ho apprezzato. Ad esempio, come è stato deciso l’incipit di Il dito di Dio – Voci dalla Concordia, o come è stata definita la struttura di un podcast per me molto complesso come Veleno.

Se le storie fanno parte della vostra vita e volete diventare dei narratori migliori, leggete questo volume. Vi lascerà contenti.
Come ho scritto recentemente su Instagram le storie mi hanno salvato la vita, mi hanno portato a scegliere gli studi universitari e la mia professione. Quando Trincia a pagina 10 si chiede come sarebbe avere un lavoro normale, di quelli che alle 18.01 hai finito e stacchi completamente, ho pensato: quante volte me lo chiedo anche io? E io come lui mi rispondo: non farebbe per me.
Lo consiglio a chi vuole avvicinarsi al mondo dei podcast o della scrittura, ma anche a chi in quel mondo c’è già: lasciarsi ispirare dai migliori è sempre una bella idea.
“Siamo questo, noi narratori. Siamo dei romantici, disordinati suonatori”
P.S. se vuoi invece un manuale più pratico ti consiglio Podcast Narrativo di Antonio Iovane, trovi la mia recensione qui.
