Se ti occupi di marketing o anche solo ne respiri l’aria, sei cresciuto a pane e Kotler. Con Marketing 6.0, il Maestro (rigorosamente con la maiuscola) torna a dettare le regole, guidandoci nell’era dell’AI e dell’human-centric marketing.
Un Marketing non più “solo” multicanale o omnichannel ma che diventa, ora, immersivo.
Il Marketing Immersivo o Meta Marketing
Nel suo libro Marketing 6.0, Kotler introduce il concetto di marketing immersivo come un’evoluzione delle strategie di engagement, in cui le aziende creano esperienze coinvolgenti e multisensoriali per i consumatori.
L’idea centrale è che il marketing non si limiti più solo a comunicare un messaggio, ma diventi un’esperienza che coinvolge il cliente su più livelli – visivo, uditivo, tattile e persino emozionale -grazie a tecnologie avanzate come realtà aumentata (AR), realtà virtuale (VR), intelligenza artificiale (AI) e ambienti interattivi.
L’obiettivo è rendere il brand parte integrante della vita quotidiana del consumatore, creando connessioni più profonde e memorabili che vanno oltre la semplice transazione commerciale.
Non più quindi un’esperienza online integrata nell’offline, ma un vero e proprio Metamarketing. Un passo in avanti rispetto all’omnicanalità: Kotler, infatti, propone un approccio interattivo ed immersivo alla proposta della customer experience.
Come il marketing multicanale e omnicanale, il Metamarketing riguarda l’unificazione della customer experience fisica e digitale. Mentre il marketing multicanale propone ai consumatori la scelta tra canali online e offline in base alle loro preferenze e il marketing omnicanale integra touchpoint fisici e digitali per offrire una esperienza fluida, il Metamarketing mira a creare una customer experience pienamente coinvolgente ed immersiva.
Come? Proponendo esperienze digitali in ambienti fisici oppure offrendo esperienze di vita reale in ambienti virtuali, realizzando quindi una piena convergenza tra la dimensione fisica e quella digitale.
L’impatto delle nuove generazioni sul cambio paradigmatico
Il passaggio al Marketing 6.0 è stato in gran parte influenzato dalla necessità di rispondere alle aspettative delle nuove generazioni, che vivono senza soluzione di continuità tra il mondo fisico e quello digitale. Questo ha costretto le aziende a ripensare le strategie di marketing, puntando su esperienze integrate, immersive e personalizzate.
La Gen Z (nati tra il 1997 e il 2012) e la Gen Alpha (nati dal 2013 in poi), phygital per natura, non vedono distinzione tra esperienze digitali e fisiche, perché sono cresciuti in un ambiente dove questi due mondi sono costantemente connessi. Per loro è naturale acquistare un prodotto in un negozio dopo averlo scoperto su Instagram o provarlo in realtà aumentata prima di completare l’acquisto online.
I fattori abilitanti per il Marketing 6.0
Dopo averci proposto questo cambio di paradigma, Kotler affronta i c.d. fattori abilitanti a livello tecnologico ed esperienziale che ne permettono la sua applicazione. Tra i principali troviamo:
- Intelligenza Artificiale (AI) e Machine Learning
- Personalizzazione avanzata delle esperienze
- Automazione del marketing e ottimizzazione delle campagne
- Chatbot e assistenti virtuali evoluti
- Internet of Things (IoT)
- Connessione tra dispositivi e dati per un marketing più contestuale
- Analisi del comportamento in tempo reale
- Smart advertising basato sulle interazioni degli utenti
- Blockchain e Trasparenza
- Maggiore sicurezza e fiducia nei dati
- Tracciabilità delle transazioni e dell’origine dei prodotti
- Programmi fedeltà decentralizzati
- Realtà Aumentata (AR) e Realtà Virtuale (VR)
- Esperienze immersive di shopping e marketing
- Prove virtuali di prodotti (es. abbigliamento, arredamento)
- Coinvolgimento sensoriale nel branding
- 5G e Connettività Ultra-Veloce
- Comunicazioni istantanee e senza latenza
- Accesso a contenuti ad alta risoluzione in mobilità
- Maggiore interazione tra brand e consumatori
- Neuroscienze e Comportamento del Consumatore
- Analisi delle emozioni per campagne più efficaci
- Uso di dati biometrici per comprendere il coinvolgimento
- Marketing predittivo basato su reazioni cognitive
- Etica e Sostenibilità
- Maggiore attenzione alla responsabilità sociale d’impresa
- Scelte di consumo basate su valori etici e ambientali
- Green marketing supportato da tecnologie trasparenti
L’esperienza nel Marketing 6.0
La pervasività del digitale e la conseguente stanchezza che genera, porta Kotler a riportare in auge il concetto di marketing multisensoriale: stimolare i cinque sensi per offrire esperienze immersive in pieno spirito Marketing 6.0.
