Chi ha visitato il mio sito lo sa: ho un debole per i convenevoli e per la gentilezza. Quando al Web Marketing Festival mi hanno proposto di intervistare gli autori di “Scrivi e lascia vivere – Manuale pratico di scrittura inclusiva e accessibile” edito Flacowski ancora non sapevo che sarebbe scattata la scintilla.
Ok i convenevoli, ok la gentilezza, ma qui la questione si sposta su un altro – fondamentale ed attualissimo – tema: parlare, scrivere e aggiungo pensare in maniera accessibile ed inclusiva.
In sintesi, come riconoscere ed evitare stereotipi e pregiudizi, rappresentare identità di genere, disabilità, età, colori della pelle, condizioni socioeconomiche. L’impatto delle nostre parole – capaci di perpetuare pregiudizi, situazioni di disuguaglianza e di escludere le persone da diritti e opportunità – è un tema davvero caldo. Il linguaggio è patrimonio di tutte le persone e allo stesso tempo è un atto politico che richiede a tutti noi una grande responsabilità quando lo utilizziamo.
Gli autori di “Scrivi e lascia vivere”
Il trio di autori che hanno sentito la necessità di scrivere un manuale pratico sul tema si presenta da solo:
VALENTINA DI MICHELE
È la madrina e la pioniera dello UX microcopy in Italia, ha fondato Officina Microtesti e Gruppo Facebook Microcopy & UX Writing Italia. È docente di content strategy e emotional content.
ALICE ORRÙ
È copywriter e traduttrice tecnica specializzata in linguaggi inclusivi e accessibilità web. Scrive contenuti multilingue per freelance e aziende. È docente di scrittura inclusiva e accessibile.
ANDREA FIACCHI
È psicologo cognitivista specializzato in neuroscienze, service designer e digital strategist. Progetta user experience verbali nel settore digitale. Insegna design comportamentale e UX writing.
La scrittura accessibile e inclusiva in azienda
Come anticipato ho avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con loro all’ultimo WMF, sono partita dal perché questo libro in questo momento: la volontà degli autori è stata quella di colmare un vuoto. Lavorando con le aziende si sono resi conto che mancavano sia la consapevolezza, sia un libro che affrontasse i temi della scrittura inclusiva e accessibile in modo ampio e non verticale. Con il loro volume si parte con la teoria e – attraverso i casi di discriminazione più attuali – si arriva alla pratica delle scrittura accessibile.
Subito dopo ho chiesto: ma la pandemia e l’ampio accesso ai social hanno avuto un impatto sull’evoluzione della scrittura inclusiva? Sicuramente sì mi hanno risposto in coro gli autori. Il dibattito si è accesso e pur rimanendo polarizzato sulla questione del linguaggio di genere continua a crescere la sensibilità di aziende e singoli anche su temi come abilissimo, ageismo e classismo.
Scrivere questo libro in tre per gli autori è stata una specie di magia, la sintonia è stata subito forte e così l’intesa. A proposito di team mi piace segnalare anche che l’autore della bellissima copertina – una matita spezzata che si aggiusta grazie alla scrittura inclusiva e accessibile – è Clément Petit, art director e lettering designer francese.
Eccomi con il consueto da non perdere:
- ”Parole per dirlo”, pillole per rendere da subito più inclusivo il nostro modo di scrivere
- “Cosa leggere per saperne di più”, utilissimi approfondimenti da fare in autonomia
- “Da evitare – Preferiti – Perché”, pratici schemi che fanno riflettere
A chi è rivolto? A tutti quelli che scrivono, parlano, pensano.
Quanto è pratico? Si tratta di un manuale con consigli da mettere in pratica sin da subito.
È da avere in libreria? Assolutamente sì, ma soprattutto in testa!
PS: A fine intervista Valentina, Alice ed Andrea mi hanno anche svelato perché non usare il termine Boomer con i miei genitori. Trovate l’intervista qui