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Marketing Forum 2025: creare valore nell’era dell’AI e del cambiamento

Dal palco di Milano, Ann Handley, Kyle Chayka, Jonah Berger e Giuseppe Stigliano hanno offerto al pubblico del Marketing Forum una giornata di riflessioni, strumenti e idee per ripensare il marketing come leva autentica di connessione e crescita.

Milano lo scorso 18 settembre è stata il palcoscenico di una nuova edizione del Marketing Forum di Performance Strategies, l’evento che ogni anno riunisce professionisti, autori e leader di settore per riflettere sul futuro del marketing. Una giornata intensa fatta di stimoli, domande e prospettive, in cui il filo conduttore è stato chiaro: come restare rilevanti e umani in un’epoca dominata dall’intelligenza artificiale e da un’accelerazione tecnologica senza precedenti?

Ann Handley: coltivare la personalità del brand

Ad aprire i lavori è stata Ann Handley con un intervento che ha messo al centro la sfida più urgente per chi comunica oggi: parlare a pubblici sempre più frammentati, senza perdere autenticità.

Se da un lato il marketing deve essere tattico e strategico, capace di sfruttare i dati e l’AI, dall’altro non può dimenticare la sua missione principale: creare connessioni vere. “Coltiva la personalità del tuo brand, parla in modo autentico, usa i dati per creare relazioni, non per parlare di te”, ha ricordato Handley.

Le sue intuizioni hanno segnato il tono della giornata, introducendo il suo content model come strumento per una vera e propria rinascita del marketing: meno centrato sull’ego delle aziende, più orientato a conversazioni e legami reali con le persone.

Kyle Chayka: vivere e comunicare dentro la bolla dell’IA

“È come se la bolla dell’intelligenza artificiale fosse una stanza: ci siamo talmente dentro che in questo momento stiamo cercando di capire dove sono effettivamente le pareti.” Con questa immagine efficace, Kyle Chayka – insieme a Giuseppe Stigliano – ha aperto una riflessione profonda sul ruolo pervasivo della tecnologia nelle nostre vite.

La cosiddetta bolla IA cresce ogni giorno e influenza non solo la sfera tecnologica, ma anche i contesti economici, geopolitici e culturali. Condiziona gli spazi che attraversiamo, i messaggi che consumiamo e il modo in cui viviamo esperienze collettive e individuali. Una forza inarrestabile, che evolve in direzioni difficili da prevedere.

Al centro dell’intervento il concetto di Filterworld: un mondo in cui scelte e relazioni sono sempre più guidate da algoritmi, con un impatto diretto sul marketing e sulla costruzione delle identità di marca. Social media, filtri e dinamiche bottom-up ridefiniscono il rapporto tra brand e pubblici, aprendo nuove opportunità ma anche rischi significativi.

Grazie a Chayka e Stigliano, il pubblico ha potuto leggere con maggiore chiarezza le potenzialità e i pericoli di questo scenario, trovando nuove chiavi di interpretazione per affrontare le sfide del futuro.

Jonah Berger: la psicologia del cambiamento

Perché cambiamo idea? Perché, invece, spesso resistiamo al cambiamento? E soprattutto: come possono i brand innescare nuove scelte nei consumatori?

A partire da queste domande, Jonah Berger ha guidato il pubblico del Marketing Forum in un viaggio dentro la mente del cliente, introducendo le dinamiche della cosiddetta psicologia del cambiamento.

Come aveva già ricordato in apertura Giuseppe Stigliano, in un mercato dove l’offerta supera la domanda, il marketing diventa l’unica leva per crescere. Eppure, la risposta più istintiva delle persone resta quella di non cambiare: non modificare abitudini, prodotti o servizi, ma continuare a fare ciò che hanno sempre fatto.

Cambiare significa infatti superare resistenze profonde. Berger ha illustrato le principali forze psicologiche che ostacolano questo processo – dalla reattanza all’endowment – invitando i professionisti a non combatterle, ma a trasformarle in strumenti strategici. Usarle come leve per condurre clienti e prospect verso nuove decisioni e azioni concrete.

Collegato da New York a causa della cancellazione del suo volo, Berger ha trasformato un imprevisto in un’opportunità, condividendo con lucidità e chiarezza insight preziosi per chiunque voglia comprendere davvero come influenzare le scelte in un contesto in continuo mutamento.

Giuseppe Stigliano: dal branding statico al branding “ambidestro”

Il filo conduttore di tutta la giornata è stato affidato a Giuseppe Stigliano, che ha invitato il pubblico a riflettere su una domanda cruciale: stiamo usando il marketing solo per spingere ciò che già esiste, o possiamo trasformarlo in uno strumento capace di creare qualcosa di realmente rilevante per le persone?

Curare e generare valore: sarà questa la vera chiave per colmare la distanza tra marketing e pubblici. Un percorso che implica il passaggio da logiche tradizionali – segmentazione rigida, targeting selettivo, branding statico – a una visione più fluida, dinamica, “ambidestra”. Un marketing che sperimenta continuamente, che accoglie la complessità e la trasforma in opportunità.

Nell’epoca dell’intelligenza artificiale, una tecnologia che rischia di travolgerci, Stigliano ha sottolineato la necessità di imparare a sfruttarla come alleata, senza rinunciare alla nostra capacità critica e creativa. “Senza opinioni siamo solo persone con dei dati”, ha ricordato con forza.

Un messaggio che ha segnato la chiusura del Marketing Forum, offrendo ai partecipanti una nuova consapevolezza: il marketing può e deve essere molto più che uno strumento di crescita, diventando leva di impatto autentico nella vita delle persone.

La giornata del Marketing Forum 2025 si è chiusa con un filo rosso chiaro: il marketing non è più solo questione di tecniche e strumenti, ma di responsabilità, autenticità e visione. Dalla voce di Ann Handley a quella di Kyle Chayka, fino agli spunti di Jonah Berger e alle riflessioni di Giuseppe Stigliano, è emersa una certezza condivisa: in un mondo in rapido cambiamento, serve un marketing capace di creare valore reale, di coltivare connessioni e di guidare le persone verso nuove scelte.

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