Senti il desiderio di cambiare alcuni aspetti della tua vita personale e professionale? Prendi in mano Il viaggio dell’eroe nel mondo del lavoro e lasciati guidare dalle parole di Francesco Gungui per comprendere come diventare protagonista della tua vita.
Questo breve e succoso manuale di coaching aiuta lettrici e lettori a “porre le basi per un cambiamento consapevole che sia frutto di uno studio attento delle condizioni di partenza”.
Sì, perché per modificare il corso della storia è necessario sapere in quale punto del viaggio dell’eroe ci troviamo: come abbiamo fatto ad arrivare qui? Perché ci siamo arrivati? Cosa possiamo fare adesso?
Secondo l’autore ognuno di noi può dare forma alla sua storia in modo costruttivo e cambiarne il corso seguendo il modello del viaggio dell’eroe utilizzato in narrativa, quello teorizzato da Campbell e Vogler.
Il presupposto di base è semplice: “Siamo autori, sceneggiatori, registi e produttori della nostra vita. E possiamo, se non siamo convinti e se questa storia non ci piace, cambiarla”.
Prendi uno zaino capiente ma leggero, indossa un paio di scarpe comode e inizia il viaggio: puoi partire anche se non è ancora tutto pronto.
Le tappe del viaggio dell’eroe
Se bazzichi i social media, hai senza dubbio visto più di una rappresentazione grafica del modello del viaggio dell’eroe – ve ne sono alcune davvero ben fatte – e ne hai salvate almeno un paio per ricordarti come impostare i tuoi post, articoli del blog, romanzi.
Magari hai già studiato questo modello durante un corso di scrittura creativa o storytelling. Più di una volta. Insomma, diciamo che sai di cosa si tratta.
Forse, quello che non hai mai fatto, è applicare la teoria del modello alla tua vita professionale, a prescindere dal tuo ruolo, posizione, lavoro, mansione.
Ma ci ha pensato Gungui: nel suo manuale di coaching propone un parallelismo tra lo schema del viaggio dell’eroe e ciò che viviamo nel quotidiano nel mondo del lavoro.
Siccome è importante capire a che punto siamo, nelle prime pagine del libro l’autore elenca le tappe del viaggio dell’eroe e per ciascuna fornisce delle indicazioni utili a orientarci sulla mappa.
Facciamo un ripasso e vediamo insieme le dodici tappe del viaggio dell’eroe:
1. Il mondo ordinario
2. La chiamata all’avventura
3. Il rifiuto della chiamata
4. L’incontro con il mentore
5. Il varco della prima soglia
6. Prove, alleati e nemici
7. L’avvicinamento alla caverna
8. La prova centrale
9. La ricompensa
10. La via del ritorno
11. La resurrezione
12. Il ritorno con l’elisir
Ogni tappa narrativa del viaggio ha un riscontro nella realtà professionale. Quando leggi il libro, impari a capire dove sei. E come agire di conseguenza.
Hai un’idea del punto in cui potresti trovarti?
Dopo una breve panoramica descrittiva della mappa, nella parte centrale del libro Gungui dettaglia ogni tappa e divide il viaggio in tre momenti: la partenza, la prova centrale, il ritorno.
Di seguito propongo una sintesi di ogni momento e i concetti salienti del libro: così non ti rovino la sorpresa e puoi approfondire il tuo viaggio professionale durante la lettura.
La partenza dell’eroe
Siamo nella fase in cui l’eroe si guarda intorno e cerca i riferimenti che gli fanno capire dove si trova. L’autore suggerisce di provare a definire le linee narrative della nostra storia, concentrarci su un aspetto specifico dell’esistenza e “cominciare ad allenarsi all’astensione dal giudizio”.
C’è un aspetto rilevante della teoria del viaggio dell’eroe come strumento di coaching: aiuta noi stessi ma anche gli altri. Quando siamo consapevoli della nostra storia, riusciamo a supportare le persone intorno a noi con maggiore prontezza.
In questa prima sezione del libro, con esercizi pratici, l’autore aiuta a individuare il mondo ordinario in cui siamo e fornisce esempi nei quali rispecchiarci con facilità.
È qui che possiamo individuare gli eventuali ostacoli che ci hanno impedito di partire: “… possiamo davvero rallegrarci scoprendo in noi questo tipo di resistenza. Questo approccio è la grande conquista dell’applicazione della teoria del viaggio dell’eroe alla vita vera”.
L’autore spiega la differenza tra il want e il need dell’eroe, guida al riconoscimento delle paure e degli ostacoli fino a condurre il lettore verso l’accettazione della chiamata. Che poi, rispecchia il nostro obiettivo.
Durante il viaggio non siamo soli: incontriamo un mentore, la guida di cui abbiamo bisogno per incrementare la nostra motivazione, il modello di riferimento professionale a cui aspiriamo.
Ne hai uno?
Il modello GROW
Nella prima sezione del manuale scritto da Gungui troviamo un approfondimento sul modello GROW di J. Whitmore. Acronimo di Goal, Reality, Options, Will, è uno strumento di coaching che “… aiuta l’eroe a individuare sentieri, alleati, possibilità che prima non aveva considerato”.
L’autore lo illustra in modo chiaro e preciso con l’obiettivo di farlo diventare una forma mentis utile nei contesti che richiedono pragmatismo e orientamento al risultato.
