La prima riflessione che mi sento di fare al termine di questo libro è: “non pensavo che un’opera scritta nel 1300 potesse risultare così attuale, trasversale e potente a distanza di ben 700 anni.”
Sì, perché questo prezioso libricino è frutto dell’analisi di una porzione della Divina Commedia “l’Inferno”, scritto dal sommo poeta fiorentino Dante Alighieri, in un’epoca ormai remota.
Lo definisco libricino perché il formato è una sorta di “pocket in edizione pregiata”, con un formato (chiuso) 12×17 cm circa, rilegato, con sovra copertina, una carta della giusta grammatura e con un profumo (di carta) impareggiabile.
E queste caratteristiche fisiche non fanno altro che dare ulteriore pregio e risalto al testo in questione.
E vi svelo un ulteriore segreto: ho un’edizione speciale. Super speciale perché ho avuto il piacere di conoscere di persona Simone Terreni per un progetto ed ho una copia autografata con dedica.
Ma questo è solo un piccolo dettaglio, andiamo dritti al sodo.
Come si struttura il libro
È articolato in tanti capitoli quanti sono i canti dell’inferno, 34. Si parte con l’Antinferno ed i primi 3 canti, si passa nell’Alto Inferno, affrontando i primi 5 cerchi ed i canti che vanno dal IV all’VIII, per poi affrontare il Basso Inferno, con altri 4 cerchi e i canti dal IX al XXXIV, la parte più corposa.
Il testo si apre con un’introduzione dell’autore che racchiude il senso del perché di questo libro ed una nota dell’editore che ci spiega perché abbia creduto così tanto nel libro di Simone: “Leggendo A superar lo Inferno” ho capito che di conti in sospeso con me stesso ne ho parecchi, e devo darmi una mossa”.
Parliamoci chiaro. Avere dei conti in sospeso non piace a nessuno. E sapere di averne rende la coscienza pesante, rallentata, impastata.
Infine, troverete una postfazione in chiusura, scritta dalla Guida Turistica Dantesca Riccardo Starnotti, che vi consiglio di seguire su Facebook, con le sue fantastiche dirette.
Ovviamente anche Simone Terreni è presente sui social, immancabile direi. Personalmente lo seguo su Linkedin e Instagram
(solo perché sono quelli che frequento per la maggiore), ma potrete trovarlo anche su Facebook e Tik Tok.
Il cuore del libro
Riprendendo il tema centrale del canto ed utilizzando una trama di sintesi, l’autore estrapola e propone quello che rappresenta l’insegnamento proposto. Gli spunti di auto analisi sono innumerevoli e il lavoro che ne dovrebbe seguire assolutamente di sostanza.
Non è un libro da affrontare con leggerezza e non contiene la ricetta segreta per il successo. È un testo che aiuta a rimettersi in discussione e ci accompagna in questo percorso.
I temi trattati spaziano dal controllo delle proprie pulsioni/passioni, al pensiero laterale, dal parlare in pubblico all’ascoltare in modo attivo, dalla gestione del tempo alla fedeltà verso noi stessi.
Un ricco bagaglio di soft skills, in sostanza.
Come leggerlo ed affrontare il proprio percorso di crescita
Come andrebbe letto? Estremizzando, possibilmente non tutto d’un fiato durante un week end al mare. L’ideale è di procedere con un capitolo alla volta, in modo da metabolizzare la lezione proposta e mettere in atto le strategie necessarie per diventare la versione migliore di noi stessi.
Migliorarsi è un arduo compito ed il primo passo da compiere è prenderne coscienza. Poi si passa alla strategia e all’azione. Ma tutto ciò richiede tempo, dedizione e forza di volontà, ovviamente.
Conclusioni: è un libro interessante che convalida una tesi, molto spesso sottovalutata, forse. La storia insegna e ci offre sempre la chiave di lettura per il presente. E la Divina Commedia, 700 anni dopo, riesce ad insegnarci con una potenza davvero inaspettata.
A chi è rivolto: a tutti coloro che sono pronti a rimettersi in discussione. Tutto sommato anche a quelli che non lo sono, perché magari cambieranno idea dopo averlo letto. E decideranno di leggerlo una seconda volta per avviare il proprio percorso di miglioramento.
Quanto è pratico: il libro è scorrevole e super pratico. All’interno di ogni capitolo è presente una specie di fumetto denominato “Virgilio Coach”, che contiene il consiglio di sintesi del canto appena affrontato nel capitolo. Altro aspetto interessante è la presenza dello specchietto riepilogativo collocato alla fine di alcuni capitoli, che fa riferimento ai modi di dire che derivano da Dante e dai suoi versi. Volete un esempio?
Degno di nota (canto XX, v. 104): Notevole, oppure informazione che vale la pena essere scritta in forma sintetica e che serve a conservare la memoria di qualcosa di importante.
Sono (quasi) di obbligo: post-it, lapis, gomma, quaderno per gli appunti.
È da avere in libreria:tassativamente sì. Non averlo è un’occasione sprecata. E le occasioni sprecate non ci piacciono. Poi chissà, magari in futuro uscirà il sequel (purgatorio, paradiso) e non possiamo non avere la prima parte della serie. Giusto?