Federico Sbandi – CEO @Digital Combat Agency
Digital strategist e formatore con 12 anni di esperienza nel settore, Federico Sbandi è founder e CEO della Digital Combat Agency, società di consulenza specializzata in comunicazione e marketing digitale con sede a Londra.
Noto per aver fondato nel 2017, insieme a Fabrizio Milazzo, la Digital Combat Academy, una delle prime scuole indipendenti in Italia di Digital Marketing, le sue esperienze in aziende internazionali (Google a Dublino, una start-up a San Francisco e il Brunswick Group a Milano), di docente in corsi universitari in Italia e all’estero, e di ospite/speaker presso eventi e programmi televisivi lo rendono oggi una voce autorevole nel panorama del marketing digitale.
Tra consulenza, formazione e tanto altro, Federico Sbandi ha avuto modo di confrontarsi con le dinamiche reali del marketing e della crescita professionale degli ultimi 12 anni.
Ma qual è il ruolo dei libri in tutto questo? In un mondo in cui video, podcast e corsi on demand dominano la scena, i libri riescono ancora a essere uno strumento di formazione efficace? E che spazio hanno nella routine di top manager e professionisti di alto livello? L’abbiamo chiesto a lui.
Libri di Marketing, Formazione e Cultura aziendale
Siamo su libri di Marketing quindi partiamo da qui, ci dici il tuo libro di marketing o di business preferito e perché? Puoi citarne anche più di uno.
“Jab, Jab, Jab, Right Hook” di Gary Vaynerchuk. È un libro vecchissimo che ai tempi della mia esperienza in California cambiò la mia percezione delle cose. Compresi che la mia sensazione sul marketing era corretta, o almeno adatta a me: avere un approccio troppo commerciale non si addice alla mia personalità e all’impostazione che do ai progetti di marketing digitale dei miei clienti, specie nell’era moderna. Gli utenti vanno intercettati e gentilmente attirati a sé, non sommersi di spam o invogliati a convertire in tempi umanamente troppo brevi. La mente umana è complessa e il consumatore di oggi ancora di più. L’atto della vendita di un prodotto e servizio richiede molti più touchpoint del passato e per questo bisogna essere capaci di fornire valore e, solo al momento giusto, chiedere qualcosa in cambio.
Parliamo dei libri come strumento di crescita e formazione: per quello che vedi intorno a te, riescono ancora a difendersi bene o stanno subendo troppo la forza di altri media come video, webinar, podcast, corsi on demand e simili?
I libri di crescita resistono perché spesso rievocano concetti evergreen. I libri di formazione, soprattutto quella tecnica, subiscono la competizione di prodotti culturali più veloci da produrre e da offrire al grande pubblico. Se vuoi migliorare come persona, lavoratore o leader molte regole universali che valgono oggi valevano anche 10, 100 se non addirittura 1.000 anni fa. Se vuoi migliorare nella gestione delle ads su Google ci sono buone probabilità che un libro sia vecchio di default, tra tempi di produzione e distribuzione, dunque è verosimile che contenuti online più aggiornati rappresentino una migliore fonte a cui attingere.
Hai lavorato spesso in grandi realtà tra agenzie, colossi digital e società di consulenza: diresti che a questi livelli è presente una solida cultura della lettura per aggiornamento e formazione? Top manager, CEO e simili hanno l’abitudine di leggere libri o si affidano ad altri mezzi?
Credo che un 95% di persone in gamba conosciute lungo la mia carriera si sia dichiarata lettrice. Credo anche però che con l’avanzare della carriera cresce il livello di complessità della vita e la necessità di ricercare efficienza. E qui ognuno ha la sua direzione. La più gettonata, adatta alla modernità, sembra essere il consumo audio dei podcast. Ti consentono di svolgere altre attività mentre impari qualcosa di nuovo. Ti consentono inoltre di attingere, spesso, a conversazioni recenti di persone esperte in quel campo. Digerisci nuove informazioni in un contesto dialogico che rende l’assorbimento più digeribile, piacevole, leggero – anche in presenza di contenuti di un certo spessore.