Per tanti l’economia è una scienza triste, una materia arida, fredda e cinica e spesso incomprensibile. Una disciplina in cui, però, si parla anche di ottimismo. E’ diventato necessario disinnescare questa remota percezione negativa o scettica che circonda il mondo dell’economia e di chi la pratica.
A considerarsi un ottimista operativo è Luciano Canova, autore del nuovo saggio “L’economia dell’ottimismo – perché la speranza evita il fallimento delle nazioni”. Un libro che decide di scrivere dopo una lezione di Ester Duflo, premio Nobel per l’economia nel 2019, presso l’università di Harvard sulla speranza come capacità (hope as capability). E’ proprio a partire dagli spunti di quegli insegnamenti che ha cominciato a raccogliere materiale attorno all’ottimismo per definirlo e incorniciarlo all’interno della letteratura economica. Il saggio viene impreziosito da dati, storie, azioni e concetti per dimostrare che l’ottimismo è, in realtà, un potente strumento per affrontare le sfide attuali. I sette capitoli del libro si concludono con stimolanti evidenze.
Luciano Canova è un economista e divulgatore scientifico, nonché docente di Economia comportamentale alla Scuola Enrico Mattei. È anche professore a contratto presso l’Università di Pavia. Collabora con Il Sole 24 Ore, lavoce.info e Gli Stati Generali. Con il Saggiatore ha pubblicato L’elefante invisibile (2022) e L’economista sul tapis roulant (2023).
Il libro abbraccia diversi argomenti, come l’economia comportamentale e l’avversione alla perdita, il cambiamento climatico, la differenza tra ottimismo compiacente e ottimismo condizionato, l’overconfidence, il ruolo delle istituzioni, l’evoluzione umana, la serendipità, la povertà, etc.
Un ottimista è una persona che pensa a uno scenario positivo sul futuro e crede di poterlo realizzare. In questo libro cerchiamo di spiegare in che senso l’economia sia una scienza sociale incentrata sull’ottimismo e, in generale, l’obiettivo è argomentare sulle ricadute positive dell’approccio e del comparto ottimista che crediamo possa essere moltiplicatore di felicità all’interno di un contesto sociale.
L’ottimista è il detective della speranza che, in un sistema caotico di variabili interconnesse, è portato a cercare senso intuendo la possibilità di imboccare un sentiero azzeccato.
Fate un passo indietro e godetevi l’economia degli ottimisti.
Le 6 variabili che impattano di più sulla felicità delle persone e dei Paesi
Il World Happines Report (WHR) individua alcune variabili che sono molto correlate alla soddisfazione nella vita delle persone.
Reddito: il denaro non è un obiettivo ma uno strumento di accesso ad altri beni e servizi. Persone con un reddito più elevato sono solitamente persone con un livello di soddisfazione maggiore. I paesi con una media di reddito pro-capite elevata registrano un livello medio di soddisfazione maggiore;
Salute: Una persona sana è una persona che ha maggiori risorse per lavorare e generare valore. Una persona sana è anche quella più libera di realizzare il proprio progetto di sviluppo personale.
Liberta: trattasi di un altro elemento chiave del report, che però viene incluso nelle quattro variabili immateriali;
Assenza di corruzione: le persone che percepiscono una buona qualità della rule of law sono tipicamente associate a un livello più alto di soddisfazione nella vita;
Generosità: le persone sono più felici se spendono denaro o fanno qualcosa per gli altri;
Misura della fiducia: nelle istituzioni, ad esempio. La fiducia è un motore di crescita economica e sociale.

Un saggio che diventa uno stimolo per i pensieri più felici. Il viaggio nell’ottimismo dell’insegnante e divulgare di economia si conclude con spunti interessanti, da leggere, riflettere e magari ritornarci nei momenti in cui si ha maggiore bisogno.
Un libro consigliato a tutti, non soltanto a chi è appassionato e affascinato all’economia. Un saggio ideale per studenti, manager, per chi crede nel cambiamento, per chi vuole dati che ispirano e per chi sa che il futuro si costruisce oggi.