Se il digitale stimola esclusivamente udito e vista, portandone ad un sovraccarico e quindi affaticamento, un approccio di marketing multisensoriale invece coinvolge tutti i sensi e ciò avviene principalmente in ambito fisico, essendo invece limitata l’experience multisensoriale in un ambiente online. Ad esempio, Nespresso utilizza suoni specifici nelle boutique per evocare il rituale del caffè, mentre Lush diffonde profumi intensi nei negozi per rafforzare l’identità del brand. Nel digitale, Tesla sfrutta il feedback aptico nei suoi simulatori di guida per replicare la sensazione reale di accelerazione, e Heineken ha sperimentato eventi in realtà virtuale con stimoli tattili e olfattivi per amplificare il coinvolgimento del pubblico.
Il Metaverso non è morto
Philip Kotler vede il Metaverso come un nuovo spazio in cui i brand possono creare esperienze immersive e personalizzate per i consumatori. Ecco alcuni esempi concreti di strategie di marketing nel Metaverso che si allineano alla sua visione:
Immagina di poter entrare in un flagship store di un brand di lusso direttamente dal tuo salotto, attraverso un visore VR o un computer. Nel Metaverso, aziende come Gucci, Balenciaga e Nike hanno già creato boutique digitali dove gli utenti possono esplorare i prodotti in uno spazio 3D, interagire con gli avatar di commessi virtuali e provare vestiti o accessori attraverso la realtà aumentata. Questo tipo di esperienza unisce il coinvolgimento sensoriale dello shopping fisico con la comodità dell’acquisto online.
Un altro esempio di marketing nel Metaverso riguarda il settore dell’intrattenimento. Travis Scott e Ariana Grande, ad esempio, hanno organizzato concerti su Fortnite, attirando milioni di spettatori da tutto il mondo. I brand possono inserirsi in questi eventi attraverso sponsorizzazioni, product placement o addirittura creando spazi esperienziali collegati all’evento. Questo tipo di strategia consente di raggiungere un pubblico giovane e digitalizzato, che difficilmente si lascia coinvolgere dai canali pubblicitari tradizionali.
Marchi come Adidas e Vans hanno sviluppato interi mondi virtuali all’interno di piattaforme come Roblox e Decentraland, dove gli utenti possono esplorare, giocare e persino guadagnare premi. Vans, ad esempio, ha creato un “Vans World” nel Metaverso, in cui i giocatori possono personalizzare skateboard digitali e gareggiare in sfide virtuali, legando l’esperienza al suo brand di lifestyle sportivo.

Visionario come sempre, Kotler ci conduce per mano nel nuovo paradigma di Marketing nel quale stiamo entrando. Marketing 6.0 non è solo un’evoluzione, ma una rivoluzione che fonde tecnologia e umanità, digitale e fisico, emozioni e dati. In un mondo sempre più phygital, i brand devono reinventarsi per creare esperienze immersive, personalizzate e multisensoriali. Il futuro appartiene a chi saprà connettersi con i consumatori non solo con la mente, ma con tutti i sensi. L’era dell’intelligenza artificiale, del Metaverso e dell’interazione predittiva è qui: il marketing non è più lo stesso.
