L’ansia del tempo non è un manuale di time management. Perché, secondo l’autore, il tempo è una dimensione che non possiamo gestire.
“Il time management sarà pure una narrazione potente, ma è costruita su premesse interamente false […] Il mito che vi hanno raccontato è che è possibile gestire il tempo”.
Abbiamo però l’opportunità di vivere il tempo con maggiore consapevolezza, leggerezza, flessibilità.
L’ansia del tempo è un libro che nasce da un’urgenza personale: Chris Guillebeau si è reso conto di provare due tipologie di sensazioni negative relative al tempo.
Una esistenziale: “Sono a corto di tempo nella mia vita“; l’altra connessa alla routine quotidiana: “Non mi bastano le ventiquattro ore della mia giornata“.
E, dopo aver pubblicato un post sul suo blog personale dedicato alla percezione di mancanza del tempo, ha notato che moltissime persone provavano le stesse cose.
“Era chiaro che ci trovavamo di fronte a un problema serio e non abbastanza studiato”, dice Chris.
Magari anche tu provi un’angoscia simile e pensi che il tempo ti stia scivolando tra le dita, oppure credi di non avere controllo sulla tua vita, oppure ancora sai che devi fare qualcosa, ma non sai bene cosa.
Se la sera, prima di andare a dormire, pensi di avere ancora una to do list infinita e di essere perennemente in ritardo su tutte le consegne, dedica un quarto d’ora di tempo al giorno alla lettura di questo libro (e non dirmi di non avere il tempo per farlo, eh).
L’ansia del tempo è un manuale dedicato a tutte le persone che:
- percepiscono che c’è qualcosa a cui dovrebbero dedicarsi ma non sanno cosa,
- ritengono sia troppo tardi per combinare qualcosa di importante nella vita,
- non hanno mai tempo a sufficienza per le cose che contano davvero,
- si preoccupano di non avere tempo.
L’obiettivo dell’autore non è certo offrire i dieci consigli magici per trovare più tempo o suggerire di puntare la sveglia ogni giorno alle 5:00 per riuscire a fare tutto. Anzi, Chris si distacca dalle pillole dei guru del time management.
L’autore è chiaro: “In breve, vorrei aiutarvi a sentirvi meglio e a preoccuparvi di meno”. E anche a diventare più efficaci. Ecco, un buon proposito. Ma non per l’anno nuovo. Un buon proposito da perseguire subito.
La struttura del libro L’ansia del tempo
L’ansia del tempo ha una struttura solida e lineare, di facile consultazione. Chris è un tipo logico, pulito, razionale, che non perde tempo in chiacchiere inutili.
Il manuale è diviso in tre parti (tre, numero magico).
Parte prima: spezzare il ciclo dello stress.
L’autore aiuta lettrici e lettori a superare l’ansia de tempo, comprendere cosa sia davvero urgente nella nostra vita, accogliere i limiti naturali del tempo.
Nella prima sezione del libro impariamo a cambiare la nostra visione del tempo per vivere un’esistenza più piena e appagante.
Parte seconda: riscrivere le regole del tempo.
Questa è una sezione importantissima: insieme a Chris approfondiamo i fattori neurologici e comportamentali che causano l’ansia del tempo. Con un approccio scientifico e validato, impariamo a sviluppare una relazione più sana con il tempo. Mica semplice eh, ma nemmeno impossibile.
Parte terza: disporre del proprio tempo.
Qui c’è il lavoro più difficile: l’autore spiega come “… allineare il vostro tempo ai vostri valori e agli scopi più profondi che vi siete dati”.
Questa sezione del libro è sostanziale perché aiuta a creare nella giornata lo spazio da dedicare al piacere, al tempo libero, alle novità, al senso di appagamento, elementi che rendono la nostra vita più significativa.
Chris ha organizzato i capitoli del libro con un approccio fresco, pratico e ironico.
Una vignetta simpatica introduce l’argomento di ogni capitolo: c’è questo personaggio rotondo e un po’ goffo – ricorda i Barbapapà – che accompagna il pubblico lungo la lettura del libro (e che, alla fine, diventa un po’ tuo amico).
Ogni capitolo ha un titolo e un sottotitolo esplicativo e riassuntivo, scritto con un font diverso. Ecco un esempio:
4.
