Hai mai pensato all’AI generativa come a un collega con cui confrontarti, un alleato che ti aiuta a gestire riunioni, prendere decisioni complesse, progettare strategie e persino riflettere sul tuo stile di leadership? No, non stiamo parlando di promesse da spot pubblicitario. La realtà è che questa tecnologia è già qui, pronta a cambiare il nostro modo di lavorare. Ma tu, manager, sei pronto a cambiare con lei? Sei tra chi ha già iniziato a integrarla nella propria routine oppure fai parte di quel vasto gruppo che la guarda con interesse… senza sapere bene da dove iniziare?
Il libro “AI generativa per manager” di Elisa Farri e Gabriele Rosani nasce esattamente da queste domande e ti accompagna verso le risposte, passo dopo passo.
L’uso dell’AI da parte dei manager
Più che un manuale tecnico, si tratta di una guida concreta e immediatamente applicabile che ha un unico grande obiettivo: colmare il divario tra il sapere e il saper fare. Non bastano le slide sulla trasformazione digitale o l’entusiasmo per le nuove tecnologie: il vero valore sta nella pratica quotidiana.
Secondo una ricerca del Capgemini Research Institute su oltre 1400 manager, sebbene il 78% dei manager riconosca il potenziale dell’AI generativa, solo il 15% la utilizza almeno una volta al giorno per il proprio lavoro. Il risultato? Un’enorme opportunità non sfruttata. Ed è proprio qui che questo libro può fare la differenza.
AI generativa per Manager: la struttura
Suddiviso in cinque sezioni (più epilogo e glossario), il testo accompagna i lettori lungo un percorso chiaro e coerente, pensato per ogni livello di esperienza. Si parte dal mindset e dalle nuove modalità di collaborazione tra manager e AI, per poi passare alle quattro grandi sfere dell’attività manageriale: la gestione di sé stessi, del team, dell’azienda e del cambiamento.
In ciascuna sezione vengono proposte attività pratiche, suggerimenti, prompt, esempi e consigli per utilizzare l’AI generativa in due modalità ben distinte: come collaboratore operativo e come collaboratore strategico
AI: collaboratore operativo e strategico
Questa distinzione è uno dei punti centrali del libro. Da un lato, l’AI viene presentata come “copilota” che può supportarci nelle attività ripetitive: scrivere email, fare sintesi, pianificare agende. Dall’altro, l’AI può essere vista come un collaboratore strategico, un partner di pensiero che stimola il ragionamento critico, propone punti di vista alternativi, simula interlocutori difficili, anticipa le obiezioni degli stakeholder e aiuta a raffinare strategie.
Pensaci: quante volte ti sei ritrovato da solo a costruire un’idea, un discorso, una presentazione strategica, senza un confronto immediato? Con l’AI generativa puoi letteralmente dialogare con un consulente sempre attivo.
Nel libro trovi ben 35 applicazioni pratiche dell’AI generativa nel lavoro manageriale, suddivise per area di intervento.
Vuoi qualche esempio concreto?
Per la gestione personale, puoi chiedere all’AI di sintetizzare documenti, creare presentazioni o revisionare un testo professionale. Oppure, come “coach” strategico, può aiutarti a riflettere sui feedback ricevuti, definire un piano di sviluppo individuale, analizzare le tue performance comunicative.
Nell’ambito della gestione del team, puoi usare l’Intelligenza Artificiale per organizzare le riunioni, monitorare obiettivi, supportare il brainstorming e risolvere conflitti. L’AI può però anche suggerirti tecniche di mediazione, aiutarti a capire le cause di tensioni interne e formulare messaggi persuasivi.
Per la gestione aziendale, ti supporta nell’analisi dei dati e nella creazione di business case. E quando si tratta di strategia? Puoi chiedere all’AI di analizzare punti di forza e debolezza, generare alternative, persino controbattere le tue stesse idee per metterle alla prova.
Nella gestione del cambiamento, invece può affiancarti nella comunicazione delle trasformazioni, nell’anticipare resistenze e nel promuovere nuovi mindset all’interno dei team.
Intelligenza Artificiale: esempi di utilizzo
A supporto di tutto ciò, gli autori portano esempi di manager reali. Come Mario, che usa l’AI per preparare un incontro di business development simulando obiezioni del cliente. O Gregg, manager esperto di Investor Relations, che si fa aiutare dall’AI a raffinare i messaggi in vista di una conference call finanziaria.
In entrambi i casi, l’AI non prende decisioni, ma migliora il processo decisionale umano. Si tratta di un’estensione del pensiero, non un suo sostituto. La qualità delle risposte dell’AI dipende dalla qualità delle domande poste. E qui sta il cuore del nuovo mindset manageriale: non servono più solo competenze per trovare risposte, ma capacità di porre le domande giuste. Come in un dialogo socratico.
AI: il mindset corretto
Nel libro tuttavia non mancano i richiami alla prudenza. Gli autori sottolineano infatti che l’AI generativa non è infallibile: può generare errori “allucinazioni”, quindi va usata con senso critico. Ma è proprio in questa consapevolezza che si gioca il salto di qualità: un manager competente non è quello che si affida ciecamente alla tecnologia, ma quello che la interroga, la sfida, la integra.
Come? Con un nuovo mindset che unisce curiosità, sperimentazione e responsabilità. È tempo di passare dalla “paura della sostituzione” alla “consapevolezza della collaborazione”.

Sul piano stilistico, il libro è snello, accessibile e pieno di stimoli. Ogni capitolo si chiude con un riepilogo operativo dei punti chiave. Ci sono prompt pronti da usare, esercizi da fare, schemi di dialogo con l’AI. Non è un libro da scaffale, ma da scrivania. Quello che avrai tra le mani è un toolkit manageriale per affrontare il presente e prepararsi al futuro. In sostanza un libro che non va solo letto, ma usato. E proprio per questo, per chi desidera mettersi subito alla prova, gli autori mettono a disposizione una risorsa digitale di accompagnamento.
A chi è rivolto?
A manager di ogni livello e settore. A coloro i quali utilizzano già l’AI e vogliono fare il salto di qualità. A chi non l’ha mai usata ma è consapevole di non poterla più ignorare. A chi guida team, progetti, organizzazioni. In sintesi: a chi vuole imparare a guidare il cambiamento, non subirlo.
E se ancora non sei convinto, prova a pensare: come cambierebbe il tuo lavoro se potessi liberare il 20% del tuo tempo dalle attività ripetitive e concentrarti davvero sul pensiero strategico? Cosa potresti ottenere in più se avessi accanto un interlocutore sempre disponibile, sempre pronto a offrirti un’altra prospettiva, un’altra idea, una contro-argomentazione utile? AI generativa per manager ti aiuta a scoprirlo. E a farlo tuo.








