Come si può raggiungere il massimo del benessere e della felicità sul luogo di lavoro?
Sapevi che ci sono dei valori chiave che possono aiutare i lavoratori ad assumere una maggiore consapevolezza della propria “felicità al lavoro”.
Come prendersi cura di se stessi al lavoro?
Sempre di più sentiamo la necessità di prenderci cura di noi stessi, sia come individui che come lavoratori.
Questo desiderio è aumentato soprattutto successivamente al periodo pandemico. In tanti hanno pensato che implementare e mantenere lo smart working fosse la soluzione. La verità, come viene chiaramente evidenziato in questo libro, è riportare l’empatia nel luogo di lavoro.
Come spiega l’autrice Valentina Ruffini che lavora nell’ambito delle risorse umane, si è certificata come Chief Happiness Office (CHO) e come Facilitatore Mindfulness, i lavoratori devono essere accompagnati in un processo di crescita per arrivare a costruire legami lavorativi che sono basati sulla fiducia reciproca. Questo porterà ad aumentare il senso di appartenenza verso l’azienda e allo stesso tempo a prendersi cura di se stessi e della propria felicità.
I valori che aiutano a raggiungere la felicità al lavoro
Semplice, ricco di consigli, suggerimenti ed alcuni esercizi pratici, il libro “Felicità al lavoro” indaga i valori che più di tutti possono aiutare i lavoratori ad assumere una consapevolezza sempre maggiore del proprio benessere sul luogo di lavoro.
I valori che aiutano a raggiungere la felicità al lavoro secondo l’autrice sono:
- Fiducia;
- empatia;
- comunicazione;
- intelligenza emotiva.
Dopo aver parlato dei valori, analizza gli strumenti che permettono di applicare questi valori e gli obiettivi corrispondenti. Inoltre, vengono presi in considerazione anche gli errori inevitabili che possono essere sempre occasione di rinascita.
Valori, obiettivi ma anche emozioni. In ambito lavorativo infatti se si vogliono ottenere buoni risultati bisogna considerare le emozioni che le nostre parole o azioni possono innescare. Le emozioni infatti ci guidano in quanto essere illogici e impulsivi e non razionali.
L’autrice fa un esempio chiaro che ci fa capire al meglio l’influenza delle nostre emozioni: a causa di un evento che ci infastidisce come una multa o un comportamento inopportuno siamo in grado di rovinarci l’intera giornata. Ci saranno sempre degli elementi che influenzeranno il nostro umore ma permettere che questo accada dipende solo da noi.
Quali sono le aziende dove si lavora meglio?
Valentina Ruffini fornisce una panoramica completa della felicità al lavoro spaziando dalle ultime scoperte nel campo delle neuroscenze, esplorando anche il fenomeno del tecnostress, fino ad arrivare ad esempi di aziende virtuose come Google o Starbucks.
Il tecnostress ad esempio è strettamente legato allo smart working e si tratta di un nuovo possibile rischio per la salute dei lavoratori che potrebbe causare mal di testa, insonnia o ansia.
L’autrice, sulla base di questi casi concreti e della sua esperienza professionale, mostra come prendersi cura dei propri collaboratori generi una maggiore produttività e come lavorare in un’azienda che si prende cura delle persone rappresenti un valore aggiunto.
È il caso ad esempio di Borgo Egnazia, facente parte del gruppo San Domenico Hotels, che presta particolare attenzione al capitale umano considerando i suoi collaboratori come la vera leva strategica per il successo. A Borgo Egnazia è molto importante il saper essere cioè aver maturato diverse competenze collegate all’intelligenza emotiva. In più non deve mai mancare la passione.
Una serie di iniziative come ad esempio momenti in cui il team di talent acquisition incontra lo staff davanti ad un caffè, contribuiscono ad aumentare il senso di appartenenza poiché le persone sentono di far parte di un progetto comune.

In conclusione mi è chiara una cosa e spero che lo sarà anche per voi una volta letto il libro: uno degli aspetti più importanti della “Felicità al lavoro” è quello di prendersi cura dei propri collaboratori, che in primis sono persone.
Felicità al lavoro è una lettura piacevole adatta a tutti coloro che vogliono conoscere in modo più approfondito la figura del Chief Happiness Officer e iniziare a capire come portare o riportare l’empatia sul luogo di lavoro.
