RECENSIONE DEL LIBRO

Prada

Una storia di famiglia

Editore:

Sperling & Kupfer

autore

Tommaso Ebhardt

pubblicazione:

pagine:

Novembre 2024

320

Autore

Tommaso Ebhardt

Editore

Sperling & Kupfer

Pubblicazione

Novembre 2024

Pagine

320

Prezzo

19,90 €

Autore

Tommaso Ebhardt

Pagine

320

Editore

Sperling & Kupfer

Prezzo

19,90 €

Autore

Tommaso Ebhardt

Pubblicazione

Novembre 2024

costo:

Editore

Sperling & Kupfer

Pagine

320

19,90 €

Nel panorama editoriale contemporaneo, il libro Prada. Una storia di famiglia di Tommaso Ebhardt rappresenta un’opera unica e affascinante che esplora non solo la storia di una delle più iconiche case di moda italiane, ma anche il complesso intreccio familiare e personale che ha dato vita a questo straordinario impero del lusso.

Con una narrazione avvincente e una ricerca meticolosa, Ebhardt ci offre uno sguardo inedito dietro le quinte di Prada, illuminando il percorso di Miuccia Prada, figura chiave di questa epopea.

Perché dedicare una biografia al blog Libri di Marketing? Innanzitutto, il testo di Ebhardt non può essere semplicemente definito una biografia. La storia di Miuccia Prada e del suo team rappresenta molto più di un racconto personale: è la narrazione di una figura chiave che ha guidato il successo di una delle più importanti aziende di moda al mondo. Grazie alle sue intuizioni di marketing, ad una strategia aziendale esemplare e ad una leadership femminile antesignana, Miuccia Prada si distingue come un modello di ispirazione per professionisti e appassionati del settore.

La vita di Miuccia Prada: tra ribellione e innovazione

Miuccia Prada, nata Maria Bianchi, ha saputo incarnare e reinterpretare l’eredità familiare in un modo che pochi avrebbero potuto immaginare. Laureata in Scienze Politiche presso l’Università Statale di Milano, Miuccia si è avvicinata al mondo della moda quasi per caso, dopo un’infanzia e una giovinezza caratterizzate da un forte spirito di ribellione. Negli anni ’60 e ’70, la giovane Miuccia si distingue per la sua adesione al movimento femminista e per il suo interesse per il teatro d’avanguardia, esperienze che hanno fortemente influenzato la sua estetica creativa e la sua visione imprenditoriale.

Un dettaglio poco noto che il libro di Ebhardt porta alla luce è il periodo in cui Miuccia si esibiva come mimo al Piccolo Teatro di Milano. Questa esperienza le ha insegnato l’importanza della gestualità e della narrazione visiva, elementi che ritroviamo nelle sue collezioni, dove ogni capo racconta una storia e comunica un’emozione.

L’eredità di Mario Prada e la rivoluzione di Miuccia

La casa di moda Prada fu fondata nel 1913 da Mario Prada, nonno di Miuccia, come negozio di pelletteria di lusso. Tuttavia, il passaggio alla terza generazione non fu immediato. Miuccia, inizialmente riluttante a entrare nell’azienda di famiglia, prese le redini del marchio negli anni ’80 insieme al marito Patrizio Bertelli, imprenditore visionario che divenne il suo partner strategico e personale.

Uno degli aneddoti più affascinanti narrati da Ebhardt riguarda il lancio del famoso zainetto in nylon nero, un materiale considerato all’epoca poco pregiato. Miuccia, con il suo spirito innovativo, trasformò questa scelta in un manifesto di modernità, ribaltando i canoni tradizionali del lusso. La borsa divenne un simbolo di praticità ed eleganza contemporanea, aprendo la strada a una nuova concezione del design di alta gamma.

Negli anni ’80, il lusso era associato principalmente a materiali tradizionali come pelle, seta e cachemire. Miuccia Prada ha avuto la visione di utilizzare un tessuto tecnico come il nylon, generalmente impiegato per usi industriali o pratici (ad esempio, per paracaduti), e reinterpretarlo in chiave sofisticata. Questo è stato un atto di rottura con la tradizione, ridefinendo cosa potesse essere considerato “luxury”.

Lo zainetto Prada in nylon nero (lanciato nel 1984 e conosciuto come il “Vela”) è diventato un’icona perché combinava funzionalità, minimalismo e stile. A differenza delle borse classiche del tempo, che erano spesso più decorative, lo zainetto Prada puntava su linee pulite e praticità, offrendo un’estetica moderna e urbana. Questo lo ha reso perfetto per un nuovo tipo di donna: indipendente, dinamica e cosmopolita.

Il nylon era un materiale leggero, resistente e durevole, caratteristiche che non solo rispecchiavano uno stile di vita attivo ma anche una certa sensibilità ecologica emergente. Negli anni più recenti, Prada ha rilanciato il suo nylon in una versione sostenibile, il Re-Nylon, fatto di materiali riciclati, confermando il suo impegno verso la moda responsabile.

Prada ha anticipato il gusto minimalista che avrebbe dominato gli anni ’90. Lo zainetto in nylon ha avuto un impatto culturale perché incarnava il concetto di lusso discreto, un’alternativa all’opulenza degli anni ’80. Diventò un simbolo di status per chi apprezzava il design moderno senza ostentazione.

