Le emergenze vengono sicuramente affrontate in maniera diversa oggi anche solo rispetto a 10 anni fa. L’utilizzo sempre più allargato dei social network e delle chat da parte della popolazione ha imposto alla Pubblica Amministrazione di adeguarsi nella sua comunicazione, in tempi “tranquilli” ma, e soprattutto, nei momenti di crisi.
I social in questi frangenti sono sicuramente importanti, ma il rischio di “perdere il controllo” è dietro l’angolo, tra fake news e commenti al vetriolo.
Protezione civile: tra protocolli e social
Maurizio Galluzzo con “Emergenza e Protezione Civile Al Tempo Dei Social” ci regala un manuale operativo per costruire dei protocolli di comunicazione da utilizzare nelle emergenze basandosi su standard nazionali o internazionali. Dopo una panoramica sui possibili fattori di rischio e del sistema di organizzazione di protezione civile, potrai scoprire le regole che enti e organizzazioni devono seguire per creare sistemi di comunicazioni bidirezionali efficaci ma che necessitano di una formalizzazione e di un controllo per essere davvero funzionali. Ad esempio lo sapevi che la PA per il design dei propri siti web deve seguire delle linee guida ben precise definite dall’Agenzia per l’Italia Digitale? Io no, ma ora lo so.
Ho trovato particolarmente interessante avere rimandi esterni a documenti e riferimenti normativi, utili approfondimenti per entrare ancora più a fondo di queste tematiche.
Per interesse professionale mi sono concentrata sui consigli riguardanti i social network e mi sono accorta che molte indicazioni potrebbero essere utili anche fuori dal contesto della PA. Ad esempio: dove essere presenti? Ovunque?! Assolutamente no. Bisogna essere dove ci sono i cittadini, cercando di raggiungere tutti i target nel luogo e nel modo migliori. È necessario monitorare le tendenze, senza però perdere tempo e risorse dietro quelle di breve durata. Ma se ci sono nuovi social che prevedono una denominazione espressa va acquisito l’account in modo da evitare che altri lo utilizzino. Anche se poi quei social non andremo a utilizzarli attivamente, almeno per ora. Una sorta di brand protection sui social.
Maurizio Galluzzo è docente universitario di Design della Comunicazione digitale ma è soprattutto il fondatore di Emergenza24, il più importante network di emergenza europeo. La sua esperienza in Emergenza24 viene raccontato in uno dei capitoli più interessanti del libro. Il loro utilizzo di Twitter (non mi rassegnerò mai a chiamarlo X), per cercare notizie e per rilanciarle nella maniera corretta, secondo me è esattamente quello che dovrebbe essere l’informazione in un momento di emergenza.
Il ruolo del Social Media Manager
Il Social media manager (SMM) è quella persona che all’interno di un’organizzazione o di un ente si occupa della cura della loro presenza sui social, realizzando strategie di comunicazione, avvalendosi del community manager per la gestione delle comunità digitali. Una coppia necessaria costruire e mantenere una buona reputazione online.
Ma quali competenze deve avere un SMM che opera nella comunicazione di emergenza per conto della Pubblica Amministrazione?
Leggiamo nel volume:
- Competenze nel campo del diritto della protezione civile e delle emergenze
- Costruzione di un set di strumenti pronti per una comunicazione improvvisa
- Conoscenza degli strumenti per comunicare in maniera efficace
- Costruzione e utilizzo degli strumenti per misurare l’impatto della comunicazione

“Emergenza e Protezione Civile Al Tempo Dei Social” è un ottimo manuale operativo per chi vuole avvicinarsi alla protezione civile, anche solo come volontario, ma anche una lettura utile a chiunque lavori nella pubblica amministrazione ma che non si occupa direttamente di comunicazione. Capire come gestire al meglio una situazione di pericolo o di crisi passa anche dal capire come comunicare in maniera chiara ed efficace.
