In un’epoca in cui la complessità organizzativa può trasformare la più grande delle ispirazioni in una lenta agonia burocratica, The Friction Project – Leader ispirati rendono più semplici le cose giuste e più difficili quelle sbagliate di Robert I. Sutton e Huggy Rao si posiziona come una bussola utile e stimolante per manager, leader e protagonisti del mondo del business che si trovano alle prese con la gestione di organizzazioni e aziende.
Alla scoperta dei “friction fixers”
Il libro nasce da sette anni di ricerche pratiche sul campo e mette al centro l’urgenza di comprendere le dinamiche dell’attrito organizzativo, tema spesso sottovalutato ma fondamentale per la competitività aziendale. “Troppi team e organizzazioni si ritrovano impantanati perché le cose sbagliate sono troppo facili e quelle giuste troppo difficili”: è a riflessione alla base di questo testo che, pagina dopo pagina, ci insegna a individuare, gestire e ribaltare tutti gli attriti che rendono i processi lenti, complicati e dispendiosi.
Sutton e Rao introducono la figura del “risolutore di attriti” (anche se friction fixer suona decisamente meglio 😉): il leader che si comporta come custode del tempo altrui, capace di diagnosticare dove eliminare attriti dannosi e dove, invece, inserirne di utili per evitare errori e superficialità.
Struttura modulare e pratica
La struttura del libro permette una consultazione flessibile: si può leggere per intero o esplorare singoli capitoli dedicati alle principali cause di attriti organizzativi. Gli autori ne individuano 5:
- Leader ignari: prevenire e attenuare i danni che il potere e i privilegi del leader possono creare, anche inconsapevolmente.
- Mal d’addizione: la malattia che induce a risolvere i problemi aggiungendo complessità (regole inutili, burocrazia, processi ridondanti) si risolve con la mentalità della sottrazione.
- Connessioni interrotte: risoluzione di problemi causati da mancanze o errori nel coordinamento, nella comunicazione, nella collaborazione e nell’integrazione delle azioni tra le diverse parti dell’organizzazione.
- Monossido di gergo: consigli su come smorzare le “sciocchezze contorte, le stronzate senza senso, il gergo del gruppo e l’accozzaglia di gerghi di vari esperti che intasano i nostri luoghi di lavoro e le nostre menti”.
- Veloce e frenetico: quando e come applicare un buon attrito, in tutti quei casi in cui la velocità eccessiva e l’urgenza costante non sono dei buoni alleati.
Un testo fondamentale per i “changemakers”*
Il linguaggio è accessibile e diretto, lontano dal tecnicismo fine a sé stesso, arricchito da esempi e consigli operativi che rendono i temi trattati di immediata applicazione anche nelle PMI o nelle start-up. Una risorsa preziosa non solo per manager, ma anche per chi quotidianamente cerca di progettare flussi di lavoro senza ostacoli e peripezie inutili.
Preziosa è la sezione relativa ai suggerimenti su come gestire il proprio Friction Project: l’importanza di collegare le azioni quotidiane agli obiettivi più alti, di promuovere civiltà e cura nei rapporti e, soprattutto, la capacità di abbracciare il disordine inevitabile di ogni trasformazione senza arrendersi al caos.
* A proposito di Changemakers… dai un’occhiata a questa recensione!

The Friction Project è una lettura consigliata a chiunque voglia cambiare veramente i processi, i team e le organizzazioni, ma anche per tutti quelli che si ritrovano bloccati dentro dinamiche aziendali complesse e apparentemente senza via di uscita. Un manuale contemporaneo che sa davvero aiutare leader e professionisti a trasformare gli attriti di oggi nei vantaggi competitivi di domani.
