L’arte di crescere – 7 passi per diventare leader è la risposta di Paolo Gallo alla domanda di sua figlia Sadika “Papà, cosa hai imparato di importante questa settimana?”, quesito che l’autore pone in famiglia durante la colazione rilassata del week-end e viene ripresa dalla ragazzina nei suoi confronti, con la curiosità tipica di chi ha l’urgenza e il desiderio di conoscere, sapere, capire.
Paolo Gallo chiede a Sadika del tempo per rispondere. Tempo che impiega per scrivere un manuale denso, significativo, consistente nel quale lettrici e lettori trovano risposte, domande, soluzioni, ispirazioni, motivazioni, consigli, buone pratiche, abitudini, belle storie, esercizi, citazioni, racconti, testimonianze.
Qual è il fine ultimo del libro? Aiutare chi legge a rivelare il suo pieno potenziale.
“Lo scopo di questo libro è fare in modo che, il vostro ultimo giorno sulla terra, non abbiate brutte sorprese. Al contrario, avrete realizzato appieno il vostro potenziale, divenendo padroni del vostro sviluppo personale e professionale” scrive l’autore nell’introduzione.
Sono tre i principi su cui si basa L’arte di crescere:
1. impariamo dalle più svariate fonti;
2. impariamo ascoltando e collaborando con gli altri;
3. repetita iuvant.
L’autore, con un approccio da coach empatico e caldo, accompagna lettrici e lettori lungo un percorso di autoleadership: aiuta a sviluppare l’intelligenza contestuale, unire i puntini, raccogliere con metodo i dati, comprendere la differenza tra dati e informazioni e trasformare ciò che apprendiamo in conoscenza.
Per intraprendere questo processo interiore verso la consapevolezza l’autore mette a nostra disposizione due strumenti: la spirale dello sviluppo e i Sette Giochi.
Che cos’è L’arte di crescere? Un libro, certo. Un manuale? Anche. Un saggio? Pure. È una Guida. Una Guida che offre a chi legge l’opportunità di creare una carriera rivoluzionaria e, soprattutto, di “lasciare un’eredità che migliorerà davvero ciò che facciamo, perché lo facciamo e chi siamo”.
Come scrive l’autore, L’arte di crescere è amore.
Cosa è necessario sapere prima di apprendere l’arte di crescere e i Sette giochi
Prima di iniziare il percorso di crescita per apprendere l’autoleadership è necessario comprendere il cambiamento sistemico – storico, culturale, sociale, ambientale, politico -, che sta avvenendo intorno a noi. Paolo Gallo individua sette megatrend che nel contesto attuale hanno un impatto sulla nostra vita, il lavoro, le comunità. Per spiegarli ha chiesto il contributo di sette professionisti e professioniste di alto livello. Li hanno sintetizzati in brevi e significativi racconti (uno dei principi dell’autore è la collaborazione).
Quali sono i sette megatrend? Chi li racconta?
1. L’emergenza climatica di Marco Albani: top manager presso McKinsey, cofondatore e CEO di Chloris Geospatial.
2. Disuguaglianze e fiducia, di Carlos Scartascini: capo del Development Research Group presso la Inter-American Development Bank.
3. Demografia: un ritratto dell’umanità, di Jennifer Blanke, esperta di economia e sviluppo, e Diversità, di Sandra-Stella Triebl, una dei maggiori dirigenti aziendali della Svizzera.
4. Tecnologie di IA: l’intelligenza artificiale è un bene? Di Fred Werner, la mente creativa di Artificial Intelligence for Good. Insieme a Trasformazione digitale di Giuseppe Stigliano, amministratore delegato di Spring Studios.
5. Infodemia e reputazione, di Mirja Cartia d’Asero: CEO del Gruppo 24 Ore.
6. Geopolitca: a spasso in un campo minato, di Salvatore Pedulla: Head of CSSR in the Office of the UN Special Envoy for Syria at United Nations.
