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TRE domande a… Lucia Guerra

Lucia Guerra è una delle massime esperte italiane di TikTok Ads, consulente di digital marketing con oltre quattordici anni di esperienza, speaker nei principali eventi di settore e autrice di due libri dedicati al tema. Con il suo lavoro ha contribuito a sfatare molti pregiudizi legati alla piattaforma, mostrando come TikTok possa diventare un alleato strategico non solo per i brand consumer, ma anche per le aziende B2B e le realtà più tradizionali.

Nelle sue attività di consulenza e formazione unisce creatività e analisi dei dati, aiutando imprese e professionisti a costruire campagne realmente performanti e a sfruttare le nuove opportunità offerte dal social commerce.

Con lei abbiamo parlato dei pregiudizi che ancora frenano molte aziende italiane, del ruolo che l’intelligenza artificiale giocherà nel futuro delle campagne, delle prospettive legate al TikTok Shop e della figura del consulente di marketing nei prossimi anni.


Molte aziende italiane faticano ancora a investire seriamente su TikTok anche se la piattaforma negli ultimi mesi ha introdotto strumenti come TikTok Shop e nuove forme di social commerce. Quali sono i pregiudizi più diffusi che incontri nei tuoi clienti? Come li smonti? Quali opportunità reali intravedi per il mercato italiano?

Questa è una delle domande che mi viene posta più spesso durante le call con potenziali clienti. E, incredibilmente, anche nel 2025 – nonostante tutti gli strumenti oggi a disposizione – molti imprenditori restano ancora molto diffidenti nei confronti di TikTok.

Non tutti, sia chiaro: diversi hanno già fatto quel “salto coraggioso”, ma tanti altri continuano a rimandare. Le motivazioni? Molti credono che la piattaforma non sia adatta a loro, che sia ancora legata ai “balletti”, o che il target giusto non ci sia. Ma ciò che spaventa di più resta sempre il budget.

TikTok richiede infatti un investimento consistente, sia in organico che in adv. Pensiamo a realtà locali come pizzerie, ristoranti o piccole aziende: se non hanno risorse interne per creare contenuti, devono rivolgersi a un social media manager, realizzare i video, curarne il montaggio e pubblicarli seguendo un piano editoriale. È spesso questa complessità a scoraggiare.

Il resto, in realtà, si può gestire facilmente mostrando i dati: dimostrando, per esempio, che su TikTok non ci sono solo balletti e che le fasce di età presenti sono molto più ampie di quanto si creda. La questione del budget, invece, è davvero lo scoglio più difficile da superare ed è il motivo principale per cui molte aziende scelgono di non fare quel passo.

Detto ciò, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Seguo infatti tante aziende che stanno già sfruttando TikTok con ottimi risultati, e vedo sempre più agenzie che finalmente hanno iniziato a proporre questo servizio. Lo fanno formando le proprie risorse con professionisti che studiano la piattaforma da anni, e non limitandosi a guardare qualche tutorial online.

L’AI sta entrando sempre più nei processi creativi e pubblicitari. In che modo, secondo te, influenzerà il futuro delle campagne su TikTok e il lavoro dei consulenti come te?

TikTok è stata la prima piattaforma a introdurre l’intelligenza artificiale sia nei contenuti organici che nelle campagne pubblicitarie. Un esempio concreto? All’interno di TikTok Ads è disponibile un assistente virtuale che supporta in tempo reale nella creazione delle inserzioni, aiutando con script, suggerimenti e altre opzioni molto utili per chi fa advertising. Un passo avanti significativo.

Questo, però, non significa che il lavoro dei consulenti si riduca o che non serviamo più. Al contrario: l’AI non è ancora perfetta, può commettere errori e richiede quindi ancora più attenzione da parte nostra. Dobbiamo considerarla come un alleato, uno strumento con cui collaborare e confrontarci, non un sostituto.

Dal lato dell’utente, invece, si tratta di un’esperienza nuova: vedere annunci generati dall’AI è qualcosa di diverso. Proprio per questo TikTok ha introdotto un sistema di trasparenza molto chiaro: ogni contenuto creato con AI deve essere obbligatoriamente etichettato, in modo da rendere l’utente pienamente consapevole.

Guardando al futuro: come immagini l’evoluzione del ruolo del consulente di digital marketing specializzato in TikTok tra cinque anni?

Forse tra 5 anni verrà visto come un vero mago 😄 (scherzo!).

Quello che mi auguro è che entro 5 anni la figura del consulente TikTok diventi davvero centrale, proprio come accadde anni fa con Meta. Mi piacerebbe che le aziende iniziassero a riconoscere TikTok come una piattaforma capace di generare valore e risultati concreti. E, di riflesso, questo significherebbe anche più opportunità e lavoro per chi, come noi, la conosce e la studia ogni giorno.

Credo che il consulente TikTok del futuro non sarà solo un tecnico delle ads o dei contenuti, ma una figura strategica capace di guidare le aziende nella creazione di community, nel posizionamento del brand e nell’uso intelligente dell’AI integrata nella piattaforma. Un professionista che unisce creatività, analisi dei dati e visione di lungo periodo.

Lucia Guerra, Digital Marketing Strategist e TikTok Ads Expert

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