Una premessa, amo molto i libri di Edizioni LSWR perché sono pratici, vanno al sodo e sono volumi che mi trovo a consultare spesso dopo la prima lettura; per Modelli di Business Circolari credo proprio che sarà lo stesso. Si tratta di un vero e proprio manuale – composto da teoria, pratica e strumenti – scritto a quattro mani da Nicola Cerantola, Matteo Fusco, Michela Spagnolo e Davide Cardile per imprenditori, consulenti e formatori alla ricerca di una guida pratica per trasformare il classico e superato modello di business lineare in un modello di business circolare, che richiede meno risorse e riutilizza gli scarti all’interno del ciclo di produzione. Il libro ambisce a traghettare le figure decisionali dal classico modello di business basato sullo sfruttamento delle risorse e sulla produzione di scarti al modello di business che si sta rivelando virtuoso e sostenibile, quello circolare appunto.
Gli autori sono quattro professionisti con esperienza decennale in ambiti eterogenei: Cerantola è consulente, docente e mentore di imprenditorialità, insegna Ecodesign ed Economia Circolare presso numerose università e business school; Fusco è il fondatore di Beople, è docente di Politiche Economiche per le Organizzazioni all’Università Cattolica di Milano; Spagnolo è psicologa e psicoterapeuta, co-founder di Beople e responsabile della Business Design Academy; Cardile è storyteller ed esperto di comunicazione e marketing digitale e communications Strategist in Beople.
Ma da cosa nasce la necessità delle aziende e dei rispettivi management di cambiare concretamente prospettiva?
La risposta è semplice quanto complessa: dal contesto di oggi, in cui difficoltà di approvvigionamento, aumento dei costi, calamità naturali, tensioni geopolitiche e la pandemia determinano una complessità senza precedenti.
I limiti dell’economia lineare aprono la riflessione che ci accompagna pagina dopo pagina, segue la spiegazione dei concetti che stanno alla base dell’economia circolare; acquisite le nozioni fondamentali ecco che gli autori propongono un processo agile e visuale che permette di realizzare un modello di business circolare in tempi rapidi e certi, con risultati concreti e misurabili.
In questo ci aiuta il Business Model EcoCanvas, una rielaborazione del Business Model Canvas capace di facilitare l’introduzione delle logiche di circolarizzazione in azienda. Il nuovo framework è composto da undici blocchi – tra i quali sfide prioritarie, beneficiari, filiera, impatti generati solo per citarne alcuni – che rappresentano gli elementi costitutivi di un modello di business circolare. Grazie a questo strumento vengono illustrate in maniera intuitiva diverse strategie di circolarizzazione virtuose.
Si arriva poi alla razionalizzazione di quello che è stato definito Circular Sprint: un vero e proprio percorso in quattro fasi – che si traducono solitamente in un focus di quattro giornate – utili per mettere a terra il passaggio al business circolare in azienda. E dopo lo Sprint? Gli autori hanno pensato anche a questo, dopo è utile porsi una serie di domande trigger utili nel processo di validazione che riguardano la fattibilità tecnica, la desiderabilità, la redditività, la sostenibilità ambientale e sociale.
Modelli di Business Circolari raccoglie tanti casi di studio tratti dalla realtà italiana e internazionale, con una particolare attenzione alle piccole e medie aziende che più di tutte hanno bisogno di supporto e visione nella transizione verso questo nuovo paradigma non più procrastinabile. “Da non perdere” nel corso della lettura/studio:
– gli strumenti messi a disposizione, su tutti i canvas e le card
– le storie di eccellenza dalle quali trarre ispirazione
– le interviste di chi ha già cambiato prospettiva e ha intrapreso un business circolare
– il link al toolkit, la scatola degli attrezzi per chi vuole cambiare prospettiva
– il glossario, in questo caso davvero utile per acquisire sicurezza in un ambito così nuovo
A chi è rivolto? Agli imprenditori responsabili, ai manager ambiziosi e ai business designer – una figura relativamente nuova che si rivelerà davvero strategica.
Quanto è pratico? Dalla prima all’ultima pagina.
È da avere in libreria? È da avere sulla scrivania.