RECENSIONE DEL LIBRO

Parole, paroline, parolone e parolacce: Dall’antichità al Covid

Da cretino a transgender curiosità e aneddoti intorno a 200 vocaboli della lingua italiana

Parole, paroline, parolone e parolacce: Dall’antichità al Covid. Da cretino a transgender curiosità e aneddoti intorno a 200 vocaboli della lingua italiana

Editore:

MURSIA

autore

Michele Serafini

pubblicazione:

pagine:

Novembre 2023

169

Autore

Michele Serafini

Editore

MURSIA

Pubblicazione

Novembre 2023

Pagine

169

Prezzo

17,00

Autore

Michele Serafini

Pagine

169

Editore

MURSIA

Prezzo

17,00

Autore

Michele Serafini

Pubblicazione

Novembre 2023

costo:

Editore

MURSIA

Pagine

169

17,00

Il titolo è catchy. Un po’ lungo, forse, ma attira lo sguardo delle lettrici e dei lettori che in libreria osservano gli scaffali colmi di libri. Il giallo della copertina fa il resto.

“Parole, paroline, parolone e parolacce: Dall’antichità al Covid. Da cretino a transgender curiosità e aneddoti intorno a 200 vocaboli della lingua italiana” è un piccolo libro che si fa notare, soprattutto per quel “parolacce” presente proprio nel titolo.

Perché, diciamolo, è trasgressivo. E questa trasgressività la ritroviamo anche in alcuni passaggi del libro di Michele Serafini e nel suo modo di scrivere e proporsi al pubblico.

Parole, paroline, parolone e parolacce: un libro per tutte e tutti

Quando pensiamo a un manuale di linguistica, visualizziamo l’immagine di un tomo da 800 pagine nel quale sprofondare alla ricerca del significato delle parole: sarebbe una lettura riservata ai professionisti del settore, agli accademici, a chi con le parole ci lavora.

Serafini, invece, ha pensato di scrivere un libro alla portata di tutte e tutti, costruito su spiegazioni genuine e digeribili con facilità che non annoierebbero nemmeno i bambini.

In senso letterale: Emma e Lucia, le figlie dell’autore, sono infatti le prime lettrici e ascoltatrici (insieme alla mamma, ovvio) dei racconti del papà, le prime a valutarne l’efficacia e l’immediatezza.

Come padre non ho mai nascosto loro il mio innegabile amore per le divagazioni paradossali e per l’uso ad ampio spettro delle parole, insegnandogliele tutte, persino quelle più colorite! Sono certo di aver già piantato un buon seme in loro. La fioritura sarà rigogliosa” scrive Serafini nei ringraziamenti.

Identificare un pubblico specifico a cui indirizzare il libro ne limiterebbe la diffusione: il manuale di Serafini è adatto a chi vuole approfondire alcuni aneddoti sui significati delle parole italiane più comuni, a chi ha bisogno di staccare la spina con una lettura leggera e ironica, alle persone curiose, ai cercatori di storie.

Ma anche a chi ama la nostra lingua e ne apprezza le molteplici forme.

Un manuale sulla lingua italiana spiegata in modo (molto) alternativo

Ora, questo libro non ha un approccio didattico e non è stato scritto per insegnare la lingua italiana o arrivare sulle cattedre di un docente universitario (anche se, per fare due risate ogni tanto, ci starebbe).

Parole, paroline, parolone e parolacce: Dall’antichità al Covid. Da cretino a transgender curiosità e aneddoti intorno a 200 vocaboli della lingua italiana” ha l’obiettivo di piantare semi nelle lettrici e nei lettori, gli stessi che Serafini ha già donato alle figlie per instillare in loro la sete di sapere cosa c’è dietro e dentro una parola.

L’autore indaga l’etimologia delle parole e la spiega attraverso il racconto di brevi storie e aneddoti legate alla lingua italiana: “… e come sempre sono le parole, con il loro significato e la loro etimologia, a svelarci i segreti del tempo e a raccontarci come andavano veramente le cose”, afferma Serafini nel capitolo XII.

Un gruppo di parole per ogni capitolo

Sono duecento i termini della nostra lingua selezionati dall’autore e raccontati nel libro. Serafini ha scelto i più comuni, quelli che si sentono spesso nel linguaggio parlato e conversazionale, per diminuire la distanza tra autore e pubblico e creare un’atmosfera famigliare.

Nel libro non troviamo la spiegazione di parole dotte o auliche, piuttosto incontriamo quelle di tutti i giorni, comprese LGBTQIA+, Tripadvisor e Aspirina.

L’autore ha suddiviso le parole, paroline, parolone e parolacce in gruppi, mettendole insieme per affinità. Affinità a volte esplicite, altre individuabili solo leggendone la spiegazione.

È sufficiente scorrere l’indice del libro per comprendere il tono di voce che l’autore ha scelto per scriverlo.

Qualche esempio?

Si fa presto a dire cretino è il titolo del capitolo I, nel quale troviamo le famose parolacce che hanno attirato il nostro sguardo e capiamo che alcune parole brutte della lingua italiana celano storie davvero sorprendenti.

Sbolognando Arianna a Nasso, un po’ alla carlona. E facendo pure la cresta è il titolo del Capitolo XIII, da leggere se vogliamo sapere una volta per tutte perché usiamo l’espressione “alla carlona” e da quanti anni è parte dei nostri modi di dire.

