Se lavori nel marketing o nella comunicazione sai quanto è importante essere sempre un passo avanti con idee fresche e innovative.
Quando ho scelto di leggere “Mai vista prima: L’origine delle nuove idee” di Emanuele Sacerdote, mi aspettavo un saggio ricco di spunti per accendere la mia creatività. Dopotutto chi non vuole scoprire come generare quelle idee rivoluzionarie che possono fare la differenza?
La mia lettura ha avuto alti e bassi. Ho trovato alcuni spunti interessanti, ma anche diversi concetti che avrebbero potuto essere approfonditi meglio.
Se anche tu sei sempre alla ricerca di nuove ispirazioni, continua a leggere per scoprire cosa ha da offrire questo libro e se può davvero aiutarti a fare il salto di qualità.
Un saggio sull’origine dell’idea “nuova mai-vista-prima”
Questo breve saggio parte da un assunto: ogni idea nasce da una mancanza, da una insoddisfazione, dalla volontà di risolvere un problema.
Ciò ovviamente non garantisce che l’idea sia innovativa o, come la definisce l’autore, “nuova mai-vista-prima”.
Quali sono le caratteristiche di questo tipo di idea?
Prima di tutto dovrebbe distinguersi da idee e concetti già esistenti, essere radicale e dirompente. Inoltre dovrebbe manifestare un impatto migliorativo su una vasta gamma di bisogni e desideri di una comunità e soprattutto quest’ultima dovrebbe accreditarle una superiorità “mai-vista prima”.
Nel libro vengono fatti diversi esempi, non solo in riferimento al mondo imprenditoriale – dall’invenzione della Polaroid, agli albori di McDonald’s, al lancio del Walkman – ma anche scientifico e artistico.
Il mindset che porta alla generazione delle idee
L’autore introduce il concetto di “forma mentis” necessaria per l’ideazione, sostenendo che le migliori idee spesso nascono da una sorta di follia visionaria.
L’ipotesi è che la generazione delle idee prenda vita dalla combinazione tra mindset primordiale (spirito di avventura, esperienza consolidata e futuro migliore) e mindset generativo (intuizione, utopia, immaginazione e assenza, scetticismo e ironia).
L’immagine qui sotto riassume in modo efficace il percorso.
Uno dei principali punti di forza del libro è la sua capacità di offrire una riflessione sulle domande da porsi per coltivare un mindset generativo di idee.
Qualche esempio:
- Tra cinque anni il risultato economico generato da questa nuova idea quanto sarà rilevante per l’impresa?
- Questa nuova idea come rientra nell’attuale proposta commerciale?
- Quali sono le oggettività per dimostrare che sia veramente un’idea “mai-vista-prima”?
- Perché il cliente finale dovrebbe ottenere un valore aggiunto?
A mio parere questi concetti avrebbero beneficiato di un maggiore approfondimento, con esempi più concreti e dettagliati su come applicarli nel lavoro quotidiano.
“Mai vista prima” è adatto a chi è alle prime armi o desidera una guida pratica e accessibile per iniziare a pensare in modo più creativo.
Se cerchi una lettura leggera che possa offrirti nuove prospettive e qualche buon suggerimento per stimolare la tua creatività, questo libro potrebbe fare al caso tuo.