Chiara Valerio

La tecnologia è religione

13 €

Editore: Einaudi
Autrice: Chiara Valerio
Pubblicazione: 2023
Pagine: 115
Costo di copertina: 13,00€

Recensione del libro La tecnologia è religione, di Chiara Valerio

Qual è il legame tra tecnologia e umanità? Mentre l’intelligenza artificiale avanza, diventando sempre più simile a noi, Chiara Valerio si interroga sui rischi e le opportunità che ne derivano, sottolineando l’importanza del linguaggio e della nostra immaginazione nel comprendere e interagire con queste nuove tecnologie.

.

Tecnologia e religione: l’origine dell’idea

L’idea alla base del libro deriva dall’interesse dell’autrice per un libro di Norbert Wiener sulla cibernetica e le sue implicazioni religiose, God and Golem (1966), che aveva letto da bambina. Dio e Golem affrontava tre temi chiave: la capacità delle macchine di apprendere e migliorare grazie all’esperienza passata, fino a poter battere il loro stesso creatore in giochi come la dama; la capacità delle macchine di riprodursi e creare altre macchine a loro immagine e somiglianza; l’etica della relazione tra l’uomo e la macchina.

La tecnologia come magia

L’uso di dispositivi tecnologici è così diffuso e costante nella nostra vita quotidiana che diventa difficile farne a meno, anche solo temporaneamente. Tuttavia, la maggior parte di noi non comprende pienamente il funzionamento di questi oggetti, che quindi assumono un’aura di mistero e magia.

Il libro analizza la relazione tra l’uso della tecnologia e la percezione della realtà, esplorando le similitudini tra danzare per far piovere e schiacciare un tasto per illuminare uno schermo. Entrambi sono movimenti che provocano una risposta o soddisfano una richiesta, tuttavia la tecnologia può creare un’illusione di controllo sul mondo che ci circonda, portando a fraintendere le cause e gli effetti.

L’importanza dello studio

L’avanzamento tecnologico e la virtualizzazione dei dispositivi possono portare a una percezione della tecnologia come fenomeno magico o religioso, ma lo studio delle scienze consente di considerarla come risultato dell’evoluzione delle conoscenze umane e delle loro applicazioni.

Secondo l’OCSE, solo il 21% degli italiani ha un livello di alfabetizzazione digitale sufficiente e in questo senso la scuola dovrebbe insegnare a decodificare sia i media tradizionali che quelli digitali. L’autrice propone di reintrodurre lo studio del codice, promuovendo una mediazione culturale tra esseri umani e macchine attraverso il linguaggio di programmazione. Imparare a programmare può fornire gli strumenti necessari per comprendere il mondo in modo più completo e mantenere viva la centralità dell’educazione nel futuro dominato dalla tecnologia e dall’intelligenza artificiale

In conclusione

A chi è consigliato? Consigliato a chiunque voglia sviluppare uno spirito critico nei confronti della società che ci circonda e una prospettiva sull’uso delle nuove tecnologie. 

Quanto è pratico? È un libro che insegna a pensare.

È da avere in libreria? Assolutamente! I contenuti non si assimilano con una sola lettura, è da leggere e rileggere. 

Voto in termini di stelle: 5/5

L'Autrice della recensione

Sara Veltri

Sara Veltri

Sara è Marketing Manager per Fattoretto, Agenzia specializzata sulla SEO. È stata Head of Social Media per i Digital Innovation Days Italy (ex Mashable Social Media Day Italy) uno dei maggiori eventi italiani a tema digital marketing e innovazione. Ha vissuto a San Francisco e ama lavorare con piccole e medie imprese, sui fronti che vanno dalla produzione di contenuti al social media marketing. È stata speaker per eventi a tema innovazione e marketing digitale quali SMXL Milan, Mashable Social Media Day Italy, Web Radio Festival. Insegna inoltre social media e content marketing per aziende e professionisti e in passato ha tenuto lezioni per ADA Academy, Università di Bologna, Apulia Digital Maker, Tree, Manifattura Tabacchi Firenze, Magica Mediamaster.

Ti è piaciuta questa recensione?

Continuiamo a parlare di libri sui nostri social

Hai già visto le altre recensioni?