Il libro di Benedetto Motisi è un’analisi lucida del digitale in Italia oggi, delle fake news, del perchè vengono prese cosi sul serio, da chi e da dove deriva questa (brutta) abitudine.
La cosa che mi ha fatto più riflettere è che la distinzione, e il passaggio, dal LETTORE di ieri all’UTENTE di oggi.
la differenza tra lettore e utente
Non si legge più. Quanti sfogliano un quotidiano? Ammetto che pure io nell’ultimo anno, causa riduzione drastica delle colazioni al bar, delle attese in aeroporto e degli omaggi di Italo Treno, sfoglio raramente un quotidiano. Non leggo nemmeno più la Gazzetta, ed è l’anno del Milan (!!!!). Sfoglio le riviste on line (READLY scoperta migliore del 2021), ma appunto: le sfoglio. Leggerò 2/3 articoli su ognuna al massimo.
Oggi siamo fruitori di contenuti, non lettori. Rifletteteci con calma. Pensate anche al tempo che questo vi richiede (essere utenti e non lettori) e a “quando” andate alla ricerca di informazioni. L’attenzione è una parte centrale di questo processo, e la velocità con cui “rimbalziamo” (termine non a caso, capirete leggendo) da un contenuto all’altro è indicativa di questo nuovo modo di vivere le informazioni.
L’autore trova anche una “causa primaria” alla transizione da lettore a utente: lo schermo. Non voglio spoilerare tutto, ma l’analisi è davvero ben fatta e ci si riscontra tutti i problemi di oggi di visualizzazione, scrool distratto e video.
Molto interessante la parte in cui si analizza anche la politica recente del nostro paese, le elezioni del 2018 e la vittoria (sia in termini numerici che comunicativi) di due partiti che per primi hanno capito l’importanza dei social e sono riusciti a usarli per ascoltare il sentiment del loto elettorato, trovare un linguaggio ah hoc per questo e costruire campagne mirate e locali (addio vecchi comizi!).
L’autore fa una carrellata dei canali di distribuzione delle notizie online (google vs social media), della tipologia di notizie (pinna di squalo vs onda) e ci parla di come scrivere con un occhio al posizionamento e l’altro ai click. Ci tengo a precisare che il tutto è sempre scritto in un’ottica informativa e di analisi dei contenuti online, la base da cui dovremmo poi partire per essere dei bravi copy, sia in redazione che sui social.
Cosa sono le fake news
Il libro termina con un capitolo interessante e molto ben approfondito sulle FakeNews, una piaga sociale mi sentirei di dire. “L’ho visto/letto su Facebook” è una di quelle frasi che mi manda in bestia. Secondo la società di consulenza Gartner il 2022 è l’anno in cui le fakenews supereranno le notizie reali e verificabili. Questa previsione non tiene conto della pandemia, quindi secondo me potremmo già vedere questo sorpasso nel 2021 ad occhio e croce.
La credibilità è una cosa importante e seria, non solo per i motori di ricerca e gli editori ma per il futuro della società. Che la gente non sappia distinguere Lercio dal Corriere della sera, che creda davvero a tutto quello che vede (legge sarebbe dire troppo!) senza verificarne la fonte ma alimentando la sua diffusione condividendo è un problema da affrontare.
Come? Ah se ci fosse un vaccino pure per le fake news! Come dice bene l’autore, oggi si parla di Digital trasformation quando bisognerebbe prima educare a questa trasformazione digitale. Ma per Motisi questa è solo “una crociata contro i mulini a vento” se non si riesce a trovare un ROI a quest’attività. Si può essere d’accordo o meno con questa affermazione, voi cosa ne pensate?
Io penso che provarci sia sempre il motore da cui iniziano le cose, che l’entusiasmo di cambiare il mondo sia un buon carburante ma che si, spesso non basta a portare avanti un progetto così importante.
E concludo con una piccola segnalazione.
Conoscete Social Warning? È un progetto del Movimento Etico Digitale creato per rendere consapevoli ragazzi e genitori portando la cultura digitale nelle scuole (secondarie di primo e secondo grado e università) con attività di informazione e azioni etiche che migliorino la società grazie a un uso consapevole della rete.
Vi invito a visitare il loro sito: https://socialwarning.it/
In conclusione
A chi è consigliato? A tutti, perchè avere un’idea di cosa sta succedendo non fa male a nessuno.
Quanto è pratico? Stiamo parlando di un libro teorico ma con molti riferimenti ed esempi di quello che succede oggigiorno nel nostro paese e nel mondo.
È da avere in libreria? Assolutamente si. Anche solo per rileggerlo tra qualche anno e vedere le differenze, si spera positive.