Miuccia Prada: una leadership femminile rivoluzionaria

Un altro aspetto che emerge con forza dal libro è la straordinaria capacità di Miuccia di combinare intuizione artistica e strategia imprenditoriale. La sua leadership si distingue per la volontà di rompere gli schemi e di affrontare tematiche complesse attraverso la moda. Ebhardt sottolinea come Miuccia abbia spesso utilizzato le sfilate per esprimere idee politiche e sociali, affrontando argomenti come il femminismo, il consumismo e le disuguaglianze.

Il libro rivela anche aspetti più personali della stilista, come la sua passione per l’arte contemporanea e il suo ruolo nella creazione della Fondazione Prada, uno spazio culturale che riflette il suo impegno per la promozione della creatività in tutte le sue forme. Questo lato meno conosciuto di Miuccia dimostra la profondità del suo pensiero e la sua capacità di guardare oltre il mondo della moda.

In un mondo dominato dagli algoritmi che decidono e indirizzano le nostre vite, noi abbiamo voluto rispondere esplorando tutta la forza e l’imprevedibilità dell’individuo”. Miuccia Prada sottolinea l’importanza di riconoscere e celebrare l’individualità, con le sue sfumature e la sua imprevedibilità, come contrappeso a una realtà in cui le decisioni e le direzioni sono spesso influenzate da sistemi automatizzati e standardizzati.

In un mondo sempre più orientato verso la conformità e il controllo algoritmico, l’idea di esplorare e amplificare la forza creativa e l’unicità dell’individuo diventa un atto quasi rivoluzionario, che invita a riflettere sull’importanza dell’autenticità, della libertà e del pensiero critico.

Un racconto di famiglia tra tensioni e successi

Accanto al ritratto di Miuccia, Ebhardt dedica ampio spazio alla dinamica familiare, spesso complessa e conflittuale, che ha caratterizzato la storia di Prada. Il libro descrive le tensioni tra i membri della famiglia e le sfide affrontate nel mantenere l’equilibrio tra tradizione e innovazione. Questi contrasti, lungi dall’essere un ostacolo, hanno spesso stimolato nuove idee e contribuito al successo del marchio.

Conclusioni del libro

Prada. Una storia di famiglia è molto più di una semplice biografia aziendale; è un viaggio nella vita di una donna straordinaria e nella complessità di una famiglia che ha saputo trasformare una piccola impresa milanese in un’icona globale.

Grazie alla scrittura avvincente di Tommaso Ebhardt, il lettore viene trasportato in un mondo fatto di creatività, sfide e innovazione. Un libro imprescindibile per chiunque voglia comprendere non solo la storia di Prada, ma anche il ruolo che il genio creativo di Miuccia ha avuto nel ridefinire il concetto stesso di lusso.

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valentina Pasotti
Con quasi 15 anni di consolidata esperienza di Marketing e Digital, ho iniziato il percorso nel mondo FMCG (Gruppo Bolton) alternando posizioni di Marketing e Trade Marketing, per poi raggiungere l’industry Beauty nel 2014, dapprima come Group Brand Manager per il gruppo Deborah, passando poi in Coty come Group Brand Manager Italy & Greece con la gestione di un make-up brand nonché Project Leader per il lancio di due nuovi brand sul mercato italiano: Sally Hansen e Bourjois. Da 5 anni Senior Marketing & Digital Manager per un brand leader nel mondo della Cosmetica Luxury. Sono Guest Speaker durante eventi nazionali e internazionali di Digital Marketing (Social Women Talk, Settembre 2022 – Retail Hub, Dicembre 2022 – Marketers Club c/o Università Ca’ Foscari, Marzo 2023 – Retail Forum, Ottobre 2023 – IAB, Ottobre 2023) o di Women Empowerment (WomenX Impact, Novembre 2022), nonché interventi in ambito universitario (Università Cattolica, Aprile 2020, Aprile 2021 e Aprile 2023). Sul palco di TedX Asiago a Settembre 2023 con uno speech sul tema dell’empowerment femminile “Break the bias”. Partecipo al progetto di Mentorship, come Mentor, di WomenX Impact. Attivamente sono impegnata a sostegno di onlus come Mamme a Scuola, Fondazione Veronesi, Fondazione Rava.

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Con quasi 15 anni di consolidata esperienza di Marketing e Digital, ho iniziato il percorso nel mondo FMCG (Gruppo Bolton) alternando posizioni di Marketing e Trade Marketing, per poi raggiungere l’industry Beauty nel 2014, dapprima come Group Brand Manager per il gruppo Deborah, passando poi in Coty come Group Brand Manager Italy & Greece con la gestione di un make-up brand nonché Project Leader per il lancio di due nuovi brand sul mercato italiano: Sally Hansen e Bourjois. Da 5 anni Senior Marketing & Digital Manager per un brand leader nel mondo della Cosmetica Luxury. Sono Guest Speaker durante eventi nazionali e internazionali di Digital Marketing (Social Women Talk, Settembre 2022 – Retail Hub, Dicembre 2022 – Marketers Club c/o Università Ca’ Foscari, Marzo 2023 – Retail Forum, Ottobre 2023 – IAB, Ottobre 2023) o di Women Empowerment (WomenX Impact, Novembre 2022), nonché interventi in ambito universitario (Università Cattolica, Aprile 2020, Aprile 2021 e Aprile 2023). Sul palco di TedX Asiago a Settembre 2023 con uno speech sul tema dell’empowerment femminile “Break the bias”. Partecipo al progetto di Mentorship, come Mentor, di WomenX Impact. Attivamente sono impegnata a sostegno di onlus come Mamme a Scuola, Fondazione Veronesi, Fondazione Rava.

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