DISIMPARARE
Se avete problemi di ansia del tempo, vuol dire che da qualche parte nella vostra vita avrete ricevuto dei pessimi consigli. Fate attenzione a questi suggerimenti comuni in modo da ignorarli in futuro.
L’autore conclude i capitoli con una frase riassuntiva, motivazionale, un pensiero da ricordare per fare sintesi, evidenziata con grassetto + corsivo. Ecco le righe di chiusura del capitolo 4: “Per fortuna è possibile disimparare alcune delle lezioni dannose che avete assorbito nel corso della vostra vita. Disimpararle vi permetterà di sentirvi meglio e combinare qualcosa in più, grazie al fatto che avrete ripensato il vostro rapporto col tempo”.
Nel libro di Chris oltre alla teoria troviamo anche molta pratica. Per ogni capitolo c’è un esercizio da provare subito per imparare ad avere una relazione più sana con il tempo.
L’esercizio del capitolo 4 si intitola: “Smascherare le trappole dell’ansia del tempo”.
Per facilitare la memorizzazione dei concetti, dopo ogni parte del libro troviamo un breve riassunto che riporta le tematiche chiave argomentate con cura nelle pagine appena lette. Questo recap facilita la memorizzazione dei contenuti: il libro è corposo e abbiamo bisogno del giusto tempo per comprenderlo e interiorizzarlo.
Lo stile del manuale L’ansia del tempo
L’autore ha un tono di voce informale e coerente nella sua semplicità. Si rivolge a lettrici e lettori con la seconda persona plurale, predilige un linguaggio pulito e privo di tecnicismi altisonanti.
Ha un incontro diretto e, nota di valore, ha scelto un approccio ironico senza essere pesante.
Spesso nel racconto troviamo passaggi autoironici che esaltano i suoi difetti, gli errori, i modi di fare che lo hanno portato a sbagliare.
Ammette di essere pessimo nel rispondere per tempo alle e-mail, di essersi dimenticato di evadere richieste arrivate da amici, di non riuscire a stare al passo con la mole di lavoro.
Chris riesce a normalizzare con leggerezza quelle situazioni quotidiane che attraversiamo tutte e tutti noi quando ci sentiamo sopraffatti dalle cose da fare.
Grazie agli esempi concreti, alle brevi storie di amici e amiche, alle testimonianze da lui raccolte negli anni di studio e ricerca, L’ansia del tempo non mette a disagio nessuno e diventa un manuale alla portata di un pubblico eterogeneo.
Chris non chiede di essere più performanti, di andare a correre alle 4:00 del mattino o di fare il saluto al sole prima andare al lavoro. Non obbliga a fissare obbiettivi SMART o a rimanere in ufficio fino alle 21:00 per completare le mansioni imposte dal capo.
Chris educa a comprendere il tempo, ad accogliere questa dimensione che è parte della vita, a riconoscerla, attraversarla, metabolizzarla e comprenderla per vivere un’esistenza serena, senza diventare schiavi del lavoro, ma godendosi la bellezza delle piccole cose.
Lo stile fresco e pulito rende leggera la lettura del manuale: le pagine scorrono veloci, quasi non ci rendiamo conto del tempo che passa.
Quali temi tratta l’autore nel libro L’ansia del tempo
Questo manuale è denso. C’è tanto da studiare. Magari una sola lettura non è sufficiente, conviene farne una seconda dopo aver provato qualche esercizio proposto dall’autore.
Il tema centrale è l’ansia del tempo, la sensazione che “impedisce alle persone di fare passi in avanti nelle operazioni più basilari della vita”.
La prima cosa che fa Chris è dare una soluzione per la mancanza di tempo, prova a farci ottenere un bonus di tempo ove possibile, anche in una vita super indaffarata.
Poi dedica spazio alle distorsioni cognitive “… illusioni potenti che contribuiscono alla nostra ansia e alla disistima che proviamo per noi stessi”.
L’autore illustra il concetto di cecità temporale e offre dei suggerimenti per ripensare le regole del tempo, con l’obiettivo di “coltivare una relazione più positiva col tempo e garantendovi una vita più piena e presente”.