7. Cosa vogliono i lavoratori? Il mondo del lavoro spiegato con un’intervista a Riccardo Barberis: presidente di Manpower Group in Europa del Nord.
Dopo aver compreso i sette megatrend siamo pronte e pronti a unire i puntini – usare la nostra intelligenza contestuale -, interiorizzare la complessità del nuovo contesto in cui viviamo e avere una panoramica più ampia sugli aspetti davvero importanti dell’esistenza.
Come possiamo ancorare il percorso professionale ai nostri principi?
Il secondo capitolo del libro inizia con questa domanda e percorre i punti chiave per ottenere l’obiettivo e ancorare il percorso professionale ai nostri valori. Gallo spiega quanto sia importante fare chiarezza per eseguire i Sette Giochi “con intelligenza e in totale armonia con noi stessi e i nostri valori“, in che modo creare un ambiente psicologicamente sicuro per le persone e perché è importante comprendere il significato delle parole.
È qui che l’autore condivide il concetto di felicità: la raggiungiamo quando ciò che pensiamo, diciamo e facciamo collimano.
Quando leggi il libro ti suggerisco di sostare a lungo nel capitolo due perché è denso di significati e indicazioni concrete che servono per iniziare con maggiore consapevolezza i Sette Giochi.
In queste pagine Gallo racconta:
- che cos’è il successo,
- i sette tipi di intelligenza,
- i sei cappelli per risolvere con efficacia i problemi complessi,
- il potere della mentalità,
- la dissonanza cognitiva e il conflitto mentale,
- la differenza tra un team disfunzionale, fantasma ed efficace.
Al termine del capitolo sappiamo ancorare la carriera ai nostri principi e scartare ipotesi che non ci servono più.
La mente orientata verso il futuro è radicata nel nostro passato e nella conoscenza di sé: possiamo cominciare da qui per diventare leader.
“Definisco il successo sulla base di tre criteri. Mi piace quello che faccio? Sto imparando qualcosa di nuovo? Ho aiutato altre persone? Qualunque cosa stia facendo, devo rispondere sì a tutte e tre le domande”.
L’arte di crescere e i Sette Giochi
I Sette Giochi occupano la parte centrale del libro di Paolo Gallo.
Preparati a intraprendere un percorso di crescita personale e professionale complesso, che scuote ogni fibra del tuo corpo e ogni neurone della tua mente.
Preparati a cambiare la prospettiva e ampliare lo sguardo, a percepire le tue emozioni con maggiore contezza, a comprendere il significato e il fine delle tue azioni, a trasformarti – senza fretta -, in un leader.
Preparati a rispondere a diverse domande, rivedere le tue priorità, accogliere il fallimento e la crisi, corteggiare le idee, demolire e riassemblare il futuro, diventare un eroe, un’eroina, rallentare, guarire, imparare e perdere.
I capitoli del libro di Gallo iniziano con una citazione significativa correlata al concetto centrale espresso nelle pagine. La struttura suddivisa in paragrafi, la presenza di grassetti e punti elenco facilitano la lettura del manuale e alleggeriscono la complessità dei concetti espressi.
In questo libro l’autore non è mai da solo: per raccontare il valore e l’efficacia dei Sette Giochi si avvale delle testimonianze di numerosi personaggi del mondo dello sport, della musica, del cinema, dell’arte. E questo è uno dei grandi pregi del libro.
Durante la lettura incontriamo le parole di Andre Agassi, Jim Carrey, Margaret Young, Roger Federer, Francesca Corrado, Tobias Degsell (ex curatore del Museo Nobel), Alessandro Bogliari, Van Morrison, Kobe Bryant, per citarne alcuni. Tra gli sportivi, i tennisti sono favoriti perché Gallo è un appassionato giocatore di tennis.
