Dal titolo del libro riusciamo già a scorgete l’essenza del contenuto. Cose, eventi, fatti talmente “giganteschi” che però… Finiscono con l’essere ignorati, non visti, invisibili appunto.
L’autore introduce il concetto servendosi di un’antica leggenda indiana, che narra di un elefante che un giorno giunge in un villaggio. I saggi ciechi della comunità vanno dal pachiderma per capire di cosa si trattasse: ognuno di loro tocca una specifica parte dell’animale senza però capire cosa fosse nella sua interezza. Chi tocca le zampe crede di aver davanti un tempio. Chi tocca la zanna crede di aver davanti una lancia. E nessuno si rende conto di cosa sia quell’enorme “cosa” nella sua interezza. Questo per dire che quei ciechi siamo noi ogni giorno e dobbiamo imparare a vedere per evitare che l’inatteso possa schiacciarci all’improvviso.
L’obiettivo del libro è esaminare il meccanismo con cui il cervello elabora le informazioni e prende decisioni. Decisioni irrazionali figlie di trappole mentali, bias ed emozioni. Gli argomenti trattati e gli esempi riportati toccano temi del calibro delle scienze comportamentali con bias ed euristiche, matematica, calcolo probabilistico, teoria dei giochi, nudging, riscaldamento globale. Sì, avete letto bene: riscaldamento globale, global warming, o chiamatelo come più preferite. Un autentico esemplare di elefante invisibile. E trovo assolutamente fantastico diffondere conoscenza, usando come caso di riferimento una questione reale, attuale, urgente, impellente come il cambiamento climatico e le sue disastrose conseguenze.
Posso svelarvi un segreto? Non me lo aspettavo. Da appassionata di neuroscienze non mi aspettavo di trovare questo tipo di esempio all’interno di questo testo. Un esempio che finisce con il diventare un fil rouge che attraversa tutto il libro dall’inizio alla fine.
Un libro che rappresenta un autentico pizzicotto, che ci desta (spero) da questo stato di inerzia e procrastinazione.
Come si struttura il libro
Il testo si struttura in dieci capitoli, anticipati da una preziosa introduzione, con i seguenti temi trattati:
- Come leggere la realtà in modo non binario;
- Imparare l’aritmetica della lungimiranza;
- Perché commettiamo errori di percezione della realtà;
- La difficoltà di fare ragionamenti probabilistici;
- Perché ci sentiamo insignificanti;
- Accorgimenti per individuare e riconoscere l’elefante invisibile;
- L’istinto degli esseri umani ad enfatizzare la drammaticità della realtà;
- Trovare le parole giuste con la comunicazione positiva;
- Il nudging, la spinta gentile;
- Le dieci regole che riassumono tutti i concetti;
- Note che in realtà rappresentano una ricca bibliografia.
Capitoli all’interno dei quali si articola una narrazione che cita un immancabile Kahneman, Tversky, Ariely, Sunstein, Thaler, con i relativi studi, scoperte e considerazioni. Ma anche Copernico, Galileo e Greta Thunberg, in un curioso parallelismo.
Pronti a saperne di più?
Oltre all’elefante, anche il rinoceronte grigio ed il cigno nero.
Cos’è il rinoceronte grigio? Un evento che potrebbe verificarsi con alta probabilità e con conseguenze molto gravi. Un esempio sono la pandemia e proprio il global warming.
Ed il cigno nero? C’è anche un libro su questo argomento, che vi consiglio di leggere, scritto da Nassim Nicholas Taleb. Il cigno nero è un evento impossibile da predire fino a quando non accade.
Una domanda provocatoria
Secondo voi, in una condizione di incertezza cosa fanno gli esseri umani? Tendono a sottovalutare una situazione o ad essere iper drammatici? La risposta giusta è che gli esseri umani tendono a sopravvalutare una situazione, quindi tendono all’eccessiva drammaticità nonché ad una visione pessimistica di una situazione. Se avete risposto in modo errato leggete questo testo, capirete molte cose. Se avete risposto correttamente leggete comunque questo libro, vi arricchirà tantissimo.
Conclusioni: da appassionata di scienze comportamentali mi sento di annoverare questo testo tra “gli immancabili”.
A chi è rivolto: ovviamente a tutti coloro che sono rimangono affascinati dall’antica leggenda indiana
da cui l’autore parte, oltreché appassionati di scienze comportamentali e qualsiasi altra persona senta il
desiderio di approfondire l’argomento.
Quanto è pratico: il libro è scorrevole e ricco di esempi per meglio chiarire i concetti.
È da avere in libreria: ovvio che sì.