“In rete, di parole si vive e si muore: questo libro nasce con l’intento di aiutare a prenderne consapevolezza”
Basterebbero queste “poche” parole scritte da Vera Gheno nel suo nuovo libro L’Antidoto, edito Longanesi, per capire che si tratta della lettura di cui abbiamo tutti bisogno in questo particolare momento storico.
Siamo bombardati di notizie che hanno la rete e i social come scenario, un territorio continuamente celebrato o condannato che frequentiamo per buona parte delle nostre giornate.
Vera Gheno con il suo L’Antidoto mette a disposizione la sua esperienza di ventinove anni in rete e le sue competenze da sociolinguista definendo i suoi profili come “piccoli incubatoi di esperimenti sociologici”.
Leggere Vera
Una doverosa premessa, leggere Vera Gheno è di per sé un’esercizio di stile.
Lei stessa scrive “il piacere di una parola ben assestata è immenso” e questa sua passione si coglie pagina dopo pagina.
Sociolinguista come scrivevo, traduttrice dall’ungherese e divulgatrice, ha collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca e per quattro con la casa editrice Zanichelli. È ricercatrice per l’Università di Firenze e nello stesso ateneo insegna dal 2005.
Vera Gheno si occupa di comunicazione mediata tecnicamente, questioni di genere, diversità, equità e inclusione. È autrice di articoli scientifici e divulgativi e di numerosi saggi tra cui ricordiamo Guida pratica all’italiano scritto (senza diventare grammarnazi) (Cesati 2016), Potere alle parole (Einaudi 2019), Femminili singolari (Effequ 2019), La tesi di laurea (Zanichelli 2019), Le ragioni del dubbio (Einaudi 2021), Chiamami così (Il Margine 2022), Galateo della comunicazione (Cesati 2023). Per Longanesi ha pubblicato Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello (con Bruno Mastroianni, 2018) da cui è stata tratta la traccia sull’iperconnessione per il tema di Maturità del 2022 e l’ebook Parole contro la paura.
I 15 comandamenti dell’onlife
La piacevolezza della lettura è sicuramente data anche dalla struttura del libro, dopo una breve ma intensa intro eccoci di fronte alla moderna tavola dei 10 comandamenti che nel frattempo sono diventati 15.
Vera Gheno ci presenta infatti i 15 comportamenti tossici della rete – ma nell’introduzione l’autrice stessa estende all’onlife – e i relativi 15 antidoti da adottare per combatterli ma soprattutto per essere protagonisti più consapevoli, responsabili e positivi.
Temi come la centralità della parola, la velocità della comunicazione e le nuove dinamiche dell’interazione umana trovano nella disamina di Vera Gheno un’analisi lucida e consapevole, l’autrice illustra il tutto citando teorie, movimenti e neologismi utili a comprendere i nuovi scenari in cui tutti abbiamo un ruolo attivo nel momento in cui postiamo, commentiamo e condividiamo.
Narcisismo, impulsività, assolutismo, aggressività sono solo alcune delle dinamiche che rendono la Rete un posto peggiore da abitare; Vera Gheno ci mette in guardia con garbo e fermezza e ci fornisce gli ingredienti migliori per preparare il nostro personale antidoto.
Tante e imperdibili le riflessioni sulla lingua e sulle parole, carta e penna nel corso della lettura ti saranno più volte utili – e non ti nego di essere andata a rileggere un paio di miei post con senso critico.
Vera Gheno confessa in conclusione di scrivere per un’esigenza che in primis è personale, per mettere in fila i pensieri e per condividere un “fardello”. L’autrice è una convinta sostenitrice del potere della condivisione e ritengo davvero che leggere le sue riflessioni in queste particolare momento storico è davvero fondamentale.
L’Antidoto è una lettura che consiglio davvero a tutti, mi viene da pensare alla mia nipotina ormai adolescente e a mia mamma allo stesso tempo. In mezzo ci sono gli amici che mi chiedono un parere sulla Rete con il consueto avvio di conversazione “tu che lavori in quel mondo li…” e i clienti che spesso condividono il mio rigore sulle parole da utilizzare.
“In rete, di parole si vive e si muore” scrive Vera Gheno, la consapevolezza non è più un atto che può attendere aggiungo io.