Ci sono libri che ti accompagnano, libri che ti insegnano, e libri che ti scuotono. Nessunə è normale di Vera Gheno appartiene a quest’ultima categoria: uno dei testi più belli, interessanti e utili che mi sia capitato di leggere negli ultimi anni.
Chi è Vera Gheno, l’autrice di Nessunə è normale
Vera Gheno è sociolinguista, traduttrice e divulgatrice, da anni impegnata nello studio e nella comunicazione delle dinamiche linguistiche e sociali. Collabora con l’Accademia della Crusca ed è docente a contratto presso l’Università di Firenze. È autrice di diversi saggi che indagano il rapporto tra lingua, società e identità, tra cui L’Antidoto e Il Galateo della Comunicazione. Con Nessunə è normale porta avanti il suo percorso di riflessione su come il linguaggio influenzi la percezione di sé e degli altri, aprendo spazi di consapevolezza e inclusione reale.
Abbiamo anche avuto il piacere di poter intervistare Vera Gheno in occasione della sua partecipazione al Public Speaking & Storytelling Forum di Performance Strategies, qui trovi la nostra chiacchierata: https://libridimarketing.blog/tre-domande-a-vera-gheno/
Un invito a cambiare prospettiva
Il merito principale di questo libro è quello di ribaltare il punto di vista con cui siamo abituati a osservare il mondo: la contrapposizione “normale/diverso” non è un dato oggettivo, ma un costrutto sociale che spesso viene usato come metro di giudizio. Gheno ci invita a guardarlo da un’angolazione nuova e più profonda, ricordandoci che “normale” non deve per forza equivalere a “giusto”, né il “diverso” a “sbagliato”.
“Chi, e cosa, decide che sia ‘normale’ qualcosa che magari non è misurabile con esattezza?” si chiede Vera Gheno nelle prime pagine del libro. Perché un conto è quando si parla di valore “normale” nel referto di un esame del sangue, perché si tratta di una valutazione con basi scientifiche e valide per tutti, mentre se parliamo di come sia normale vivere la propria vita o il giusto aspetto fisico per fare una determinata professione finiamo in un loop: quello che è giusto per te potrebbe non esserlo per la persona che ti trovi di fronte.
Ultimamente un’amica, danzatrice professionista, mi ha raccontato di quelli che sono di diktat imposti da alcuni locali per la scelta dei professionisti da assumere e mi sono venuti i brividi perché era chiara una cosa: puoi essere la più brava del mondo, ma non vale niente se non rispecchi i loro canoni estetici e anagrafici.
Inclusività di facciata e inclusività reale
La lettura di questo libro trova un parallelo potente con alcune vicende di attualità che stanno movimentando il dibattito online e non solo come quella legata a Martina Stazzer: l’assunzione di una dipendente perché incinta, utilizzata per fare comunicazione e posizionarsi come azienda inclusiva, salvo poi non proseguire il rapporto per “mancanza di competenze”.
Un esempio chiaro di come, spesso, l’inclusione venga ridotta a un gesto di facciata, utile a rafforzare un’immagine ma non a generare un reale cambiamento. Gheno ci ricorda invece che l’inclusività vera e profonda richiede un cambio di paradigma: accettare che nessuno veramente “normale” (non per tutti, non in tutto) e che, proprio per questo, le differenze sono una ricchezza e non un difetto da nascondere o da strumentalizzare.

Nessunə è normale non è solo un saggio sulla lingua e sui suoi usi, ma un manuale di consapevolezza. Ci guida a comprendere meglio noi stessi, gli altri e le dinamiche sociali e culturali che plasmano i nostri giudizi. È un libro che insegna a vivere e a lavorare con maggiore apertura, rispetto e lucidità.
In un’epoca in cui l’inclusività rischia di diventare uno slogan più che una pratica, le parole di Vera Gheno ci riportano al cuore del problema: non si tratta di apparire inclusivi, ma di essere inclusivi. E questo è possibile solo accettando che l’idea stessa di “normalità” non è altro che una convenzione.
Un libro che chiunque lavori nella comunicazione, nelle risorse umane o nel marketing dovrebbe leggere: perché prima di raccontare l’inclusione, dobbiamo imparare a viverla davvero.
