Se stai pensando: “ecco, un altro libro sull’intelligenza artificiale scritto per cavalcare l’onda” ti stai sbagliando, e anche di grosso. Generazione AI di Andrea Giorgi è un vero manuale. Utile, chiaro e conciso che ti aiuta a scoprire passo dopo passo tutti gli strumenti che possono migliorare la tua produttività.

Se fai parte di chi vuole scoprire di più sull’Intelligenza Artificiale, di professionisti che vogliono aumentare la loro efficienza o di creativi sempre alla ricerca di nuovi tool, questo libro è adatto a te.
Grazie agli esempi concreti, lo leggerei tutto d’un fiato, ne sono sicura.
Prima di iniziare con la recensione vera e propria ti dico che ho diviso questo articolo in 3 paragrafi, ovvero i 3 macro argomenti affrontati nel libro.
Bene e ora non mi resta che raccontarti tutto (o quasi) di questo libro, quindi scorri giù e iniziamo dal primo paragrafo.
1. Capire l’AI generativa (senza il mal di testa)
Nel primo capitolo del libro, l’autore parte dalle fondamenta e spiega in modo approfondito cos’è l’intelligenza artificiale generativa e come funziona. Già che ci siamo, ti do un piccolo spoiler di una delle tante definizioni che imparerai: l’AI generativa (abbreviata genAI) sviluppa modelli in grado di creare nuovi contenuti (testo, immagini e video). A differenza dei modelli di AI tradizionali, l’AI generativa apprende da dataset di addestramento e produce contenuti originali.
Nei capitoli successivi, invece, Giorgi rende accessibili concetti complessi anche a chi non ha una formazione tecnica. Infatti, spiega e approfondisce tutti i modelli e gli strumenti legati alla Generazione AI che possono essere utilizzati nella vita quotidiana e professionale. A partire da ChatGPT, per poi passare per DALL-E riguardo la generazione di immagini fino ad arrivare a modelli di generazione video e quelli di generazione audio e musica. Sì, è proprio così: l’autore non ha tralasciato proprio nulla. Ed è questo il bello!
Nel libro, Giorgi sottolinea l’importanza di utilizzare ChatGPT come uno strumento collaborativo, che potenzia le capacità umane anziché sostituirle. In che modo? Imparando a scrivere prompt chiari, precisi e con degli obiettivi. Solo così riuscirai ad addestrare il modello e ad ottenere un output migliore.
Sì, ho utilizzato la parola “prompt”. Quante volte l’hai sentita nominare senza capire cosa fosse? Bene, Andrea Giorgi non solo ci fornisce la definizione chiara di questo concetto ma ci spiega in modo approfondito come scrivere un prompt nel migliore dei modi.
Sfogliando questa guida capirai anche che non esiste solo ChatGPT ma tanti e tanti altri strumenti, tra cui DALL-E. Quest’ultima rappresenta una rivoluzione per creativi e professionisti del marketing, offrendo nuove possibilità per la visualizzazione di idee e concetti.
2. Prompt engineering: l’arte di parlare con l’AI
Lo so, lo so: quello che ti ho detto sul prompt nel paragrafo precedente non ti è bastato e vuoi altro, non è vero? Ecco perché ho pensato di dedicargli un paragrafo intero, non temere.
Partiamo dalla base e dalla definizione che ci fornisce l’autore: il termine “prompt” in inglese si può tradurre con “richiesta” ed è proprio quello che facciamo: forniamo una richiesta (o istruzione) a un modello di intelligenza artificiale per ottenere una risposta. Tutto chiaro fino a qui ma perché questo paragrafo si intitola “prompt engineering“? Te lo spiego subito, anzi, ce lo spiega Giorgi.
L’autore, infatti, afferma che se l’input (la richiesta) che diamo all’intelligenza artificiale è confusa o priva di informazioni rilevanti, la risposta che otteniamo sarà altrettanto confusa, generica o addirittura errata. E quindi, come facciamo? Dobbiamo ottimizzare il rapporto tra uomo e AI. Più dettagli inseriamo nel nostro input e migliore sarà la risposta ma attenzione: questi dettagli devono essere in linea e coerenti con ciò che chiediamo. Già, non è facile ma l’autore ci guida passo passo alla scrittura del prompt.