In uno dei passaggi più simpatici – ma tanto reali – del libro, Chris suggerisce di ammettere la nostra incapacità di trasformaci in supereroi, perché non possiamo riuscire a fare sempre tutto.
Così troviamo qualche consiglio pratico per sopravvivere alla casella e-mail, essere reattivi il giusto, fare ciò che è nelle nostre possibilità, accettare il tempo, conservare la nostra energia, concentrarci sul momento presente, migliorare le capacità decisionali. E, soprattutto, dispensa buoni suggerimenti per decidere “quando è abbastanza”.
Chris aiuta lettrici e lettori a valorizzare il tempo anche attraverso domande specifiche che possono supportare le persone nei giorni più complessi:
- Sono riuscito a creare qualcosa?
- Ho aiutato qualcuno?
- Mi sono preso un po’ di tempo per me?
Prova a rispondere anche tu, a fine giornata.
C’è poi un capitolo del libro molto interessante che tratta il delicato tema di saper fare le cose alla meno peggio. Se sei perfezionista, la lettura di queste pagine sarà difficile, ma alla fine ti rendi conto che l’eccessiva pignoleria può incrementare l’ansia del tempo.
Nella seconda parte del libro Chris spiega come la percezione del tempo cambi a seconda dell’età che attraversiamo. Hai presente quando da bambino, bambina, le giornate sembravano infinite? E oggi, invece, ti svegli alle 6:00 e alle 20:00 esclami “Ma non ho fatto in tempo a fare niente!”. Ecco.
In queste ultime pagine troviamo gli argomenti più complessi del libro: le regole d’ingaggio (non spoilero, se vuoi sono nel capitolo 11), la fretta, i meccanismi di fuga, la sensazione di sentirsi bloccati, i benefici degli hobby da vecchiette (sì, tipo fare a maglia), l’iperconcentrazione e l’esaurimento.
La terza parte del libro mette lettrici e lettori di fronte a una verità che pochi di noi riescono ad accettare: “Il problema vero è che moriremo”. Con questa consapevolezza, il tempo assume un altro valore.
Per alleggerire gli animi, Chris dedica un capitolo al Tuodì, l’ottavo giorno della settimana, e uno a come programmare un intero anno al posto di focalizzarsi sulla singola giornata.
“Invece di vivere di ricordi, imparate a vivere bene” – C. Guillebeau
Quando arriviamo all’ultima pagina e pensiamo che il libro sia finito, l’autore stupisce con una dedica affettuosa rivolta a lettrici e lettori che termina con la frase “Cosa ancora più importante, prendetevi cura di voi là fuori”, e con un Manifesto che in dieci punti condensa i concetti chiave espressi nel libro. Un Manifesto da stampare e tenere vicino ogni volta in cui sopraggiunge l’ansia del tempo.

Leggere un libro ben scritto, strutturato con una gerarchia dei contenuti lineare e semplice, pulito e dal tono di voce fresco, è un piacere.
Chris riesce, con un’ironia garbata e misurata, a esporre un tema che riguarda tutti gli esseri umani e a raccontare problemi che incontriamo nella nostra quotidianità e fatichiamo a risolvere.
Ha un atteggiamento amichevole ed educato, non si comporta da sapientone e nemmeno da Guru del tempo. Con naturalezza, narra la vita partendo dai suoi errori.
C’è un passaggio del libro in cui racconta che un pomeriggio ha scelto di percorrere 30 km a piedi per andare a cenare in un locale dove propongono una deliziosa focaccia di mais. Manifesta la sua gioia nel raggiungere questo obiettivo, nel percorrere un cammino, nel preparare uno zaino.
Per percepire di meno l’ansia del tempo, dovremmo fare anche noi queste piccole follie, dovremmo prenderci del tempo da dedicare alle nostre passioni senza sensi di colpa.
Leggilo, L’ansia del tempo. E fanne buon uso. È un manuale che dovrebbe trovarsi nella libreria di ogni persona perché siamo tutte e tutti un po’ ossessionati dallo scorrere del tempo.
Grazie per aver dedicato cinque minuti della tua giornata alla lettura di questa recensione.
P.S. Nel testo chiamo l’autore per nome perché, dopo aver letto il libro, sento che è un amico.
