Per tutti gli appassionati e i professionisti del marketing, Gianluca Diegoli (docente, divulgatore e consulente, con alle spalle una lunga carriera in grandi brand) è un nome che suona sempre familiare. La sua newsletter del venerdì è più attesa dell’Angelus in Piazza San Pietro e ogni sua pubblicazione ha più o meno la sacralità del Vangelo. Seguimi! Il marketing come culto, il culto come marketing, rispecchia totalmente le aspettative, anzi, alza l’asticella della consapevolezza.
“Vero!”, “Verissimo!”, “Quanto è vero!”
Sono le esclamazioni che pronuncerai (più o meno ad alta voce) ripetutamente durante la lettura di Seguimi!. Questo accade perché il viaggio in cui ci accompagna l’autore è profondamente reale. Per farlo, Diegoli si è immerso completamente dentro alcune bolle (eco chamber, per i più raffinati) osservandone le dinamiche, i comportamenti degli utenti, i linguaggi, e il modo in cui gli algoritmi dei social media amplificano tutto ciò.
Il marketing si fa culto
“A un certo punto il marketing ha smesso di convincerci a comprare e ha iniziato a convincerci a credere”. Ecco, questo è uno dei tanti momenti in cui direte “Verissimo!”. Non basta più comprare un prodotto, ora si pretende di far parte di qualcosa che somiglia a una religione, o a una setta.
Attraverso un percorso fatto di esempi vividi, dal Think different di Apple, alle discipline o alle attività come il CrossFit, lo yoga, il foodporn, la skincare e i podcast, Diegoli dimostra che oggi non siamo più convinti solo da brand o oggetti, ma da “pratiche” avvolte in narrazioni identitarie e ritualistiche, che funzionano con le stesse identiche regole delle sette.
Finita l’epoca degli enormi budget televisivi e degli slogan ripetuti allo sfinimento fino ad entrare di prepotenza nella mente dei consumatori, siamo entrati nell’era dei microbrand basati spesso sull’appartenenza. E i contenuti? “Creati dagli stessi adepti, investiti del ruolo di evangelisti”.
Narrazione e formazione
Tra le pagine del libro sono “nascosti” decine di concetti fondamentali del marketing: si parla di user personas, funnel, upselling, bias, costo di acquisizione cliente, ecc. ma sempre come elementi inseriti in un contesto ben preciso. Siamo ben lontani dalle classiche definizioni accademiche, qui i concetti sono chiariti attraverso casi reali, che spesso conosciamo molto bene e nei quali è facile riconoscerci.
Durante la lettura scopriremo come questi elementi sono parte integrante della nostra vita quotidiana (anche da semplici fruitori, non solo da comunicatori o professionisti del marketing), talmente ben mimetizzati che quasi non ce ne rendiamo conto. Siamo tutti coinvolti, attivamente o passivamente, nelle dinamiche di ingaggio e persuasione.
Ode alla consapevolezza
Verso la conclusione del libro, Diegoli traccia la rotta da seguire: quella della consapevolezza. L’invito non è quello di rifiutare il cambiamento, ma è quello di accogliere le opportunità offerte dai culti contemporanei: possiamo sperimentare chi siamo, esplorando versioni diverse di noi stessi, ma sempre conoscendo le regole del gioco. Conoscerle ci consentirà di decidere coscientemente quando giocare e quando no. “Sapere che il gioco esiste, e giocare alle nostre condizioni”.

Seguimi! è un’analisi profonda, divertente e provocatoria delle dinamiche che ci modellano come consumatori e operatori. È un’autopsia intelligente delle “sette light” che ci circondano, un invito alla consapevolezza e all’azione strategica.
Imperdibile per tutti quelli che del marketing hanno fatto la propria professione o per chi si sta avvicinando a questa disciplina e vuole farlo seguendo la retta via, ma anche per chi si trova (più o meno consapevolmente) immerso in questi culti e desidera aprire gli occhi.