Arricchiscono la narrazione numerose citazioni di personaggi illustri, musicisti, scrittori, scienziati che troviamo elencati nelle note del manuale: una piccola biblioteca di titoli di libri, nomi, link da tenere a portata di mano e approfondire al termine della lettura.
Da Pablo Picasso a Simon Sinek, da William Shakespeare a Mihály Csíkszentmihályi, da Beethoven a Brian Klaas: Paolo Gallo contribuisce ad ampliare la nostra cultura, contaminare la conoscenza e ricorda – in modo implicito -, quanto sia importante collaborare per raggiungere gli obiettivi.
Quali sono i Sette Giochi?
In una recensione è impossibile riportare con completezza il lascito, la preziosità, l’autorevolezza e la bellezza dei Sette Giochi.
Puoi interiorizzarli, comprenderli e giocarli solo con la lettura del libro. Qui preferisco condividerne l’elenco e investire due parole per ogni gioco con l’obiettivo di ispirarti e motivarti a leggere il manuale.
Gioco 1, il Gioco interiore: è un momento egocentrico rivolto alla ricerca di cosa crediamo e quali sono i nostri punti di forza. La parola chiave è scoperta di sé.
Gioco 2, Il Gioco del miglioramento: anche questo egocentrico, aiuta a capire come possiamo migliorare ciò che facciamo per acquisire e padroneggiare nuove competenze. La parola chiave è affermazione.
Gioco 3, Gioco del prendersi cura e dell’impegno esterno: sono momenti sociocentrici durante i quali passiamo dalla competizione alla collaborazione. Le parole chiave sono empatia e comprensione.
Gioco 4, il Gioco della crisi: rappresenta una fase introspettiva che richiede riflessione e autoconsapevolezza. Si tratta del momento più doloroso della vita personale ma necessario per crescere. La parola chiave è interrogarsi.
Gioco 5, reinventarsi: è un gioco trasformativo durante il quale impariamo ad accogliere la flessibilità e a capire che siamo dei “lavori in corso” senza un percorso lineare. Parola chiave: rinnovamento.
Gioco 6, il Gioco della rivoluzione: siamo sempre in una fase trasformativa, ma per gli altri. Qui impariamo il concetto di vocazione e capiamo come possiamo aiutare il prossimo. La parola chiave è lascito.
Gioco 7, lasciar andare: è il momento culminante del percorso, un gioco spirituale grazie al quale impariamo ad abbracciare una nuova identità e rispondiamo alla domanda ‘Quale eredità vogliamo lasciare?’. Le parole chiave sono donare e realizzazione.
Sette Giochi per crescere, acquisire una maggiore consapevolezza di noi stessi, noi stesse, trovare lo scopo della nostra vita. Sette Giochi per diventare leader.
Cosa succede dopo aver giocato i Sette Giochi
Il percorso di crescita insieme all’executive coach Paolo Gallo continua ancora per qualche pagina (sai, quando leggi il libro vorresti che non terminasse mai) perché l’autore ha ancora molto da condividere.
Nel settimo capitolo Gallo ci aiuta a rispondere a una domanda importante: qual è la nostra vera ricchezza e quali risorse ci servono per crescere? Sono pagine nelle quali ci immergiamo con stupore e impariamo ad aumentare il nostro valore professionale attraverso la cura di tre aspetti: la conoscenza, le relazioni e il capitale reputazionale.
Gallo illustra i pilastri e le regole dell’apprendimento, la rilevanza delle competenze relazionali, la formula per calcolare il valore professionale e le 5 C della leadership.
Nell’ottavo capitolo uniamo i puntini e impariamo ad andare Da…. A: comprendiamo come possiamo essere certi di percorrere la strada giusta che conduce al completamento della nostra crescita personale e professionale.
Passiamo dalla F.O.M.O. alla F.O.M.E.: “La sanità mentale e la felicità si raggiungono quando sostituiamo alla F.O.M.O. la focalizzazione su ciò che è significativo ed essenziale (Focus on Meaningful and Essential) che chiamo F.O.M.E.” scrive l’autore. E aggiunge: “Lo sviluppo personale è il naturale processo di guarigione”.
