“Scrivo perché mi fa star bene, e insegno a raccontarsi perché fa star bene le imprese per cui lavoro”.
Abbiamo preso queste parole dal profilo LinkedIn di Fulvio Julita, Digital strategist, per introdurre la sua presentazione e farti capire subito il mindset di questo professionista.
Esperto di storytelling d’impresa applicato a strategie di marketing digitale, Julita è autore di manualistica professionale, speaker, podcaster, blogger, storyteller.
Il suo obiettivo è aiutare le aziende e i professionisti a comunicare le loro identità, guadagnare visibilità online, coltivare reputazione e credibilità, rafforzare i legami di lavoro.
Fulvio è una persona solare, garbata, rispettosa. Il suo tono di voce caldo ed empatico e i suoi modi di fare delicati, invogliano le persone ad ascoltarlo mentre racconta di strategie di marketing, intelligenza artificiale e narrazione.
Ecco la nostra intervista.
Scrittura e intelligenza artificiale: Scrivere con l’AI
Perché hai voluto scrivere un libro sull’intelligenza artificiale? Qual è il tuo scopo e cosa vorresti facessero lettrici e lettori dopo aver letto “Scrivere con l’AI”?
Ho scritto Scrivere con l’AI perché il dibattito sull’intelligenza artificiale e la scrittura si è polarizzato tra chi la vede come una scorciatoia per produrre di più e chi la considera una minaccia alla qualità. Entrambi trascurano una terza via: usare l’AI per scrivere meglio, mantenendo il controllo creativo.
L’obiettivo del libro è mostrare come la tecnologia possa diventare uno strumento utile per chi scrive, aiutandolo a risparmiare tempo senza sacrificare la qualità. Ma questo non accade in automatico: serve metodo, serve consapevolezza. L’AI non ha un punto di vista, non possiede esperienze personali né sensibilità. Se alimentata con idee banali, genererà banalità. Se viene guidata con pensiero critico, può amplificare il valore di ciò che scriviamo.
Spero che, dopo aver letto questo libro, i professionisti della comunicazione smettano di preoccuparsi di far sembrare “umano” un testo generato dall’AI e inizino a concentrarsi su ciò che davvero conta: essere un’esperienza appagante per il lettore. Voglio che imparino a integrare l’AI nei loro processi di scrittura con metodo, trovando un equilibrio tra efficienza e qualità, senza perdere il proprio stile e la propria voce.
Come si scrive un libro che parla di scrittura
Sia “Raccontarsi online” che “Scrivere con l’AI” – i tuoi due ultimi libri pubblicati con Hoepli – hanno una struttura forte e una gerarchia contenutistica lineare. Quale metodo, processo, approccio usi per scrivere un libro?
Raccontarsi online e Scrivere con l’AI, si completano a vicenda. Il primo offre metodi per organizzare la narrazione di un brand, il secondo aiuta a riempire quella narrazione di contenuti, grazie all’integrazione dell’AI nei processi creativi. Entrambi nascono dall’esperienza sul campo, lavorando a stretto contatto con chi si occupa di marketing nelle imprese con cui collaboro.
Il mio approccio alla scrittura di un libro segue la stessa logica che porto nelle aziende: combinare formazione e affiancamento operativo, trasferire competenze e trovare soluzioni pratiche alle questioni di ogni giorno.
Per questo, il mio metodo di scrittura si basa su una scomposizione sistematica: ogni grande sfida viene frammentata in step codificati, ogni capitolo è un passo ben definito, parte di un percorso chiaro e replicabile. Non scrivo in modo lineare, ma procedo per blocchi tematici: prima costruisco l’ossatura del libro, poi la arricchisco con concetti, esempi ed esperienze, affinché il lettore possa far proprio il metodo e applicarlo nel proprio contesto.
Lo storytelling per le aziende
Storytelling è una parola chiave del tuo mestiere. Puoi dare una definizione di questo termine e raccontare in breve perché è importante per le imprese?
Per capire cos’è lo storytelling e perché sia così importante per le imprese, dobbiamo partire dal suo elemento base: le storie. Hanno il potere di rendere semplici i concetti complessi, trasmettere valori, emozioni e informazioni, ma soprattutto svelare l’identità di chi le racconta.
Ogni impresa è un patrimonio di storie. Non servono invenzioni: ogni decisione presa, ogni sfida superata, ogni cliente soddisfatto è una narrazione pronta all’uso. Lo storytelling d’impresa consiste nell’organizzare i frammenti di quotidianità aziendale in un racconto coerente, capace di dare forma alla personalità di un brand e di renderlo riconoscibile.
E qui sta il punto: essere riconoscibili conta, perché se un potenziale cliente non percepisce la differenza tra un brand e l’altro, prenderà decisioni d’acquisto basate sull’unico parametro che sa confrontare, il prezzo. E sceglierà il più basso.