Giochi di parole, il Capitolo XX, inizia con una simpatica storiella su Napoleone Bonaparte che diventa l’input per raccontare l’etimologia di parole di valore come aneddotica, proverbi, calembour, aforismi. Un capitolo che piace a chi si occupa di scrittura.

Parla come mangi! è attribuito al capitolo XXVII. Un piccolo spoiler: “… parla come mangi è diventato un concetto astruso. Un tempo non si riferiva esclusivamente alla genuinità del cibo, ma era un invito esplicito a dire le cose alla buona, con semplicità e sincerità”, racconta Serafini nel libro.

Questi sono solo alcuni esempi, ma anche gli altri Capitoli hanno titoli curiosi, a volte buffi, che lasciano un sorriso anche se la giornata non è stata delle migliori.

I take-away di Parole, paroline, parolone e parolacce

Nascosti tra le curiosità e gli aneddoti raccontati con ironia dall’autore, troviamo anche i take-away di questo libro, perché dietro a ogni storia c’è sempre una morale.

Michele Serafini è un linguista: parla cinque lingue e ne legge sette. Dal manuale emerge la passione sincera, leale e onesta che l’autore prova nei confronti delle parole e dei loro significati.

Non è necessario arrivare alla fine del libro per capire che Serafini ha sentito l’urgenza di scrivere per trasmettere le sue sensazioni, per lasciare qualcosa di sé, per condividere la “bellezza pura” delle parole.

Serafini invita a comportarci da archeologi, per scavare “a fondo nel terreno dove le parole sono germogliate” e comprenderne il significato, il seme antico che le ha fatte fiorire.

Una delle prime cose che dice Serafini all’inizio del libro ci fa capire che, per quanto il manuale abbia un approccio divertente, la materia viene trattata con rispetto: “Con le parole non si scherza, perché sono sempre lì a raccontarci quello che è vero da quello che non lo è”.

Insieme a Michele (dopo aver letto il libro, viene spontaneo chiamare l’autore per nome, succederà anche a te) scopriamo che “Si può davvero giocare con le parole, arrivando a produrre acrobatiche locuzioni assai spassose. È possibile servirsi delle parole come il giocoliere si serve delle clavette: sono fatte per essere tirate, accorciate, allungate, distorte, piegate e arrotolate. Un gradevole passatempo per la nostra mente”. Senza esagerare, sempre con riguardo e apprezzamento per la ricchezza della lingua italiana.

Grazie a questo piccolo libro impariamo uno dei concetti pilastro che sostiene il lavoro di chi usa le parole nella quotidianità: “Le parole sono importanti, e a conoscerle bene rivelano segreti inimmaginabili”.

Segreti raccontati con leggerezza e spirito da Michele nel suo manuale “Parole, paroline, parolone e parolacce: Dall’antichità al Covid. Da cretino a transgender curiosità e aneddoti intorno a 200 vocaboli della lingua italiana”.

Conclusioni del libro

Impiegherai pochi giorni a leggere il libro di Serafini: la semplicità, la leggerezza e l’ironia del testo sono elementi che rendono la lettura fluida e senza intoppi.

Potrai condividere alcuni aneddoti sulle parole con le bambine e i bambini, gli amici e le amiche, i famigliari, e sorridere di fronte al significato di pecora, sbarrare gli occhi davanti ai racconti sul calendario e riflettere leggendo le “ultime parole famose” dei personaggi che sono passati alla storia per la loro loquacità anche in contesti estremi.

Lo stile di scrittura si differenzia per l’uso dei tre puntini di sospensione, dei punti esclamativi, degli avverbi, che troviamo disseminati nel libro e contribuiscono a rendere il testo più vicino al parlato.

Forse, l’autore ha optato per queste scelte stilistiche proprio per facilitare il momento della lettura e offrire al pubblico un testo spassoso.

Non mancano le battute spiritose, in modo particolare a conclusione di ogni capitolo, quasi a voler enfatizzare la volubilità del libro.

Ecco, forse qualche nota bibliografica a piè di pagina avrebbe valorizzato le spiegazioni dell’autore e offerto a lettrici e lettori la possibilità di approfondire le fonti da cui Serafini ha tratto le etimologie selezionate per questo libro.

“Parole, paroline, parolone e parolacce: Dall’antichità al Covid. Da cretino a transgender curiosità e aneddoti intorno a 200 vocaboli della lingua italiana” non ha il compito di insegnare a usare meglio l’italiano, però restituisce alcune spiegazioni sulle quali ci possiamo fermare per scegliere con maggiore consapevolezza le nostre parole.

E per avere una storia pronta da raccontare quando sentiamo la necessità di far sorridere una persona.

voto:

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Federica Trezza
Ciao sono Federica, scrivo, leggo e nuoto. Curo la Scrittura di contenuti digitali e tradizionali per professionisti e imprese che hanno bisogno di una penna agile, allenata ed entusiasta. Mi occupo dell’ideazione ex novo di testi per siti web e articoli del blog in ottica SEO. Realizzo progetti di comunicazione per i brand e li accompagno lungo un percorso di crescita che ha l’obiettivo di far acquisire alle persone maggiore consapevolezza su obiettivi, strategie, strumenti, canali e narrazione. Edito testi tradizionali e ottimizzo contenuti per il web in linea con la strategia SEO. Scrivo qualsiasi contenuto con un approccio da Ghostwriter e mi affianco ad autori e imprenditori che desiderano scrivere manuali o libri d’impresa. Per liberare la mente dai pensieri opprimenti e predispormi alla Scrittura, nuoto.

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