Ecco le caratteristiche di un prompt efficace:
- Unicità: mai mescolare contesti e richieste troppo differenti per evitare risposte confuse e incoerenti. Quindi se si hanno richieste diverse meglio farlo in chat diverse e in contesti separati;
- Specificità e chiarezza: un prompt chiaro avrà un output di qualità. Inserire una richiesta così: “scrivi un articolo sulle energie rinnovabili” non avrà un risultato positivo e, anzi, la risposta sarà imprevedibile. Si tratta di un articolo di giornale o un contenuto di un blog? L’argomento deve essere trattato in modo informativo o commerciale? Ecco cosa intende l’autore per “specificità“;
- Concretezza: si lega al concetto precedente e si intende l’utilizzo di termini chiari e di una struttura sintattica semplice e diretta (nel libro troverai molti esempi a riguardo);
- Definizione chiara degli obiettivi: quando scriviamo un prompt teniamo sempre a mente queste domande: “cosa vogliamo ottenere con questa istruzione? Qual è il nostro obiettivo?
- L’importanza del contesto: con il termine “contesto” si intendono tutte quelle informazioni aggiuntive, dettagli e le circostanze che inseriamo nel prompt per ottenere una risposta più chiara. Un esempio? settore di riferimento, il pubblico, le tematiche da trattare e così via;
- Inserimento di esempi: includere nella richiesta anche esempi concreti in modo da ottenere un risultato vicino a quello atteso.
3. Applicazioni pratiche: l’AI al servizio della produttività
L’AI ci sostituirà completamente!
L’intelligenza artificiale generativa è una minaccia per l’umanità!
La GenAI è infallibile!
L’AI generativa è “roba da informatici”!
Ancora non l’hai capito? Queste non sono affermazioni vere ma dei falsi miti da sfatare. L’ultimo capitolo del libro è dedicato proprio a questo. Andrea Giorgi afferma: “per comprendere realmente le potenzialità e i limiti di questi strumenti, è necessario andare oltre il “sentito dire” e le opinioni superficiali.”
Ecco perché l’autore ci spiega come l’AI possa essere uno strumento per la produttività personale e l’apprendimento e quindi per la ricerca e l’accesso alle informazioni. Con questi strumenti è possibile verificare la veridicità delle fonti ma anche acquisire nuove competenze o generare nuove idee in fase di brainstorming.
Oltre alla parte teorica, nel quarto capitolo troverai anche un paragrafo dedicato all’applicazione dell’AI nel contesto aziendale. L’autore qui approfondisce alcune delle applicazioni più utili e rilevanti dell’AI nel mondo business, dalla pianificazione strategica alla gestione operativa.
E quindi, possiamo dirlo: alcune teorie complottiste prevedono un futuro in cui i robot avranno la meglio sull’umanità ma non è la prima volta che un’innovazione tecnologica genera questi timori. Cosa si diceva negli anni ottanta con l’avvento dei computer?
L’AI generativa porterà alla riduzione della domanda di lavoro umano ma non si intende in modo generico ma nello specifico di sole quelle mansioni ripetitive e usuranti così incaricare risorse in attività con maggior valore aggiunto.

Qualche spoiler l’hai ottenuto, ora però dovresti leggere approfonditamente Generazione AI se vuoi comprendere al meglio l’intelligenza artificiale generativa. Quindi se lavori nel marketing, nella comunicazione, nella formazione, o semplicemente ti incuriosisce questo mondo e vuoi capire dove stiamo andando con questa benedetta intelligenza artificiale, Generazione AI è un ottimo punto di partenza.
E ti dirò di più: se non vuoi fermarti solo alla lettura di questo libro. Te ne consiglio altri molto utili: Come l’Intelligenza Artificiale cambia il mondo e anche Intelligenza Artificiale Conversazionale.
