Che leggere è un po’ come viaggiare è una grande verità e confesso subito che “Lì Dentro” è stato un viaggio con la v maiuscola. Un viaggio su e giù per l’Italia: con le sue contraddizioni, i personaggi assurdi, le risate e il cuore grande.
300 pagine in cui Filippo Ceccarelli – giornalista con la g maiuscola, classe 1955 – riesce a concentrare Gli italiani nei social – che guarda caso è il sottotitolo del libro.
Ceccarelli è un giornalista che si occupa di politica da oltre quarant’anni, specializzato nel Parlamento sia come inviato che come penna; ha collaborato per le principali testate italiane: Panorama, La Stampa e ora Repubblica. Come non citare ed elogiare il dono che nel 2015 l’autore/giornalista ha fatto alla Biblioteca della Camera: il suo sterminato ed inestimabile archivio sulla politica italiana.
Oggi che anche l’Accademia della Crusca ha dato un nome a chi cammina con il naso nello smartphone (gli SMOMBIE), ecco che Ceccarelli si impone di fare un esperimento davvero social e di raccontarlo nella sua ultima fatica letteraria. Venti mesi immerso nei social – Instagram in particolare, aiutato dal figlio Giacomo e anche dalla curiosità ereditata dal padre Luigi. Un viaggio non senza difficoltà, ripensamenti e pentimenti, ma anche costellato di divertimento, affetto e consapevolezza.
Nelle diverse tappe non si può fare a meno di affezionarsi a questo Ceccarelli-boomer (con tutto il rispetto) che mosso dalla curiosità e dalla deformazione professionale ci regala una fotografia – anzi un reel – dell’Italia di oggi: uno sguardo che si sposta di continuo dalla filosofia alla tecnologia, dalla politica alla letteratura e ancora dalla comunicazione alla sociologia.
Un viaggio fluido, dove le tappe sono dettate da quello che colpisce l’autore nel suo smartphone. Un viaggio movimentato, avanti e indietro, proiettati nel futuro ma con le radici ben radicate nella nostra cultura e nella nostra tradizione.
Con “Lì Dentro” in mano sono corsa da mio marito, da mio papà, dalla mia socia per condividere con ciascuno di loro dei bizzarri personaggio che qualche tempo prima ci avevano fatto ridere, riflettere, sdegnare o arrabbiare. Nel corso della lettura mi sono davvero resa conto che i social sono un posto immenso, tanti degli episodi citati infatti non li conoscevo pur essendo una Smombie di professione!
I “Da non perdere” di Lì Dentro:
- Le citazioni, alte-altissime, disseminate in ogni pagina
- I percorsi digitali nell’ultima parte, una precisa mappa di dove l’autore è passato nel corso del suo viaggio
- L’indice dei nomi, davvero uno spasso trovare Fratellì nella stessa pagina di Luigi Einaudi e di esempi così potrei farne all’infinito
- L’account Instagram dell’autore @real_ceccarelli che come dichiara la bio è un progetto illustrato che racconta gli italiani nei social
A chi è rivolto? Assolutamente a tutti!
Quanto è pratico? Non nasce per esserlo, ma ci descrive con disincanto in una delle attività che ci occupa la maggior parte del tempo.
È da avere in libreria? Lo inserirei nei programmi delle scuole superiori, rende l’idea?