La creatività è quella che fa la differenza in una comunicazione. Non ha regole precise o ricette univoche. Ma è dentro di noi. E va nutrita se la vogliamo usare per bene per produrre contenuti originali e memorabili.
Il target emotivo
Come si crea la sintonia? Innanzitutto definendo il nostro Target emotivo, che non è la classica definizione del “target di riferimento” ma è l’analisi di cosa prova e pensa il nostro potenziale cliente. D’altronde lo diciamo sempre che suscitare emozioni aiuta a guidare il consumatore; solo che dobbiamo conoscere che tipo di emozioni suscitare.
Dobbiamo focalizzare quello che vogliamo trasmettere e come trasmetterlo al meglio al nostro target, in modo che ne recepisca tutte le sfumature. Non avrai la possibilità di spiegare a voce da tua idea nel caso in cui non venisse capita.
Il mondo della comunicazione strategica si basa su un unico grande principio: trovare strategie efficaci per creare emozioni a partire da fatti neutri.
C’è un contenuto orizzontale che rappresenta ciò che effettivamente siete, fate, valete, escludendo la sfera effettiva umana. E poi c’è un contenuto verticale, una comunicazione che entra nel profondo delle nostre emozioni, lascia spazio alla nostra immaginazione, ci richiama alla mente momenti vissuti o ci fa desiderare come vorremmo vivere.
Ad esempio. Contenuto orizzontale: Ikea è un’azienda svedese che produce mobili dal design moderno, facili da montare e trasportare, a basso costo. Contenuto verticale: Ikea vende condivisione, nidi dove costruire e vivere il proprio amore. Felicità e divertimento in famiglia. Ike vende emozioni.
La comunicazione verticale può essere pesante o leggera, può avere infinite sfumature, proprio come le emozioni. Tutto sta nel trovare la chiave giusta per il tuo target.
Come fare Storytelling
Lo Storytelling aziendale raggiunge il suo più grande obiettivo quando racconta delle storie non banali, emozionanti e significative. Ragionare per fotografie narrative (avvenimenti in divenire che raccontano una storia) significa adottare un approccio di ricerca nei confronti del particolare interessante. La fotografia narrativa per essere efficace richiede rilevanza di contenuto e naturalezza. Questo è un concetto chiave dell’autrice, davvero molto interessante da sviluppare.
Creare una fotografia narrativa efficace è facile se avviene spontaneamente. Ma nella gran parte dei casi, specialmente a livello lavorativo, non è così che funziona. La tua comunicazione non può basarsi sulla casualità. Devi saper produrre videoclip, foto, locandine, belle frasi a prescindere dallo stato d’animo in cui ti trovi. Per fare questo è molto importante esercitarsi nella creazione di fotografie narrative per gli scopi più svariati. Si tratta di un’abilità che può essere allenata e può diventare naturale. Così almeno ci promette l’autrice, e infatti seguendo il suo trucco del cameraman lo sembra.
Una volta che l’idea è forte e sviluppata a livello concettuale manca solo la creazione effettiva del materiale immaginato.
Una comunicazione efficace travolge in pochi attimi: i concetti, le parole che usi, le immagini sono la tua piccola opera di contenuto che deve affascinare e stupire in modo immediato e verticale.
I contenuti verticali, la maggior parte delle volte, non sono altro che storie che raccontano qualcosa. Le pubblicità delle macchine ci raccontano la storia di uomini che vogliono distinguersi e trovare la libertà. Le pubblicità dei prodotti per la casa ci raccontano le storie di super mamme giovani, attive e attente del bambini (Quanto fanno incazzare a volte queste storie però?). Le pubblicità della pasta ci raccontano di pranzi felici insieme a famiglie o amici tra gusto e tradizione. Le possibili storie sono infinite come le sfumature di emozioni. Ma da dove partire per creare una storia efficace?
Come si creano le storie?
Non esiste una ricetta e non esiste “giusto o sbagliato”: esistono solo storie più o meno efficaci per un dato target emotivo.
Esistono però strategie alle quali affidarsi.
- Creatore
- Team
- Prospect
- Mission
- Mascotte
Sono questi gli elementi su cui far leva per costruire una storia efficace partendo da un contenuto orizzontale. Come? Scopritelo nel libro. Ho già forse detto troppo, ma volevo convincervi che questo è uno di quei libri da cui “impari” qualcosa ad ogni pagina.
Per emergere oggi, in un mondo che ci bombarda di pubblicità, devi sorprendere. Uscire dal già visto e già sentito. Serve abilità. Serve creatività. Un’abilità preziosa, da custodire e coltivare. Da nutrire e allenare. Ce l’abbiamo tutti, solo che qualcuno fa meno fatica ad usarla e la tiene più allenata di altri.
La seconda parte del libro è dedicata alla creatività. E parte dall’abbattimento delle gabbie concettuali. Automatismi che ci limitano. Convenzioni che rendono la comunicazione standard, banale e poco interessante.
Da qui iniziano una serie di esercizi per giocare con la vostra creatività, risvegliarla se serve, allenarla se siete già sul pezzo.
In conclusione:
A chi è dedicato? A chi vuole “giocare” con le parole. E con le immagini. A chi si occupa di comunicazione pubblicitaria o social. A chi vuole allenare la propria creatività.
Quanto è pratico? Metà libro è composto da utilissimi esercizi. Si legge e si mette subito in pratica quanto letto!
È da avere in libreria? È un libro da “consumare”. Su cui scrivere. Da riprendere ogni tanto per rileggere quanto scritto e vedere se vi vengono nuove idee.