Un viaggio nel cuore della rivoluzione audiovisiva che ha trasformato i media, i brand e i consumatori.
C’è chi dice che la televisione sia morta.
Ma a ben guardare, la TV non è mai stata così viva: ha solo cambiato forma, linguaggio e pubblico.
Il libro “La televisione. Dal broadcasting allo streamcasting” ci accompagna in questo percorso di trasformazione, aiutandoci a comprendere come siamo passati dai palinsesti ai feed, dai canali alle piattaforme, dagli spettatori ai partecipanti.
È un testo che si legge come un atlante: ogni capitolo è una mappa che collega il passato lineare del mezzo alle logiche fluide del digitale. Per chi si occupa di marketing e comunicazione, è anche una bussola preziosa per capire come funziona oggi l’ecosistema dei contenuti audiovisivi, dove la TV non è più un flusso da guardare ma un ambiente da abitare.
Dal broadcasting alla cultura dello streaming
Il libro ricostruisce con chiarezza l’evoluzione della televisione come infrastruttura sociale e culturale. Dalla TV generalista, simbolo del broadcasting di massa, alla frammentazione dei canali tematici del narrowcasting, fino alla dimensione personalizzata e algoritmica dello streamcasting. È un percorso che intreccia tecnologia, economia e cultura. Le piattaforme come Netflix, YouTube, Twitch e TikTok non vengono solo descritte come nuovi distributori di contenuti, ma come veri e propri laboratori di linguaggio.
Gli autori adottano uno stile chiaro e didattico, con riferimenti concreti e casi reali che aiutano il lettore a mettere a fuoco i concetti più complessi. È un libro che si presta sia alla formazione universitaria, sia come strumento di aggiornamento per professionisti del marketing e della comunicazione. Ci piace citare tra i casi reali: il caso Real Time, il caso Food Network descritti ampiamente nel capitolo 12, ma anche la promozione della TV nel mondo dei social: il caso TikTok e la campagna #TikTokMadeMeWatchIt nel capitolo 13.
Viviamo in un’epoca in cui ogni brand è anche un media brand.
Comprendere come la televisione si è evoluta significa capire come si è evoluto il nostro modo di comunicare. In un’epoca in cui “guardare la TV” significa scorrere tra streaming, social video, smart TV e contenuti verticali, questo libro aiuta a mettere ordine nel caos.
Spiega come la logica del broadcasting — “uno a molti” — sia stata sostituita da quella dello streamcasting — “uno a uno, ma su scala globale”. È un testo prezioso per chi lavora nel marketing dei media, nella comunicazione aziendale o nel branded entertainment: aiuta a capire dove guardare per non restare indietro. Ma è anche una bussola per chi vuole comprendere come il linguaggio audiovisivo continui a evolversi, mantenendo al centro sempre lo stesso obiettivo: raccontare storie che ci uniscono.
Insight preziosi. Il libro offre insight preziosi perché si presenta come un’opera corale. Nasce infatti dalla concreta esperienza di professionisti, docenti e ricercatori di primo piano nell’ambito dell’accademia e dell’industria televisiva. Sono ben 17 e ciascuno di loro compone i contenuti della seconda parte del libro, dedicata all’analisi della televisione attraverso casi studio. Ecco alcuni degli insight utili:
- la trasformazione dei pubblici, da audience passiva a community attiva (capitoli 5, 14 e 16);
- il passaggio dalla pubblicità tradizionale al branded content e al native storytelling (capitoli 11,12,13,17);
- la social TV attraverso le metriche, i generi e i programmi (capitolo 18)
- il ruolo del marketing della pubblicità, le pratiche e le tecniche delle concessionarie di pubblicità, il perimetro di gioco del marketing della pubblicità, la sua filiera e gli attori (capitolo 15)
- nuove funzioni, nuove professioni, le trasformazioni organizzative (capitolo 20)

Ci è piaciuto perché è un libro che non si limita a descrivere il cambiamento, ma lo spiega, lo traduce, lo rende comprensibile e soprattutto utile. Rappresenta uno strumento validissimo per conoscere i meccanismi nascosti dietro i tanti schermi (smart TV, smartphone, tablet, PC) che continuiamo a chiamare “televisione”. Questo volume rappresenta la perfetta cassetta degli attrezzi per comprendere, oggi, che cosa sia la televisione.
La scrittura è chiara, l’impianto logico solido, i riferimenti aggiornati, confermata dalle 23 pagine di Bibliografia. Ogni capitolo è costruito come una piccola lezione. Alcuni passaggi restano molto accademici — un pregio per chi cerca rigore, ma forse un ostacolo per chi desidera letture più operative: chi cerca approfondimento trova sostanza, chi cerca ispirazione trova visione. Detto questo, resta uno dei testi più completi per comprendere la TV. L’aspetto che abbiamo apprezzato di più è la capacità di mostrare come la televisione sia ancora un medium “vivo”, capace di rigenerarsi continuamente.
Lo consigliamo a chi lavora nel marketing, nella comunicazione o nei media e sente il bisogno di rimettere ordine nella confusione dell’era digitale. Agli studenti di comunicazione che vogliono capire come la TV dialoga con YouTube, Twitch e TikTok. Ai professionisti che progettano campagne video e vogliono evolvere nella direzione della crossmedialità. A chi lavora nelle concessionarie di pubblicità, a chi si occupa di social TV. Se ti occupi di comunicazione, marketing o media, “La televisione. Dal broadcasting allo streamcasting” ti farà guardare la prossima serie con occhi nuovi: quelli di chi sa leggere i linguaggi del futuro.
Un libro solido, stimolante. Lo consideriamo un manuale di nuova generazione per chi vuole capire la comunicazione non come flusso, ma come ecosistema.








