Se pensate di essere dipendenti dalle app, dagli smartphone o dai social vi svelo un segreto, non è così! Sono i dispositivi che utilizziamo tutti i giorni ad essere progettati per renderci dipendenti.
In questo breve saggio Gea Scancarello descrive come la tecnologia persuasiva stia modificando il nostro cervello, i nostri comportamenti e le abitudini rendendoci tutti “Addicted”.
La notifica che stavi aspettando
Senza accorgercene siamo diventati tecnologicamente e funzionalmente dipendenti da ogni tipo di apparecchio, social, applicazione o videogame; e pensare che all’inizio erano stati creati per essere al servizio dell’uomo.
Gea Scancarello, giornalista e autrice di economia digitale, con il libro “Addicted” ci fa viaggiare alla scoperta degli aspetti pratici e delle implicazioni etico-morali del mondo della Silicon Valley e non solo.
Nel libro, nato da un’inchiesta giornalistica commissionata all’autrice, sono raccolte storie, testimonianze e conversazioni con i protagonisti del settore; sia di quelli che “guidano” l’industria più potente al mondo ma soprattutto coloro che ogni giorno studiano la pericolosità, l’invadenza e la trasformazione dei dispositivi che utilizziamo.
Tra gli argomenti trattati anche la FOMO, Fear of missing out cioè la sindrome definita come ansia pervasiva che altri individui possono avere esperienze gratificanti proprio quando tu non ci sei. È in quel caso che le notifiche stimolano il nostro bisogno di essere riconosciuti socialmente.
L’obiettivo di queste pagine è di renderci più consapevoli e di conoscere i fenomeni che vengono di norma descritti come abitudinari, ad esempio controllare se ci sono notifiche sul telefono infinite volte.
A chi si rivolge? A tutti coloro che almeno una volta si sono chiesti il perché siamo diventati dipendenti dai nostri dispositivi.
È da avere in libreria? Si, per diventare più consapevoli dei fenomeni che guidano l’evoluzione e il rapporto che abbiamo con la tecnologia.