Viviamo tutti la stessa sensazione: il cambiamento corre più veloce di noi e, spesso, ci ritroviamo a rincorrerlo senza fiato.
E quando arriva un nuovo progetto è naturale ritrovarsi a pensare “perché lo stiamo facendo?” oppure “cosa ci si aspetta davvero da me?”. È proprio da questo spazio di incertezza e da queste domande che nasce “Diventare leader del cambiamento”, un libro che non si limita a raccontare il change management, ma offre una bussola concreta per orientarsi quando il contesto accelera e tu hai bisogno di un punto fermo.
Gli autori di Diventare Leader del Cambiamento
Moira Buzzolani e Natsuko Hora portano con sé trent’anni di esperienza sul campo.
Hanno vissuto trasformazioni digitali, riorganizzazioni, crisi, fusioni, innovazioni che hanno ribaltato interi settori. Non parlano di cambiamento in astratto: lo conoscono nelle sue sfumature più scomode – la resistenza, il disallineamento, la mancanza di ingaggio – e riescono a trasformare tutto questo in un percorso che il lettore può seguire passo dopo passo. È raro trovare un testo capace di combinare tecnica, pragmatismo e una cura così evidente per il lato umano della leadership e qui sta uno dei punti di forza del libro.
La struttura è una delle prime cose che convince. Ogni capitolo introduce un concetto, presenta strumenti con tempi, obiettivi e passi operativi e si chiude con takeaway chiari. L’effetto è quello di consegnare al lettore un manuale operativo, un toolkit che accompagna l’intero ciclo del cambiamento: dalla fotografia del presente alla definizione dello stato futuro, dalla mappatura degli stakeholder alla misurazione dell’impatto.
Perchè è importante il cambiamento?
Il libro parte da una verità scomoda: cambiare è necessario ma, per la mente umana è profondamente innaturale. Il cervello cerca stabilità mentre il contesto va nella direzione opposta. Anche quando sappiamo che un cambiamento ci farebbe bene, lo rimandiamo, lo evitiamo, lo affrontiamo a metà. E questa non è pigrizia è biologia.
Per questo molti progetti di trasformazione falliscono: ignorano le emozioni. Non sorprende che, secondo Gartner, il 74% delle aziende riconosca che il ritmo del cambiamento supera la capacità delle persone di adattarsi. Da qui il messaggio centrale: non basta “gestire” il cambiamento, serve imparare a guidarlo.
Cambiamento, trasformazione e innovazione
Il primo contributo del libro è la distinzione tra cambiamento, trasformazione e innovazione, tre parole che sentiamo ovunque ma che raramente utilizziamo con precisione; il secondo grande contributo riguarda il lato umano.
Quando affronta il tema della resistenza, il libro offre momenti di grande lucidità: combattere, fuggire, congelarsi, accontentare gli altri, usare il sarcasmo sono cinque reazioni istintive che tutti abbiamo visto nei colleghi, nei team, ma soprattutto in noi stessi. Il testo ci invita a riconoscerle, non a giudicarle.
Lo strumento “Scopri il tuo pilota automatico” rende questo passaggio estremamente concreto: permette di individuare questi pattern, distinguere le reazioni automatiche da quelle intenzionali e iniziare a costruire risposte più mature e funzionali. In un contesto in cui, oltre il 50% delle persone sperimenta un calo di motivazione durante i cambiamenti, imparare a leggere e gestire le emozioni diventa una competenza chiave, non un “di più”.
Comunicare la visione
Un altro pilastro del libro è la definizione della visione.
Quante volte ti è capitato di vivere un cambiamento con obiettivi vaghi, slogan ben fatti ma poca chiarezza su cosa cambierà davvero nel quotidiano? Qui strumenti come la Future State Vision e la Vision Board aiutano a chiarire dove si vuole arrivare, a visualizzare lo scenario desiderato, a creare uno storytelling che motiva e allinea.
La verità è semplice: le persone non si muovono con i proclami ma si muovono per un racconto credibile del futuro. Ciò che vedi lo comprendi meglio, e ciò che comprendi lo abbracci più facilmente. La visione non è mai un documento astratto: è energia, direzione, senso. E un leader del cambiamento deve saper narrare un futuro desiderabile.
C-Model e C-leadership
Il C-Model è probabilmente la parte più interessante del libro. Comunicazione, competenze e community sono i tre pilastri che costruiscono la struttura portante del cambiamento. Il libro lo ricorda più volte: senza competenze il cambiamento non funziona, senza comunicazione non viene compreso, senza community non viene sostenuto.
Il C-Model ti aiuta a costruire un piano completo: chi deve sapere cosa, con quali messaggi, su quali canali; quali competenze servono davvero per sostenere la trasformazione; quali community formali e informali è utile attivare per creare una rete di alleati interni.
Il modello di C-Leadership porta tutto questo a livello personale: Fiducia, chiarezza, creatività, mindset orientato al cambiamento, co-creazione, cura: sei dimensioni che trasformano il leader da semplice “gestore di progetti” ad “abilitatore di futuro”. Perché un leader del cambiamento non dirige soltanto: connette, ascolta, semplifica.
Cambiamento e Tecnologia
Molto efficace anche il focus sul digitale: la tecnologia, ricordano gli autori, non è il cambiamento ma uno strumento. Il 70% dei progetti digitali fallisce per mancanza di engagement, non per limiti della soluzione, e “Diventare leader del cambiamento” insiste su questo punto: serve investire sulla sperimentazione guidata, sull’apprendimento continuo, sulla possibilità di provare, sbagliare, aggiustare. Vince chi coinvolge, non chi implementa per primo.
La dimensione personale del cambiamento
Si arriva infine a un’altra verità: il cambiamento è prima di tutto personale. Consapevolezza, apertura mentale, resilienza, espressione di sé, capacità di chiedere aiuto sono elementi che toccano la nostra identità professionale, ma anche quella umana. Il libro ci ricorda che per cambiare dobbiamo prima imparare a guardarci dentro. E la domanda finale che rivolge al lettore è una delle più importanti: “Che tipo di leader vuoi essere nel prossimo cambiamento che affronterai?”

Questo libro parla a manager, project leader, team leader, HR, consulenti, imprenditori, ma soprattutto a chiunque sia nel mezzo di una trasformazione personale o aziendale.
È un libro che risolve problemi, anticipa rischi e offre soluzioni operative. Uno di quei volumi che non si leggono una volta sola, ma che si tengono sulla scrivania e si riaprono ogni volta che un progetto traballa, una nuova tecnologia entra in azienda o un cambiamento bussa alla porta ricordandoci che, sì, puoi scegliere se subirlo o guidarlo.








