Saper raccontare storie è un’arte fondamentale che tutte le aziende devono saper sfruttare al meglio per affermare la loro immagine. Lo storytelling, infatti, è il metodo di comunicazione più efficace per trasmettere, coinvolgere e persuadere.
Il termine storytelling aziendale indica la costruzione di una narrazione d’impresa basata sui valori, sulla mission e sul core identity aziendale. Solo in questo modo il brand riesce a costruire e mantenere nel tempo un’immagine coerente con l’identità e la storia che lo contraddistingue.
Una grande storia è in grado di attirare l’attenzione ma solo chi ha la capacità di raccontarla saprà rsistere nel tempo.imanere nella memoria di chi l’ascolta. Infatti, il mondo di oggi, sia online che offline, è ricco di storie ma solo l’autenticità e la coerenza rendono un racconto di successo.
Questo è un tema caro a Kindra Hall, oratrice e storyteller autrice di due bestseller internazionali:”L’arte dello storytelling” e “Choose your story, change your life”.
Soprattutto il primo è considerato uno dei libri di business più preziosi al giorno d’oggi. Infatti è una vera e propria guida in cui l’autrice insegna ai lettori come raggiungere gli obiettivi aziendali attraverso lo storytelling.
Seth Godin, a riguardo afferma: “qualsiasi cosa tu faccia, qualunque sia la tua professione, questo è il libro giusto da leggere. Pratico, divertente e vero, il nuovo libro di Kindra è imperdibile”.
Come raccontare una storia in modo efficace
Kindra Hall afferma: “una storia raccontata nel momento giusto e in modo impeccabile è in grado di trascinare una persona in uno spazio che va oltre il semplice interesse, in cui non ci si limita a prestare attenzione. E’ in uno stato di completa attrazione”.
Proprio per questo, la vera arte sta nel coinvolgere talmente tanto gli ascoltatori al punto da immedesimarsi e fare propria la storia del brand.
Ma per far accadere la magia, bisogna far provare delle emozioni.
Prima, però, dopo aver scelto il canale su cui raccontare la storia del proprio brand, bisogna necessariamente studiare il contesto, i competitor ma soprattutto il pubblico che ci segue.
Una storia per essere efficace ha bisogno di una strategia, un obiettivo e un tone of voice che sia coerente con l’immagine che si ha e che si vuole mantenere nel tempo.
Nell’ormai overload informativo in cui siamo abituati a vivere, la qualità ha la meglio rispetto alla quantità. Ed è proprio per questo che lo storytelling per essere efficace deve avere gli
eventi e i protagonisti ben definiti, rivolgersi direttamente al target e utilizzare il loro stesso linguaggio. Questo serve a creare sintonia con chi ci sta ascoltando, ad entrare nella loro sfera intima e di conseguenza a creare un rapporto duraturo nel tempo.
Deda Fiorini, storyteller, esperta in comunicazione e autrice del libro “Storytelling, design thinking e copywriting” afferma che la creatività è uno degli elementi fondamentali per raccontare la storia del brand in modo efficace.
I social media ma in generale tutto il mondo digital e quello offline apprezzano la trasparenza, l’autenticità e l’originalità. L’importante non è “quanto” racconti ma “come” lo racconti, quali parole selezioni con cura per trasmettere determinate emozioni.
Il risultato di uno storytelling efficace? Una brand identity forte basata su valori concreti, un aumento della brand awareness grazie alla memorabilità del racconto e per ultimo, il più importante, un rapporto diretto e personale con il pubblico.
Le storie che un’azienda deve raccontare
Secondo Andrea Bettini e Francesco Gavatorta, gli autori del libro “New personal storytelling”, le tre parole chiave che servono per dare il via ad un racconto di successo sono identità, viaggio e onestà.
Tre valori che colpiscono la sfera intima sia persona sia aziendale.
Se si vuole raccontare la propria storia e convincere il pubblico, bisogna innanzitutto essere sicuri della propria identità e per farlo non si può fare altro che guardarsi dentro e partire per un viaggio alla ricerca dei nostri valori.
Kindra Hall, nel suo celebre libro, arriva più nel profondo, traccia delle linee guida pratiche e racconta quattro storie in particolare che devono essere raccontate: storia del valore, storia del fondatore, storia dello scopo e storia del cliente.
L’elemento che unisce tutte e quattro le tipologie di storie è sicuramente la credibilità. Raccontiamo storie per essere più credibili. La credibilità, però, nasce da dentro, dal fondatore, dai leader e ancor di più dai dipendenti. Sono loro che, ogni giorno, lavorano con un obiettivo e dei valori comuni. Ed è grazie alla loro forza che si acquisisce la giusta credibilità per influenzare il pubblico.
Va da sé che dopo aver accorciato il gap tra azienda e pubblico, e dopo aver attratto il tuo target di riferimento, non c’è cosa più bella di ascoltare finalmente la storia del tuo brand raccontata dai tuoi clienti o da altre aziende.
Solo così ti rendi conto di aver fatto un buon lavoro.
Airbnb, l’esempio di una storia di successo
Airbnb nasce nel 2007 come piattaforma digitale che dà la possibilità di mettere in affitto case/stanze per brevi periodi. Oggi vanta un’identità forte grazie a un processo di storytelling studiato per arrivare dritto al cuore di chi guarda.
Airbnb ha fatto e continua a fare leva sulle persone. Lascia parlare la community, le storie degli host e delle loro case vissute e particolari ma soprattutto le esperienze felici degli ospiti. Grazie al racconto autentico dei loro viaggi, Airbnb promuove ed espande i valori di appartenenza, accettazione e accoglienza.
Proprio in merito a ciò, nel 2017, ha lanciato la campagna #WeAccept e prima ancora, nel 2016 ha fatto sottoscrivere a tutti gli host uno statement chiamato Open Doors.
Una politica che richiede l’impegnavano da parte di tutti a «trattare con rispetto, senza giudicare o biasimare tutti i membri della comunità indipendemente da razza, religione, nazionalità, disabilità, sesso, identità di genere, orientamento sessuale o età»
La campagna del 2017, invece, nasce per dare un alloggio e far sentire a casa 100mila rifugiati o vittime di calamità. Perché la casa non è solo uno spazio ma un luogo a cui appartieni e Airbnb non poteva non abbattere il muro della discriminazione e dell’indifferenza nel modo che meglio identifica la piattaforma.
L’accettazione e l’appartenenza sono il cuore e l’anima di Airbnb. Riescono a trasmetterlo proprio bene, vero?
Conclusione
Se avete voglia di raccontare la vostra storia in modo autentico ed efficace e ancora non avete letto “L’arte dello storytelling” e “Storytelling, design thinking e copywriting”, non perdete altro tempo.
Raccontare vuol dire coinvolgere il pubblico, creare una connessione mentale con loro, conoscere e farsi conoscere e voi non potete perdere l’occasione di costruire un rapporto duraturo con le persone che non vedono l’ora di scoprirvi.