Gallo lascia una chiamata all’azione esplicita: l’autore ha deciso di investire il suo tempo nella stesura di L’arte di crescere per aiutare, attraverso le sue parole, anche solo una persona. Se dopo aver letto il libro siamo una di quelle persone, dobbiamo contattarlo e farglielo sapere. Lo farai?
Non possono essere conclusioni. Sono piuttosto riflessioni, come scrive l’autore alla fine del libro. Anche perché Gallo chiude con tre nuove domande alle quali siamo chiamate e chiamati a rispondere.
- Come posso essere certo che il mio lavoro mi farà felice?
- Come posso assicurarmi che i rapporti con il mio partner e la mia famiglia siano fonte di felicità?
- Come voglio passare il tempo che mi resta?
Il tono di questi tre quesiti lascia intendere la profondità, la densità e la congruenza del manuale.
Sincera: sulle ultime tre parole del libro ho pianto. Mi sono commossa. È scesa una lacrima, caduta sulla pagina 336, all’altezza della frase: “Allora, siete liberi”.
Hai presente quando dici “Questo libro mi ha cambiato la vita”? Ecco. L’arte di crescere stimola il cambiamento, la transizione e la trasformazione: pone le basi per una crescita personale e professionale caratterizzata da consapevolezza, continuità, impegno, motivazione, coraggio, altruismo, rispetto, amore. E ti cambia, dentro.
L’autore racconta le sue esperienze con autorevolezza, lascia entrare lettrici e lettori nella sua famiglia, nella sua storia, nel suo mondo lavorativo. Senza mai cadere nell’egocentrismo, senza supponenza, senza costrizioni. Il tono di voce di Gallo esprime professionalità, credibilità e fiducia. Lo stile è fluido, lineare, strutturato: gli argomenti seguono una solida gerarchia senza lasciare vuoti o interrogativi.
Le parole scorrono morbide come un racconto e si lasciano sottolineare con facilità: il libro è caratterizzato da un alto livello di comprensibilità, leggibilità e chiarezza. La narrazione è coinvolgente, interessante, appassionante.
L’arte di crescere è un libro da leggere almeno tre volte: la prima per avere una visione panoramica degli argomenti trattati, la seconda per comprenderne a fondo il significato, la terza per mettere in pratica nella quotidianità i suggerimenti dell’autore.
Secondo Paolo Gallo il Paradiso è rappresentato dal trovare la risposta definitiva alla ricerca di significato: è diventare ciò a cui si era destinati. Desiderio impossibile? No, obiettivo realizzabile. Con passione, amore e costanza.
Questo libro è per tutte le persone che desiderano diventare utili per la comunità attraverso lo svolgimento di una professione appagante, piena, autentica: manager, imprenditori, imprenditrici, titolari d’azienda, libere e liberi professionisti, collaboratori e collaboratrici senza distinzione di livello e ruolo.
“Il senso della vita è trovare il tuo dono. Lo scopo della vita è donarlo” diceva Picasso. Prendi in mano L’arte di crescere e inizia il percorso per trovare il tuo dono insieme all’autore. Paolo, sei una Guida: grazie.
Una nota sull’autore ripresa dalla BIO de Il sole 24 ore.
Paolo Gallo è keynote speaker, executive coach e autore. Si occupa di sviluppo personale e professionale, leadership, futuro del lavoro e dell’apprendimento. Insegna Leadership e comportamento organizzativo presso l’Università SDA Bocconi di Milano.
Ha ricoperto il ruolo di Chief Human Resources Officer presso il World Economic Forum di Ginevra, Chief Learning Officer presso la Banca Mondiale a Washington DC e Direttore delle Risorse Umane presso la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo a Londra. Ha lavorato in oltre 80 paesi.