Gungui guida il lettore nelle definizioni di archetipo, punto di vista, struttura della fiaba, oggetto magico: maggiore è la conoscenza che acquisiamo sul nostro viaggio dell’eroe e quello altrui, migliore sarà la capacità di sintonizzazione sulle condizioni delle persone. Aspetto che favorisce le doti comunicative.
Significativo l’approfondimento dedicato alle strategie dell’eroe per vincere e convincere e all’applicazione di alcune tecniche narrative e leve motivazionali alla realtà lavorativa: “Nella vita reale, comprendere i propri meccanismi decisionali è una grande risorsa per evitare di essere manipolati e compiere scelte consapevoli”.
La prova centrale del viaggio dell’eroe
Dalla settima alla dodicesima tappa, l’eroe cresce: impara ad accettare le emozioni del viaggio e a tenere conto della durata complessiva di questa impresa.
L’autore invita a ricordare “che siamo davvero i narratori della nostra esistenza”, a riconoscere la nostra umanità e fallibilità.
In questa fase vi sono due possibilità: superare o non superare la prova centrale. E, di conseguenza, sperimentare anche la sensazione della sconfitta. Con un esempio concreto tratto da una storia reale, Gungui insegna a gestire la crisi (parola che usiamo spesso nel mondo del lavoro) e sottolinea che, grazie ai momenti complessi, riusciamo a innescare il processo che porta alla ricompensa.
Che cosa impariamo in questa sezione del libro?
- Ad arricchire il nostro monologo interiore e creare la nostra narrazione secondo bisogni e necessità.
- A coltivare i nostri pensieri migliori (a livello qualitativo) per godere il viaggio.
- A cambiare il punto di vista.
L’autore propone un approfondimento sui pensieri come risorsa di empowerment per eroi ed eroine (finalmente, a pagina 103, compare la parola eroine!) da coltivare in ogni tappa del viaggio.
Arriviamo quindi al riconoscimento della ricompensa. Portiamo a casa due doni preziosi: responsabilità e consapevolezza.
Lungo la via del ritorno l’eroe supera gli ultimi ostacoli e giunge, forte e rinnovato, alla prova finale.
Prova che sarà differente per ognuno di noi: “… Il modo migliore per affrontare le sfide di ogni giorno è quello di includerle nel più ampio viaggio della nostra vita”.
Il ritorno del viaggio dell’eroe
Nell’ultima parte del manuale di coaching, Gungui tratta l’uso del viaggio dell’eroe negli ambiti organizzativi, nelle aziende e in tutte le realtà che prevedono “la collaborazione di un gruppo di persone per un fine comune”.
Qui impariamo a leggere, raccontare e pianificare la nostra storia, a prenderla in mano, a strutturarla.
Anche un titolare d’azienda può comprendere a che punto del viaggio si trova la sua impresa per accogliere e favorire il cambiamento.
Così Gungui ri-propone le dodici tappe del viaggio dell’eroe dando alle aziende il ruolo di protagoniste e individuando per ogni momento riferimenti concreti ed esempi con l’obiettivo di calare le realtà imprenditoriali nel modello.
Storytelling e viaggio dell’eroe
Nel manuale di Gungui troviamo un capitolo dedicato agli strumenti narrativi e leggiamo il suo pensiero in merito allo storytelling aziendale.
“È più difficile creare una storia che sia anche vera, che includa i lavoratori reali, che sia condivisa e che contenga i valori realmente espressi anche dalle linee guida dell’azienda”.
Le storie aziendali poggiano, secondo l’autore, su uno di questi temi profondi:
- la tradizione,
- l’attenzione all’ambiente,
- l’attenzione al benessere dei lavoratori.
Quale trama ha scelto la tua impresa?
Se desideriamo migliorare il racconto, qui troviamo la spiegazione delle tecniche narrative da usare in azienda con il supporto di esempi concreti, per lavorare sulla comunicazione e la metacomunicazione.
Consulente, editor e writer coach, Francesco Gungui ha scritto il manuale Il viaggio dell’eroe nel mondo del lavoro “… per mostrare come tutte le tappe del viaggio possono essere vissute, anche quelle che richiedono rabbia, dolore, frustrazione” e per alimentare le narrazioni nel mondo del lavoro.
Lo stile è pulito, il linguaggio semplice e concreto, il tono di voce neutro ma deciso: una lettura che ispira, motiva, invita all’azione.
L’autore sceglie di usare il maschile sovraesteso in tutto il manuale – scelta che ho rispettato nella recensione -, conseguenza anche della definizione del modello: lo chiamiamo da sempre viaggio dell’eroe, non dell’eroina.
In alcuni tratti osserviamo un racconto un po’ egoriferito, tipico di chi inserisce in un libro la sua esperienza diretta e il know-how acquisito negli anni di lavoro.
Il manuale è leggero, pratico e lineare: la sua comprensibilità e leggibilità lo rendono adatto a un pubblico eterogeneo composto da professionisti – e professioniste -, che desiderano dare una svolta alla loro vita lavorativa, a prescindere dalla posizione.
Adatto tanto ai freelance quanto a collaboratori e collaboratrici, offre spunti di riflessione anche a titolari e manager: forse è proprio sulle scrivanie dei piani alti che dovrebbe trovarsi questo piccolo manuale di coaching.
Perché “Il plot professionale, infatti, la linea della nostra trama che tratta gli aspetti legati al lavoro, rispetta in modo fedele la struttura del viaggio dell’eroe”.
Con una nuova consapevolezza del plot possiamo osservare da un punto di vista alternativo la realtà aziendale e farla fiorire.