Fin dalla nostra infanzia, il ruolo della scuola è stato quello di educarci ma soprattutto quello di formare il nostro pensiero critico. Il libro ha l’obiettivo di riscoprire e utilizzare il pensiero critico per analizzare gli eventi quotidiani, comprendendo la verità e la finzione. Agendo in questo modo, si può tornare a ciò che gli antichi chiamavano “phronesis”, cioè saggezza pratica.
Sara Rubinelli, Nicola Diviani e Maddalena Fiordelli, uniscono i loro approcci e le loro competenze per portarci a rafforzare il pensiero critico, in una società di persone che molto spesso ne dimentica l’utilizzo. La mancanza di pensiero critico è stata evidente, ad esempio, negli ultimi anni di pandemia.
Ero curioso su questo libro proprio per questa ragione, in quanto ho notato una sempre maggiore polarizzazione dei pensieri in quasi tutti i campi tematici. Con gli autori, ho intrapreso un viaggio nella comunicazione, partendo dalla tradizione classica di Platone e Aristotele (persone dal pensiero mai banale) fino ad arrivare ai particolari aspetti comunicativi del giorno d’oggi.
Informazione e disinformazione oggi
Qual è la differenza tra informazione e comunicazione? Cosa è cambiato con l’avvento dell’informazione online e, successivamente, dei social media? Cos’è l’illusione della conoscenza?
Sono queste alcune delle domande a cui rispondono gli autori, mostrando al lettore come l’avvento del web e dei social media abbiano modificato il panorama comunicativo mondiale, facilitando l’accesso all’informazione. Basti pensare al ruolo degli influencer (opinion leader) che pian piano hanno assunto una posizione rilevante per diffondere messaggi verso la propria audience. Inoltre, in un contesto pieno di informazioni, ognuno di noi si sente in diritto di esprimere la propria opinione, seguendo quel fenomeno di “bias della superiorità illusoria” ben analizzato nel testo in questione.
Le dimensioni del pensiero critico
Sono sette le caratteristiche che possono legarsi ad un pensiero critico: chiarezza, accuratezza, precisione, rilevanza, profondità, ampiezza e correttezza. Mentre alla base di un discorso persuasivo servono ethos (carattere), logos (ragionamento) e pathos (emozione), elementi che si possono trovare anche in un più classico storytelling.
Gli autori concludono il testo analizzando molti fenomeni contemporanei negativi e molto diffusi quali propaganda, populismo, teorie del complotto e riassumono, al contrario, quali possono essere invece le virtù di un buon cittadino.
In conclusione:
A chi è consigliato? In generale è un libro adatto soprattutto a giovani che vogliono comprendere meglio alcuni problemi attuali quali disinformazione e fake news e hanno un mindset curioso. È un libro per tutti, o per chi vuole amplificare le proprie capacità di pensiero critico. Nonostante questo, non lo consiglierei troppo a persone più adulte in quanto credo che alcuni concetti siano molto comuni e ripresi da altri testi in maniera più approfondita.
Quanto è pratico? È un libro puramente teorico per cui non aspettarti esercizi o altro.
È da avere in libreria? Credo sia un testo utile per affrontare meglio alcune interessanti tematiche attuali, tuttavia non credo sia un testo fondamentale da avere sugli scaffali della propria libreria.