Il libro è un’analisi sulle tendenze nel business degli espositori Point-of-Purchase. L’argomento è molto specifico e viene spacchettato nel dettaglio nel corso dei capitoli. Al centro del discorso troviamo l’analisi dei risultati delle ricerche svolte per capire il futuro dei materiali POP considerata l’influenza della digitalizzazione e soprattutto la costante spinta alla sostenibilità.
POP cosa significa
Partiamo da una definizione. POP significa Point-of-Purchase ed è un articolo, in materiale durevole o non durevole, che evidenzia le caratteristiche di un brand e migliora la sua visibilità agli occhi dei consumatori all’interno dello store.
Qualche esempio:
- Espositori da terra o da banco
- Dispencer
- Banner
- Stopper
Le prime volte in cui ho sentito parlare di POP fuori dall’aula dell’Università è stato quando lavoravo come promoter nei supermercati. Tra le attività da svolgere c’era anche quella di ritirare e montare i materiali POP, sì esatto i famosi banchetti di cartone. Trovo molto interessante aver ripreso l’argomento quasi dieci anni dopo per capire come questi materiali vengono valutati nel nuovo panorama retail, appena uscito da una pandemia globale.
Digitalizzazione e sostenibilità dei materiali POP
Dopo aver analizzato il panorama di aziende operanti nel mercato POP, il libro si dedica agli impatti delle recenti tendenze su questi materiali espositivi.
Cosa significa, quindi, valutarne la sostenibilità?
Significa essere capaci di gestirne l’intero ciclo di vita, per arrivare alla dismissione e al riciclo. Insomma, avevamo parlato della crescente domanda di sostenibilità già nella recensione di Retailoring, in questo caso abbiamo un focus sui materiali stessi che popolano lo store.
E come gestire la dualità tra store e digitale e la crescente teatralizzazione online?
Sicuramente con tecnologie ICT che permettano una simile teatralizzazione anche offline.
Generazione Z e materiali POP
L’analisi che ho trovato più interessante è quella sulla percezione dei materiali POP da parte della generazione Z, i veri nativi digitali che presto diventeranno determinanti per la definizione degli stili di consumo prevalenti.
Gli insight emersi sono interessanti per l’associazione tra i materiali utilizzati per i supporti POP e la tipologia d’acquisto che la gen Z vede a essi associata,
Ecco su cosa si basa l’analisi delle associazioni tra prodotti ed espositori:
- Search
- Credence
- Experience
Non spoilero oltre, ma è un’analisi parecchio interessante.
In conclusione
A chi è rivolto: studenti di marketing, appassionati di retail e nuove tendenze
Quanto è pratico: è un libro che analizza ricerche sul campo, non ci sono esercizi pratici
È da avere in libreria: sì, molto interessante e ben fatto