4 miliardi di persone pubblicano 200 miliardi di contenuto al giorno, per questo motivo è fondamentale farsi notare in 3 secondi. Il libro si apre così. con una conosciuta e al contempo disturbante constatazione del marasma in cui ogni persona, azienda, brand si inserisce quando deve far sentire la propria voce.
Brendan Kane è un Business Innovation Strategist e nel suo libro “Catturare l’attenzione” condivide spunti e tecniche per emergere tramite l’utilizzo degli hook point. Troviamo vari punti in cui condivide la sua esperienza diretta, per questo motivo la presenza dell’autore e del suo trascorso professionale si sente forte in ogni pagina.
Hook point: cos’è e come si crea
Lo strumento che ci viene subito presentato nel libro è l’Hook Point: un testo, un insight, un’idea, una personalità che viene usato per catturare l’attenzione. Non è un termine nuovo per chi si occupa di copywriting e pubblicità, tuttavia in queste pagine viene contestualizzato a livello strategico.
Un hook point non coincide per forza con la Unique Selling Proposition, o con la Mission aziendale: lo fa solo se esse hanno potenzialità per catturare l’attenzione degli utenti. Diversamente, è un’altra parte della creazione di un Brand.
Molto lontano dal Clickbait, l’Hook Point si propone di raccontare una storia avvincente. Nella creazione dell’Hook Point, quindi, l’autore consiglia di valutare anche l’approccio di sconvolgimento delle credenze (controverso e, per questo, in grado di attrarre l’attenzione). Nei primi capitoli siamo guidati step by step, con esempi pratici e interessanti (The Blair Witch Project e Doctor Sleep, per esempio) a ragionare sul nostro hook point.
E dopo aver catturato l’attenzione?
Una volta catturata, l’attenzione va mantenuta. Troviamo vari consigli per tenere gli utenti attaccati allo schermo se produciamo video, per esempio. Non è un segreto infatti che gli algoritmi siano ormai allenati a prediligere i contenuti che tengono gli utenti attivi e interessati, oltre che sulla piattaforma.
Per funzionare, come qualsiasi strategia, è fondamentale l’immedesimazione nel proprio pubblico e in ciò che tiene svegli la notte. Nulla di nuovo forse per chi conosce già le Buyer Personas, ho comunque apprezzato la continua contestualizzazione con esempi e step da seguire per creare messaggi che funzionino.
Onesta e credibilità per mantenere le relazioni
Gli Hook Point non sono uno strumento per vendere e basta. Devono rappresentare a pieno i valori aziendali, perché onestà e chiarezza permettono di essere apprezzati dai clienti. L’onestà non passa solo attraverso la condivisione dei valori che si proclamano, ma anche attraverso consistenza e persistenza nella creazione di contenuti utili e validi, senza farsi prendere dalla fretta del risultato.
In tutto il libro viene stressato il concetto di ascolto: le strategie che funzionano raccontano le storie giuste per i nostri clienti. Per farlo è necessario mettersi in ascolto ed essere pronti a stravolgere le proprie attività in funzione delle richieste e degli insight che ne ricaviamo. Gli Hook Point, infatti, non sono eterni ma mutano al mutare delle esigenze del mercato, e queste esigenze le scopriamo solo ascoltando attentamente il nostro pubblico.
Una volta analizzati i bisogni, occorre utilizzare la Branded Utility: come possiamo sostenere i nostri clienti con i prodotti e servizi che offriamo?
Conclusioni
A chi è consigliato? Letteralmente a chiunque lavori nel Marketing: i concetti espressi sono declinabili dal contenuto alla grafica, passando per strategia e advertising.
Quanto è pratico? Ci sono molti esercizi da svolgere, esempi pratici e spunti di riflessione: molto pratico!
È da avere in libreria? Sì, credo sia un’ottima base per pianificare o rivedere strategie di Marketing e Comunicazione aziendali.