In un’epoca in cui la comunicazione corre veloce e spesso si lascia trascinare dall’emotività più che dalla logica, Fallacie logiche si rivela un manuale prezioso per chi vuole recuperare chiarezza e consapevolezza nel dialogo quotidiano.
L’autore accompagna il lettore alla scoperta dei più comuni errori argomentativi, mostrando non solo come riconoscerli ma anche come difendersi da essi, con un approccio che intreccia logica, psicologia cognitiva e tecniche di comunicazione assertiva.
Fin dall’inizio, il libro chiarisce che le fallacie non sono semplici “sviste logiche”, bensì veri strumenti di manipolazione che sfruttano scorciatoie mentali e automatismi emotivi. Non si tratta di un fenomeno confinato ai dibattiti accademici: le fallacie sono ovunque, dalle chiacchiere tra amici alle riunioni di lavoro, dalle pubblicità alla politica, fino ai commenti sui social. Proprio questa scelta di calare la teoria nella vita di tutti i giorni rende la lettura coinvolgente e utile: ogni concetto è accompagnato da esempi concreti e familiari.
Le fallacie personali e causali
Particolarmente interessante è il capitolo dedicato alle fallacie di attacco personale, come l’ad hominem. L’autore mostra come spesso ci ritroviamo vittime di queste dinamiche senza accorgercene: un collega che liquida un’idea come “ingenuità”, un interlocutore che usa il passato o il ruolo di chi parla per screditarne il contenuto. Le strategie proposte non puntano a vincere lo scontro, ma a riportare la discussione sui fatti, riducendo la sensazione di essere messi all’angolo e rafforzando la sicurezza di sé.
Il tema dell’emotività ritorna più volte. Molte fallacie funzionano proprio perché colpiscono la sfera emotiva prima di quella razionale: appelli alla paura, al senso di urgenza o al conformismo di gruppo. L’autore analizza, ad esempio, l’appello alla maggioranza, evidenziando quanto sia potente nei contesti digitali. Non si limita a descrivere il meccanismo ma offre strumenti pratici per rallentare la risposta impulsiva e prendere decisioni più consapevoli.
Molto chiara anche la sezione sulle fallacie causali, che affronta errori comuni come confondere correlazione e causa o ridurre fenomeni complessi a un’unica spiegazione. Concetti che potrebbero sembrare tecnici vengono resi accessibili e collegati alla vita quotidiana: dalle scelte di consumo alla valutazione delle performance, fino al modo in cui interpretiamo i dati diffusi dai media.
La crescita personale
Uno degli aspetti più originali del libro è il legame con la crescita personale. Riconoscere una fallacia diventa un atto di autodifesa psicologica: capire perché un argomento è scorretto ci libera dalla sensazione di essere “meno intelligenti” di chi lo usa con sicurezza. È una consapevolezza che rafforza la comunicazione assertiva e ci aiuta a non cadere in dinamiche manipolatorie, sul lavoro come nelle relazioni.
Il testo non resta sulla teoria: ogni capitolo propone esercizi pratici, dal decostruire pubblicità al rivedere il proprio modo di argomentare. È un approccio quasi laboratoriale, che trasforma la lettura in un vero allenamento mentale. Il libro può essere consultato di continuo o aperto al bisogno, quando ci si trova davanti a un discorso che sembra convincente ma lascia un retrogusto di incoerenza.

Nel complesso, Fallacie logiche parla a un pubblico ampio: professionisti della comunicazione, studenti, manager, ma anche chi semplicemente vuole migliorare la qualità delle proprie conversazioni.
Non è un trattato accademico, ma un testo chiaro e pratico che fornisce strumenti fondamentali per muoversi in un mondo dove la persuasione è ovunque. Chiudendo l’ultima pagina, si ha la sensazione di aver guadagnato non solo conoscenze, ma anche maggiore serenità e sicurezza nel gestire le interazioni di ogni giorno.








