Negli ultimi anni smart speaker e assistenti vocali stanno entrando sempre più nel nostro quotidiano, aiutandoci a ottimizzare il tempo e a fare “meno fatica” nello svolgere alcune attività come cercare una ricetta o un’informazione sul web. Ma anche accendere le luci, avviare la lavatrice, regolare il termostato…
Quasi la metà delle persone intervistate da Adobe utilizza la voce per fare ricerche sul web e il 72% di chi possiede uno smart speaker dichiara di utilizzarlo quotidianamente.
Alessio Pomaro in questo libro racconta sia la rivoluzione in atto nel presente sia la sua possibile evoluzione nel futuro, nemmeno così lontano.
Perché scriverlo quando puoi dirlo?
Più che di Voice Technology dovremmo parlare di Voice Revolution. Una rivoluzione che sta coinvolgendo, e lo farà sempre più, tutti: utenti, brand, agenzie di comunicazione, sviluppatori…
Una trasformazione digitale e comportamentale che sta già coinvolgendo diversi ambiti. Non solo il marketing, ma anche machine learning, intelligenza artificiale, conversation design e tutela della privacy.
Una prima parte introduttiva ci conduce in un viaggio alla scoperta della voice technology a livello teorico, con un’ampia panoramica sulla sua storia, dalla nascita nel 2010 con la app mobile Siri, poi acquisita da Apple, all’implementazione della voice search sulla homepage di Google, fino alla commercializzazione dei primi smart speaker nel 2014 con Amazon Echo e nel 2016 con Google Home. Fino ad arrivare al 2019 quando nel mondo sono in uso più di 3 miliardi di voice assistant.
Pomaro ci racconta poi qualcosa di più sul lato tecnologico e sul perché la voice technology sta prendendo così piede tra gli utenti finali:
- è semplice
- è veloce
- è spontaneo.
Utilizzando un assistente vocale possiamo avere mani e occhi liberi per svolgere altre attività, come guidare, lavorare, pulire casa, cucinare… Che comodità è avere Google Home (o chi per lui) che ci detta passo a passo una ricetta mentre la eseguiamo? Ed è proprio la comodità e la semplicità di utilizzo a rendere l’assistente vocale così interessante.
Molto stimolante la parte dedicata alla Voice Search. Perché la rivoluzione vocale sta già cambiando anche la SEO (Search Engine Optimization) con la Voice Search Optimization, tra dati strutturati e contenuti creati ad hoc per essere letti anche dagli assistenti vocali e dagli smart speaker. Pomaro in questa ampia parte propone anche degli interessanti test da lui svolti su Google (Assistant e Home) ma anche su Alexa, che mettono in mostra le differenze tra le Serp che si ottengono utilizzando i diversi strumenti di ricerca vocale e non, dimostrando quanto la voice revolution, se capita e sfruttata, sia una miniera d’oro per alcuni settori (ricette, news, viaggi, locali…).
La voice search sta entrando a tutti gli effetti a far parte dei touchpoint dei percorsi di conversione e ci aiuta ad avvicinarci all’utente finale in maniera spontanea e amichevole grazie alla voce.
Si tratta di un’occasione per migliorare la user experience, aumentando le conversioni e i profitti. Ma per poter arrivare all’oro i brand hanno bisogno di una Voice Strategy, per pianificare l’ingresso nel mondo voice il prima possibile e in maniera profittevole. In questa sezione del libro troveremo ottimi consigli su come impostare il cammino in questo nuovo territorio, supportati dagli esempi pratici delle storie di successo di GialloZafferano, SalesForce e AspiagService.
Nel libro si parla spesso di Applicazioni Vocali. Chiunque abbia uno smart speaker le utilizza ma spesso non ci fa caso: quando chiediamo una ricetta di GialloZafferano, quando chiediamo ad Alexa le notizie e ce le fornisce tramite SkyTg24, o quando vogliamo parlare con Akinator. Un po’ come quando facciamo tap su un’icona di una applicazione sul telefono. Ma come funzionano e come si creano per le diverse interfacce ce lo spiega ampiamente Pomaro in una parte del libro se vogliamo più pratica e “da manuale”.
Tra i molti contributi “esterni” presenti mi ha colpito particolarmente quello di Matteo Zambon, fondatore di TagManager Italia, dedicato all’analisi dei dati sulle conversazioni e sui limiti che possiamo incontrare nel tracciamento delle interazioni vocali. Si tratta di un capitolo molto tecnico ma profondamente prezioso in un mondo dove i dati tracciano sempre più la strada di brand nell’intricato piano digitale.
Nel complesso un ottimo libro per approcciarsi alla voice technology e approfondire la sua importanza per i brand ma non solo.
A chi è consigliato? Ai marketers, a chi si occupa di SEO e ai responsabili marketing delle aziende.
Quanto è pratico? Dopo una giusta introduzione teorica diventa molto pratico nella parte centrale.
È da avere in libreria? Sì, per non perdere tempo.