Garantire l’accessibilità in ogni sua declinazione, ivi compresa quella relativa alle informazioni, è uno dei diritti riconosciuti a livello internazionale dalla convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. É fondamentale, in tal senso, il ruolo portante rivestito dal linguaggio “facile da leggere” quale strumento indispensabile per assicurare alle persone con disabilità, in particolare intellettive e con disturbi del neurosviluppo, inclusione e reali pari opportunità nella società di appartenenza.
Questo libro, che ha visto anche la collaborazione di Anfass – l’Associazione Nazionale delle famiglie di persone con disabilità intellettiva – ha proprio questo scopo.
Linee guida per il linguaggio facile da leggere e da capire
Il cuore pulsante di questo libro è costituito dalle linee guida per il linguaggio facile da leggere e da capire. Il nucleo di queste linee guida riguarda la strutturazione del testo e la sua forma linguistica: infatti le indicazioni si concentrano su come selezionare le informazioni, costruire le frasi e scegliere le parole. Alcune osservazioni riguarderanno poi l’aspetto grafico e la realizzazione di siti Internet accessibili. Il web, infatti, è ormai uno strumento potente e fondamentale che non possiamo trascurare.
Le linee guida sono create in modo che siano facili per chi non ha una formazione specialistica nell’ambito della linguistica o della scrittura. Proprio per questo ci sono anche numerosi esempi che permettono di capire meglio come applicare le varie regole e che spiegano come usare il linguaggio facile da leggere e da capire in diverse situazioni.
A conclusione del libro una raccolta in 50 punti di tutte le regole del linguaggio facile, una sorta di lista di controllo durante la stesura dei testi.
Ma non corriamo troppo ed entriamo in qualche parte del testo, che consiglio di leggere a chiunque si trovi a scrivere testi per lavoro. Non teniamolo solo strettamente legato alla disabilità perché oggi, soprattutto sui social, leggiamo tutti distrattamente e velocemente quindi creare testi semplici e facili da leggere è una condizione che può servirci nel nostro lavoro di ogni giorno.
Infatti è l’autrice stessa a dirci che il testo è indicato anche per redattori, giornalisti, editori, impiegati, traduttori, sottotitolari, insegnanti, social media manager e comunicatori in generale.
Il linguaggio facile è un modello di scrittura semplificata che serve a realizzare testi facili, chiari ed efficaci. È infatti contraddistinto dall’uso di una lingua molto semplice, vicina a quella parlata tutti i giorni, che prevede una sintassi lineare, parole note a tutti, una grafica pulita e spaziosa ed immagini poste a corredo del testo che non hanno funzione decorativa, ma servono a spiegarne meglio il contenuto.
L’adattamento dei testi in linguaggio semplice riguarda anche, e soprattutto, i contenuti, che devono essere semplici, organizzati in modo logico e selezionati a seconda dello scopo del testo e degli interessi del pubblico.
Partiamo subito da tre regole generali:
- rendiamo il significato più esplicito,
- scegliamo sempre l’alternativa più facile,
- mettiamoci nei panni del nostro pubblico.
Le regole del linguaggio facile da leggere
Quelle che seguono sono basilari nozioni di Italiano (il soggetto, il predicato, i pronomi, i connettivi, ecc) applicate al linguaggio semplice ma, vedendo come scrive certa gente (e mi ci metto anche io!) direi che un ripassino male non fa. Soprattutto quando usiamo proverbi, frasi fatte e modi di dire senza chiederci se chi leggerà il testo li conosce. Semplifichiamo anche questo!
Per rendere più efficace il nostro testo possiamo usare espedienti grafici, buoni alleati per attirare l’attenzione su alcuni elementi. Il primo è il grassetto, ottimo per evidenziare concetti importanti. Dobbiamo però usarlo con parsimonia, altrimenti l’evidenziazione diventerà inutile.
Il corsivo e il sottolineato non sono facili da decifrare quindi meglio non usarli nei documenti in stile “facile da leggere”.
Scriviamo testi in lettere minuscole, che sono molto più leggibili perché hanno altezze diverse e aiutano i lettori a decifrare le parole. Meglio evitare infatti il MAIUSCOLO perché le lettere sono tutte uguali e non offrono punti di riferimento visivi.
Usiamo caratteri tipografici ben definiti e di dimensioni generose. Arial, Tahoma e Verdana, in dimensioni 14, sono delle buone scelte. Evitiamo i caratteri tipografici con “le grazie”, gli effetti speciali come ombreggiatura, decori o contorni delle lettere, e non dimentichiamoci di lasciare abbastanza spazio tra le lettere e tra un paragrafo e l’altro. E ricordiamoci di allineare il testo a sinistra invece di giustificarlo; questo perché il testo giustificato appiattisce il margine destro di un documento e perciò può creare spaziature non necessarie.
Questi accorgimenti valgono tanto nelle carta stampata quanto sui social e, soprattutto, nei siti web che oggi sono (o dovrebbero essere) accessibili a tutti.
L’ultima parte è ancora più pratica e parte da 5 casi di testi che vengono riorganizzati in linguaggio facile e spiegati passo passo.
Chiude il libro la lista di controllo che possiamo usare come riferimento e promemoria per realizzare contenuti accessibili. La lista riassume previamente tutte le indicazioni viste lungo il libro e messe in pratica con continui esempi. È facile e immediata da consultare e costituisce un ausilio durante tutte le fasi di pianificazione, scrittura e revisione di un testo in linguaggio facile o nella creazione di contenuti accessibili per il web.
Un libro davvero consigliatissimo a chiunque scriva per lavoro!