Prodotti da amare è un libro di straordinaria densità, ma la capillarizzazione dei concetti, espressi in capitoli tendenzialmente brevi, talvolta persino di due o tre pagine, consente di non perdere mai il filo e sapere in ogni momento che cosa stiamo leggendo e perché è importante sapere una determinata cosa.
Marty Cagan non è uno scrittore, ma un professionista di spicco della Silicon Valley che ha lavorato in aziende come Hewlett-Packard, eBay e Netscape Communications, non ha quindi né la pretesa né alcuna necessità di trascinarci in ragionamenti troppo articolati ed estesi, si limita a condividere con noi le sue esperienze, mostrandoci cosa ha funzionato, e sta funzionando, nelle aziende che si trovano sulla cresta dell’onda.
Prodotto: una prospettiva non scontata
In un panorama in cui vediamo comunicazione e marketing concentrarsi sempre di più su aspetti come quello di esperienza e di brand, Prodotti da amare si sceglie un obiettivo per nulla semplice: riportare l’attenzione sui prodotti e sul loro management. Perché, in fin dei conti, sono i prodotti che permettono all’azienda di esistere. L’onestà intellettuale dell’autore emerge nel giro di poche pagine, quando da subito ci invita a considerare come si tratti di un libro il cui contenuto è applicabile a prodotti di tipo digitale, software o hardware che siano. Il motivo è chiaro e tradisce inevitabilmente il modo di ragionare di Cagan, che in sostanza sembra dirci: “parlo della mia esperienza professionale e dunque di digitale, se poi tecniche e ragionamenti possano applicarsi a prodotti di altri segmenti e mercati ben venga, ma questo io non posso saperlo”. Insomma, una premessa che fa da garanzia al resto del libro, che così sapremo basarsi interamente su pura, semplice e preziosa esperienza. Tanto meglio per noi: essendo il marketing non una disciplina speculativa, ma una scienza un po’ sociale e un po’ economica, i libri di marketing è meglio che li scrivano quelli che hanno visto le cose accadere.
Se, come dice una famosa regola, siamo la media delle cinque persone che frequentiamo maggiormente, sicuramente il nostro modo di agire e pensare come professionisti è condizionato da tutti i pensieri con cui veniamo in contatto; ecco perché la sua prospettiva volta a riaffermare la centralità del prodotto nel sostenere l’azienda, ne fa un tassello importante per la nostra cultura di professionisti, studenti e appassionati di marketing.
Storie da conoscere
Cagan riserva alcune pagine del suo libro alle storie di alcuni Product Manager straordinari, che con il loro lavoro fuori dagli schemi, e in linea con i principi che cerca di trasmetterci per tutto il libro, hanno rivoluzionato il business delle aziende per le quali lavoravano. E che aziende.
Si tratta infatti di Jane Manning di Google, Lea Hickman di Adobe, Alex Pressland della BBC, Martina Lauchengco di Microsoft e Kate Arnold di Netflix. L’introduzione di Google Ads, il passaggio ad Adobe Suite, o ancora la sostenibilità del modello di business di Netflix, sono alcuni dei risultati incredibili raggiunti da questi product manager. Inutile dire che si tratta delle sezioni di maggior ispirazione per il lettore, ma Marty Cagan non vuole ispirarci, è un pragmatico cui piuttosto sta a cuore dirci che se si ragiona così, se si applicano questi principi e questi metodi, questi sono poi i risultati che ci si può aspettare arrivino.
Leggetelo e poi lasciatelo sulla scrivania
Quello che a prima vista potrebbe sembrarci un libro teorico si rivela invece un libro estremamente pratico; una praticità, certo, non fatta di tecnicismi, ma di un continuo e riuscito sforzo nel trasmettere metodi comprovati e rodati di organizzare i flussi di lavoro e prendere decisioni, tutto al fine di “individuare e consegnare ripetutamente prodotti di successo”.
Per tutti questi motivi, Prodotti da amare non è solo un libro che vale la pena leggere, ma che va tenuto a portata di mano. La densità del contenuto, gli innumerevoli concetti, principi, esempi e tecniche di management che Cagan ha condensato in queste poco meno di 300 pagine fanno del suo libro un vero manuale di product management, cui possiamo costantemente attingere, sia nel caso in cui ci ritrovassimo a ricoprire l’incarico di product manager, sia qualora facessimo mai parte di un team di prodotto come marketer, designer o ingegneri.