RECENSIONE DEL LIBRO

Travel Telling

Contenuti e strategie per una narrazione trasformativa dell’esperienza turistica contemporanea

Editore:

Dario Flaccovio Editore

autore

Gerardo Grasso

pubblicazione:

pagine:

Settembre 2024

240

Autore

Gerardo Grasso

Editore

Dario Flaccovio Editore

Pubblicazione

Settembre 2024

Pagine

240

Prezzo

26,00 €

Autore

Gerardo Grasso

Pagine

240

Editore

Dario Flaccovio Editore

Prezzo

26,00 €

Autore

Gerardo Grasso

Pubblicazione

Settembre 2024

costo:

Editore

Dario Flaccovio Editore

Pagine

240

26,00 €

Travel Telling parla della narrazione turistica e del modo in cui il racconto di un viaggio può trasformarsi in un’esperienza unica e memorabile.

Diviso in quattro sezioni principali, il libro parte analizzando come stanno evolvendo le esperienze di viaggio, le strategie di branding e l’uso delle nuove tecnologie per coinvolgere i viaggiatori moderni.

Il libro è un buon mix di teoria e pratica, con casi studio e key takeover in ogni capitolo che ho molto apprezzato per aiutare a riassumere i concetti chiave.

Provo a raccontarvene qualcuno per convincervi che è una lettura che vale la pena inserire in lista 🙂

Nessuno vuole essere un turista

Partiamo col botto: oggi nessuno vuole fare il “classico turista”. Cerchiamo esperienze uniche, cose che ci facciano sentire parte di un luogo, non solo spettatori. Vogliamo emozioni da portare a casa, non solo foto da mostrare.

I viaggiatori moderni desiderano coinvolgimento emotivo, crescita personale e un contatto profondo con il luogo visitato. Questo cambiamento impone una ridefinizione della customer journey, spostando l’offerta turistica verso un modello attivo e personalizzato, dove lo storytelling gioca un ruolo centrale nel creare connessioni significative e differenziare l’esperienza.

Viaggiare è diventato un modo per raccontare storie. Ogni tappa deve lasciare qualcosa di speciale, un ricordo che resta.

Per questo motivo non basta più “pubblicizzare” un posto. Serve una narrazione coinvolgente che faccia sognare chi la legge e lo faccia sentire protagonista di un’avventura tutta sua.

Concetti che ho particolarmente apprezzato in questo primo capitolo:

  • Come il concetto di customer journey è cambiato nel turismo
  • Perché lo storytelling rende preziose anche le mete meno note
  • Il ruolo dei social media nel dare un tocco personale ai racconti di viaggio

Le destinazioni come Brand

Anche i luoghi, oggi, devono distinguersi come dei brand. Non basta un bel panorama: serve un’identità chiara che sappia raccontare qualcosa di unico. Una destinazione diventa un brand quando riesce a combinare emozioni, ricordi e unicità, offrendo un’identità chiara e riconoscibile ai viaggiatori.

Costruire questa identità vuol dire sapere a chi ci si rivolge, mostrare cosa rende quel posto speciale e farlo in modo autentico.

Ogni viaggio è un percorso: si inizia con l’idea sognata, si vive la realtà e si finisce con un ricordo. È proprio questo ricordo finale a fare la differenza. Alla fine, il destination branding crea un legame emotivo tra il viaggiatore e il luogo, rendendolo un’esperienza che vale la pena raccontare e condividere.

Ho trovato molto interessanti i vari case su esempi reali che aiutano a contestualizzare meglio questo tema.

Oltre gli algoritmi: la magia della narrativa sui social

Raccontare il turismo sui social non è improvvisazione: serve strategia. Non basta pubblicare qualcosa, bisogna creare storie che colpiscano il pubblico giusto. Un contenuto ben pensato non è solo una foto o un video: è un tassello di un racconto autentico che coinvolge chi lo guarda.

Qui entrano in gioco la narrative curation e la scelta dei canali più adatti. Ogni piattaforma ha le sue regole e i suoi algoritmi, ma ciò che conta davvero è capire a chi ci si sta rivolgendo e quali conversazioni monitorare per influenzare i processi decisionali.

Gli algoritmi, infatti, premiano alcuni contenuti più di altri: la rilevanza, l’engagement e la personalizzazione sono fondamentali per far emergere un racconto turistico che funzioni. Conoscere queste dinamiche aiuta a trasformare un semplice post in una leva narrativa potente.

Instagram, ad esempio, è perfetto per lo storytelling visivo. Tra reels, collaborazioni con influencer e dietro le quinte, ogni post può diventare un pezzo di una storia più grande.

AI e narrativa: un nuovo orizzonte per il viaggio

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il turismo con soluzioni sempre più personalizzate e immersive. Strumenti come la geolocalizzazione e le notifiche location-based offrono contenuti mirati e pertinenti, adattandosi ai bisogni reali dei viaggiatori in tempo reale.

Tecnologie come il visual search permettono di trasformare una semplice foto in uno strumento di esplorazione: basta inquadrare un luogo o un oggetto per ricevere informazioni e suggerimenti personalizzati.

La realtà aumentata arricchisce l’esperienza sul posto, sovrapponendo contenuti digitali alla realtà fisica: dalle mappe interattive alle guide culturali, tutto diventa accessibile e coinvolgente.

Infine, l’AI generativa e figure come il prompt engineer rendono possibile la co-creazione di storie autentiche e su misura, combinando creatività umana e potenza algoritmica per dare vita a narrazioni uniche e coinvolgenti.

Conclusioni del libro

Travel Telling è un libro molto interessante per chi è interessato ai racconti di viaggio e alla loro continua evoluzione su diversi canali. Esplora le basi del Content Marketing e le rapporta alle costanti novità in ambito tecnologico, fornendo esempi e prospettive utili per inquadrare i next step.

Lo consiglio a chi si occupa direttamente di Travel (Story)Telling ma anche a chi, come me, è appassionato del settore sebbene non lavori direttamente nella creazione dei contenuti.

L’autore contestualizza bene i concetti con vari esempi e riassunti a fine capitolo. Consigliato!

voto:

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Giulia Verzeletti
Mi occupo di Inbound Marketing e Marketing Automation dal 2016 e, dal momento in cui mi sono approcciata a queste materie, è stato amore a prima vista. Curo strategie di Inbound Marketing e Marketing Automation e la cosa che preferisco è che ogni giorno c’è un sacco da imparare. Nel tempo libero è piuttosto comune trovarmi con la valigia al seguito, a spasso per qualche capitale europea alla ricerca di scorci instagrammabili.

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Mi occupo di Inbound Marketing e Marketing Automation dal 2016 e, dal momento in cui mi sono approcciata a queste materie, è stato amore a prima vista. Curo strategie di Inbound Marketing e Marketing Automation e la cosa che preferisco è che ogni giorno c’è un sacco da imparare. Nel tempo libero è piuttosto comune trovarmi con la valigia al seguito, a spasso per qualche capitale europea alla ricerca di scorci instagrammabili.

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